Chapter 10

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Ciao, sono Athena Hansen, e Anthony Stark non si fa vedere da ben due settimane quindi prendete bicchieri e champagne che si festeggia!
Oggi vi porterò con me e Noce durante la nostra solita passeggiata.
È il decimo capitolo quindi ve lo meritate più o meno.
Sono suo tetto del mio palazzo, io e la tipetta stiamo correndo sempre più veloci verso il bordo, e staccando piedi e zampe da esso con un salto degno degli acrobati, invece di trovarci morte spiaccicate a terra stiamo volando per New York.
Noce si è trasformata in questo se proprio volete saperlo:

Noce si è trasformata in questo se proprio volete saperlo:

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Ora sapete che razza di persona è il mio cane.
Questa tuta, armatura, non dirò mai dove l'ho trovata, perché forse l'avete già capito voi stessi.
Ovviamente siamo sempre invisibili, voliamo mille volte lontane dalla barriera del suono, quasi veloci come la luce. Diciamo che è stata creata sfruttando soltanto questi fattori: velocità, agilità e elasticità dato che mi sento come indossare una seconda pelle abbastanza spessa.
Mi giro guardando sotto di me a chilometri di distanza le macchine che marciano sulle strade, ed ecco che arriva il pezzo forte:
-Buongiorno Athena, dormito bene?
Sorrido, mentre davanti ai miei occhi tantissime informazioni e piccoli schermi viaggiano.
-A meraviglia Noce, buongiorno anche a te comunque!
Ed è così: quella voce appartiene al pastore australiano che popola casa mia.
Sapete nei film di cani dove essi hanno una voce interiore cose del genere? Ecco. Adesso quella voce è esattamente come in quelle pellicole.
Spalanco le braccia mentre i propulsori sui piedi e sulle spalle mi tengono in aria.
Dopo essermi stiracchiata inspiro l'aria, anche se qua dentro sta armatura ha un ossigeno tutto suo.
-Che mi dici di oggi Noce? Come sta New York?
-Il turismo tedesco è aumentato esponenzialmente.
-Non riusciranno ad invaderci.
Commento io, volando su nel cielo spensieratamente come un cerbiatto che corre dietro la madre per i boschi.
Mentre il Sole mi bacia il didietro e dopo aver visto le vostre facce confuse tenetevi sta foto altrimenti qua stiamo fermi alle basi proprio:

Quanto può essere bella la mia piccola Noce, vero?Un po' di stretching mattutino e poi ecco che il segnale arriva e inizia davvero la nostra passeggiata

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Quanto può essere bella la mia piccola Noce, vero?
Un po' di stretching mattutino e poi ecco che il segnale arriva e inizia davvero la nostra passeggiata.
-L'hai trovato?
-Questo è il percorso per raggiungerlo tesoro.
Soltanto lei può chiamarmi così, sia chiaro a tutti.
Con una giro della morte torno in picchiata verso NY, arrivando al limite massimo e poi virando all'ultimo prima di schiantarmi contro un taxi giallo. Si, sono parecchio brava a volare a velocità ancora irraggiungibili dall'uomo, diciamo che con il tempo ci ho preso la mano. Seguo questa sorta di GPS azzurro davanti agli occhi ed ecco che mi accuccio sulla scala antincendio di un palazzo, scrutando quello davanti a me.
Avanti, so che sei qui...eccolo!
Alzo subito la mano e colpisco con un raggio forse l'unica cosa che odio più dell'umanità stessa: Iron Man.
Ogni fottuto giorno io mi sveglio, prendo Noce, e andiamo a fare il culo a quello stronzetto.
Praticamente sempre sta combattendo contro dei criminali, ma a noi importa soltanto distrarlo e dargliene tantissime magari facendoci dare una mano dai borseggiatori che cerca di fermare.
Può sembrare infantile, ma ho il migliore dei motivi per farlo.
Lui è abituato, per questo lo sento subito che sbraita.
-Ma non è possibile! Oggi giuro che ammazzerò chiunque sia a impedirmi di lavorare!
Amore avresti potuto farlo chissà quante volte, eppure ti ritrovi sempre a terra.
Continua a guardare nella mia direzione, ma non mi vede ed è questo che mi gasa, inoltre ha pure cambiato armatura e questa qua è molto più sexy ammettiamolo.

Ancor prima che il suo raggio vada nella mia direzione, l'ho già raggiunto e colpito con un destro sulla maschera per farvi capire il concetto di rapidità che intendiamo io e Noce

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Ancor prima che il suo raggio vada nella mia direzione, l'ho già raggiunto e colpito con un destro sulla maschera per farvi capire il concetto di rapidità che intendiamo io e Noce. 
Ahhh, oggi abbiamo a che fare con dei fanatici di Star Wars vero?
No perché questi nemici qua sono gli stessi delle altre volte, ma con delle spade laser più o meno.
Saranno almeno in venti, e dalle brasature che vedo sull'armatura di Iron Man devono anche far sul serio.
Tanto che me ne frega: sono invisibile e odiano lui.
Appena si rialza lo colpisco ancora, ridacchiando mentre i fanatici lo picchiano più che possono finché non torna in piedi e li scaraventa lontano.
Quando corre da loro io gli faccio uno sgambetto con tanto di gomitata sulla schiena, quanto mi diverto.
Mi sorprende, alzandosi velocemente e tirando a caso uno schiaffo ma riuscendo a sfiorarmi il busto dato che ho dovuto saltare indietro per schivarlo. Impazzito ricopre i nemici con una vera e propria pioggia di colpi con i propulsori fino a renderli letteralmente cenere.
Oddio, non l'aveva mai fatto prima d'ora.
Mai aveva ucciso, massimo leso gravemente.
Spalanco gli occhi quando dal suo braccio esce un enorme bazuca grigio con una luce blu come il suo reattore nel petto al centro. Non scherzo come diavolo ha fatto quel bestione ad uscire dal braccio.
Lo punta verso di me, urlando, sparando un raggio davvero gigante che schivo, ma comunque semplicemente sfiorando la luce che ha emanato vengo scaraventata contro il muro del vicolo cieco dall'altra parte della strada.
Ahi.
Cado a peso morto per terra, ho male ovunque.
-Noce, ci sei?
Sento che sospira e come me respira raschiando la trachea, in cerca di ossigeno per la botta.
-Direi di non provocarlo così pesantemente la prossima volta.
Annuisco e le dico di portarci a casa, anche se più lentamente, ma alla fine arriviamo in salotto.
La tuta si smaterializza da me come dei tentacoli che si ritraggono, tornando poi a forma canina. Odio questo momento perché così non possiamo più comunicare verbalmente, ma ci basta un sguardo.
Da un cassetto prendo quella crema antidolorifica che mi ha preso Tony, spalmandosela dove fa male e facendo una doccia sia a me che alla cagnolina.
Siamo parecchio ammaccate, ci serve riposo.
Ed ecco che, tempo di infilarmi sotto le coperte, che sento Anthony parlarmi dalla porta di ingresso.
-Athy sveglia!
Mi alzo e apro quella maledetta porta, guardandolo annoiata.
-Stasera, alle nove, Stark Tower. Saremo soltanto io e te, ti prego.
-È quel io e te che mi spaventa, lo sai.
Lui rotea gli occhi.
-Dobbiamo parlare. Seriamente.
Dice abbassando la voce rendendo il tono cupo e cavernoso, talmente profondo da farmi impallidire.
-Va bene.
No che non va bene, mai se devo stare assieme a lui.
Stark sorride e mi bacia la guancia, ma io lo spintono perché mi ha già fatto schifo sentire le sue labbra figuriamoci del fatto che voleva palparmi.
Perché ho accettato?
Forse infondo...mi mancava.



*non sarà lunga questa storia, anzi praticamente siamo già a metà. Per la tuta di Athy ho preso in prestito Iron Heart di Riri Williams, mentre quella nuova di Tony è Iron Man 616 sempre dai fumetti. Sono le mie armature preferite I mean guardatele! Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

*Qua da Shinimal è tutto Al prossimo capitolo

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G O O D   O L D   D A Y S   [ANTHONY STARK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora