-Tony...Tony..okay, fermo...
Dico stretta nella sua morsa, guardando davanti a me ora che ha tolto la presa dai capelli.
È dietro di me, il braccio serrato attorno allo stomaco, le sue spalle larghe che mi nascondono.
-Non mi piace essere chiamato così.
Tremante tolgo le unghie dal suo braccio, respirando il più che posso ma cercando al tempo stesso di rimanere calma.
-Anthony, va bene? Adesso calmiamoci e discutiamone civilmente.
Lui ghigna spostandomi i capelli e provocando una continua scia di brividi lungo la spina dorsale quando il suo respiro mi solletica il collo. Rido leggermente per il solletico, Stark ringhia e si pressa ancora di più al mio didietro.
-Non farò del male alla Jones soltanto perché è utile, ma se scopro che mi hai mentito....
-Perché ti interessa tanto sapere cosa sia quel coso nella foto?
Lo interrompo e chiaramente non gli piace perché mi tappa la bocca con forza.
-Lasciami finire.
Sussurra sensuale.
Mugugno fino a farmi tappare la bocca talmente forte che infila le unghie nelle guance facendomi piangere.
-Se scopro che mi hai mentito farò ciò che vorrei fare stanotte con te, ma di andrò molto più pesante.
Gira bruscamente il volto verso di lui, baciandomi la guancia con insistenza. Lento, senza pietà.
Cerco di divincolarmi e lui mi lascia andare.
-Andiamo in palestra.
Appena provo a dare dissenso lui sbatte un piede a terra furioso così lo seguo sbuffando fino ad arrivare in una palestra.
Vedo che si spoglia fino a rimanere in canotta nera, prendendo dal pavimento delle fasce per le mani e arrotolandosele da solo.
-Prendi dei guantoni e allenati con il sacco.
Ordina senza nemmeno guardarmi.
Ma che gli è preso?
Purtroppo devo fare come dice lui e mi ritrovo a tirare dei piccoli pugni deboli, solo per far dondolare il sacco. Non ho voglia di prendere a pugni qualcosa, ma qualcuno. Anthony è dall'altra parte della palestra che continua a dare colpi molto forti a qualcosa che quando viene colpito fa un rumore assordante.
Allungando lo sguardo e mettendomi sulle punte vedo che sta prendendo a pugni un qualcosa che vedi soltanto in televisione: lo scudo di Capitan America.
Come mai ce l'ha lui?!
E come mai lo sta riempiendo di pugni con tantissima rabbia sapendo che non si spezzerà?
Come una calamita mi avvicino lentamente per osservare quel cimelio di guerra, ma Tony mi spiazza girandosi subito e iniziando a lottare contro di me.
Io presa dallo sgomento schivo e cado a terra, in posizione fetale, coprendomi la testa con le braccia.
Ho gli occhi chiusi fino a far male e ansimo silenziosamente dalla paura che mi ha fatto prendere.
In una piccola fessura tra le braccia vedo che è in piedi e mi guarda agitato, il petto si alza e si abbassa velocemente.
-Non sai nemmeno cosa significa combattere Athena.
Dice e mi prende per la giacca, alzandomi.
Si toglie le fasce e vedo quelle nocche rosse essere rosse ancora di più.
-La prossima volta non sarai capace di difenderti da me, perché so che nascondi qualcosa.
Avvicinandosi posa il dito sul mio sterno, gli tolgo la mano con uno schiaffo ma lui ha già il mio polso stretto tra le dita e sorride saputello.
Indossa una felpa e prende una bevanda energetica credo, senza mai smettere di guardarmi.-Curatele.
Da un buffetto alle mie guance rigate dalle sue unghie. Sposto il volto per non farmi toccare e allora lui ritrae la mano prima di toccarmi ancora. Non scherzo quando dico che si spoglia completamente, facendomi abbassare lo sguardo e coprire gli occhi con le mani.
-Dai non fare la schizzinosa, so che ti piace.
Dice canzonatorio mentre mi da delle spinte sulle spalle.
Non voglio guardarlo, col cavolo.
Alla settima spinta scoppio e gli urlo addosso di finirla, così lui finalmente sorride e la smette.
-Ecco la piccola Athena che conosco!
Esclama.
-Tu sei soltanto un idiota, stronzo e bipolare.
Alza l'angolo della bocca.
-Hai dimenticato genio, miliardario, playboy e filantropo.
È il momento: con una spallata corro di nuovo in salotto e chiamo l'ascensore che arriva, solo adesso Tony ha sbloccato tutte le uscite. Appena esco dalla Stark Tower mi assicuro di non essere seguita né da una detective né da quel bavoso maniaco, così mi infilo in un vicolo cieco e chiamo Noce.
Oggi voglio farmi un volo fuori New York, opprime questa città per non parlare dei cittadini.
Alla velocità della luce mi faccio tutta la costa, avanti e indietro, pensando.
Faccio giri della morte, acrobazie da spezzarsi il collo, ma adoro tutto ciò quando si tratta di stare assieme a Noce in questa bellissima armatura. Anthony stava per scoprire il mio segreto, c'è mancato poco e manca poco che lo scopra.
-Athy ho rilevato Iron Man vicino a te.
Lo raggiungo trovando finalmente una distrazione, vedendolo volare per le strade.
Gli volo davanti, guardandolo e prendendolo in giro sapendo che non lo verrà mai a sapere.
Ad un certo punto fa una virata strana, così lo inseguo.Durante il volo arrivò sotto di lui e a sorpresa tiro un calcio sul petto, facendolo sbilanciare e per poco non sbatteva contro un palazzo. Lo afferro per un piede e per sfogare la rabbia che Tony mi ha fatto salire lo faccio girare attorno a me, fino a fargli sbattere la testa contro l'angolo di un grattacielo.
Ovviamente essere invisibili è bellissimo.
Appena si riprende ecco che già l'ho colpito di nuovo, ma questa volta non so come chiude le braccia e mi stringe a sé.
-Allora è qualcuno! Adesso ti porto con me e ti sventro brutto stronzo!
Continuo a dimenarmi, tirando raggi su raggi, ma è quando affondo il gomito appuntito contro il cerchio in mezzo che mi lascia andare. Affannata volo verso casa, scappando.
Oggi l'ho rischiata davvero grossa.*te, n'altro. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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G O O D O L D D A Y S [ANTHONY STARK]
Fanfiction"Another coffee, beautiful lady?" "Yes, why not!"