Chapter 3

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Sapete quando vi svegliate e l'unica cosa che volete fare è giacere nel letto perché si crea una perfetta atmosfera di calore e pace? Ecco, allora visto che lo fate tutti vedete di rompermi meno le scatole.
Sono pigra? Ma che ve frega a voi!
Io davvero non so sta gente: odia essere giudicata e poi è la prima a giudicarti.
Ho un passato ragazzi, lasciate che venga a galla e godetevi il viaggio perché è il mio e per quanto mi riguarda potrei anche fare parkour tra i cestini della spazzatura, tanto qua abituatevi che le scelte sono soltanto mie.
Brutto dover sottostare ad una persona altrimenti non si sa come continua una storia, vero?
Basta provarci.
Io sto benissimo sotto le coperte, con Noce di fianco a me grazie ad un permesso speciale per salire sul letto, e il silenzio pacifico della casa. Ah, che bella questa vita.
Il problema è che fuori dalle coperte la mia esistenza è testardissima e prosegue nella stoica scelta del far schifo.
In ogni posto, la mia vita, fa schifo.
E mi siedo su un miliardario che si eccita ma poi si pente e se ne va crucciandosi, e questo maledetto uomo in armatura che vola,  e il palazzo in macerie che popola la mia mente...e basta. Pensare troppo uccide, ma puoi convivere con l'essere morto. Alla fine quello è: pensare uccide, fumare uccide, l'amore uccide, la violenza uccide eccetera.
Sono sempre le solite cose, alla fine uno può rigirarle per farle sembrare diverse ma tolto il trucco rimane l'inganno.
Con nervosismo mi schiaccio un brufolo fastidioso, sapendo che magari non volevate saperlo, ma dico quello che mi pare.
Si, a voi piacciono le persone tutte arroganti, che si fanno fighe, rispondono sempre e bla bla bla...ma signori guardiamoci negli occhi: questi qua non sono niente.
Togli l'arroganza, togli la presunzione e quello che ti ritrovi davanti è semplicemente un essere umano altamente stupido!
Oh questo si chiama giudicare, ma lo facciamo tutti anche quando diciamo di odiarlo.
Non mi sto contraddicendo, è il mondo che è una costante contraddizione.
Non vi piace la verità? Quella è la porta.
Ma tornando a noi: che farò oggi?
Sostanzialmente niente, magari Noce vorrà portarmi da qualche parte che ne so. Tsk, ecco che si è svegliata e ha già il guinzaglio in bocca anche se sa che io la lascio libera di girovagare, quando deciderà di lasciarmi faccia pure: tanto oramai uno in più o uno in meno non sento più la differenza.
Indosso svogliatamente una camicia\felpa a quadri neri e gialli, alzando il cappuccio nero con scritto in bianco sui lati "WHATEVER" a caratteri cubitali. Aggiusto le maniche nere, metto dei pantaloni da tuta perché i jeans li odio, delle scarpe a caso senza dire la marca perché non mi hanno pagato, e sono pronta.
Ah ovviamente ho fatto doccia e quant'altro, non avevo voglia di star lì e dirvi anche che shampoo uso tutto qua.
Ma neanche mi trucco, non mi piace nemmeno detto sinceramente.
Io vivo con la convinzione di avere la faccia più bella del mondo e se sono brutta amen, non è che in tutte le storie devono esserci delle fighe della madonna con corpi slanciati e appena uscite dalla sfilata di Victoria Secret.
Con il caffè in mano seguo Noce per le strade di questa grande città, scommetto che vuole andare a Central Park e infatti eccoci qua. Leggo sul giornale di un certo attore che bacia una donna dai capelli rosa: la coppia dell'anno.
Bah, ma beati loro, che mettano su una squadra di calcio sai che mi importa!
Seguo con le mani dietro la schiena la cagnolina, tenendo un passo degno di una persona anziana quando vede un cantiere. Mi fermo a sorvegliarla mentre gioca con altri suoi coetanei.
Quel cane ha una vita sociale più attiva della mia.
Sbadiglio e, neanche tempo di sedermi sul prato con ancora il caffè caldo tra le mani, che una voce mi fa roteare gli occhi.
-Mi stai stalkerando?
Dico, girandomi stizzita verso chi se non Anthony.
Veste sempre allo stesso modo, ma il suo aspetto dolcioso non mi compra affatto.
Alzando un sopracciglio aspetto che mi dica qualcosa.
-Volevo scusarmi per quella volta...non dovevo. Sono stato troppo espansivo e molesto.
La prima volta che vedo del vero e sano dispiacere negli occhi di qualcuno che mi ha in qualche modo offeso, ferito o infastidito. Dai dai, una tregua te la concedo Stark.
-Scuse accettate.
Torno a voltarmi verso Noce e non vedendola vado nel panico, iniziando a respirare profondamente. Anthony si avvicina e mi tranquillizza indicandola un po' lontana da me, che rincorre un bassotto.
Prendo un sospiro di sollievo.
-Sei molto legata a quel cane vero?
Chi, io?
-Figurati, sto soltanto ricambiando un favore.
Però, ne dici di stronzate Hansen.
Mi irrigidisco quando mette una mano sulla spalla.
-Se solo potessi...ecco...non mi piace molto essere toccata dalle persone.
Dico con voce tremante, e il miliardario la toglie immediatamente schiarendosi la gola per smorzare il silenzio. Ahhh, e ora il signor logorroico ha perso lo smalto uh?!
-Per farmi perdonare ti porgo un invito alla Stark Tower, per un caffè.
Guardò quello che ho appena finito.
-In effetti due è meglio di uno.
Bisbiglio, lanciando il contenitore  e facendo canestro nel cestino.
-Anthony, non so se non ti è chiaro il fatto che io non mi fido di nessuno, perciò immagina la risposta.
Al solito si mette davanti a me, faccia seria ma dolce, rilassata.
-Questo lo dici perché rimani sempre nella tua bolla, ma ti posso giurare che anch'io mi fido difficilmente quindi...perché non provare? Poi se scopriamo di odiarci da morire perché a uno piace il pandoro e l'altro il panettone non ci vedremo mai più, promesso!
Fa la croce sul cuore e io, senza preavviso o altro, senza che nemmeno il cervello capisca la domanda e la elabori per ragionarci su e poi mandare la risposta alla bocca, dico esattamente quello che pensai di primo impatto:
-E va bene, ma le mani a posto stanno.
Sorride annuendo e infilandole dentro le tasche del cappotto, vedendo che goffamente cerco di fischiare per chiamare Noce e far bella figura, ma dato che non si far manco quello ci pensa l'uomo coraggioso a mettere due dita in bocca e fischiare secco.
Mi tappo le orecchie talmente ha fischiato forte, vedendo la ragazza trotterellare verso di noi.
Annusa Stark per identificarlo e stranamente è già nelle sue grazie, di solito con gli estranei non fa così.
Abituato Anthony mi porge il braccio, ma ancor prima che lo fulmini lo rimette a posto annuendo con un sorrisetto sulle labbra giusto per intenerirmi cosa che non fa.
Non so nemmeno perché sto seguendo uno sconosciuto come lui in casa sua, potrebbe farmi di tutto.
Oh, nel peggiore dei casi proverà l'ebrezza di uno schiaffo in faccia e un morso sul braccio o nei bassi fondi, che sarà mai!





*non so voi, ma questa Athena è già speciale for me. Non ho voglia di correggere eventuali errori di battitura, so lazy come lei. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

*Qua da Shinimal è tutto Al prossimo capitolo

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G O O D   O L D   D A Y S   [ANTHONY STARK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora