- Ashley, ti prego fai questo sacrificio per me!- piagnucolò Calum, seguendola per la stanza mentre lei faceva un estenuante e furioso avanti e dietro dal letto all'armadio per sistemare i vestiti che aveva ritirato poco prima in lavanderia. La ragazza di fermò e rise quando il ragazzo le andò a sbattere contro, poi si girò verso di lui e scosse la testa -No, non mangerò allo stesso tavolo di Hemmings solo perchè tu e Michael state insieme e non volete separarvi neanche per pranzo, ci sono troppi traditori in quella zona- replicò a denti stretti, ancora arrabbiata per il voltafaccia degli amici durante la sua assenza. Vedendo l'espressione delusa sul volto di Calum, la bionda cercò di girare la faccia altrove e ignorarlo per non cadere nella solita trappola tesa dall'infinita tenerezza del ragazzo. -Ashy...- sussurrò come un bimbo, sporgendo il labbro inferiore -ti prego, potresti anche fare pace con loro, sopratutto con Ashton... dopotutto per un po' siete stati anche insieme-. La ragazza gonfiò le guance, tentando di sembrare furiosa con il migliore amico, e alzò gli occhi al cielo, sbuffando -Okay Calum, lo farò solo per te, ma non credo che passeremo un bel pranzo- borbottò seccata. -Promettimi che farai la brava, ho bisogno di te- la supplicò il moro, prendendole le mani -per me e Michael stare insieme in mensa è ancora una cosa difficile: non tutti ci accettano, perciò ho bisogno del tuo sostegno, sei la mia spalla no?-. Lei annuì e si avvicinò all'armadio -A proposito di sostegno... io... ehm... devo confessarti una cosa su Luke- esordì cautamente, cercando di trovare le parole adatte per spiegare quella situazione così complicata. Calum si avvicinò a lei, allarmato, e le posò le mani sulle spalle -Se ha fatto qualcosa contro il tuo volere giuro che lo uccido- disse con fare protettivo, facendo trasparire anche una palese minaccia nella voce. -No no, non ha fatto nulla- lo bloccò subito lei, intenerita dalla sua reazione -ehm... devi sapere che io e lui, quando tu non c'eri..- balbettò tentando di spiegare tutte le volte in cui, a partire dalla notte del temporale, si erano baciati. Prima che potesse continuare un qualsiasi discorso, fu interrotta dal suono delle nocche di Michael che bussavano alla porta, Ashley sospirò, rassegnata a rimandare quel discorso, e si mosse per prima -Vado io- disse nonostante sapesse perfettamente che quella visita non era per lei. Calum si girò verso la porta e istintivamente si aggiustò i capelli, facendo uno dei suoi migliori sorrisi mentre aspettava di vedere il fidanzato comparire sulla soglia. Ashley aprì la porta e Michael, inaspettatamente, le diede un bacio sulla guancia a mò di saluto; quel gesto la sorprese visto che non aveva molta confidenza con lui, perciò rimase qualche secondo a fissarlo interdetta. -Allora mi fai entrare?- chiese Michael ridendo mentre con lo sguardo cercava il moro, ansioso di rivederlo nonostante fosse passata si e no mezz'ora da quando avevano lasciato l'aula di musica. Ashley si spostò senza una parola ma andò a sbattere contro Calum che si era spostato al suo fianco con un sorriso idiota per poter salutare il suo ragazzo. -Hey amore- lo salutò con dolcezza, dandogli un bacio sulle labbra. -Ciao Cal, questo è per te- sussurrò Michael, porgendogli il girasole che stringeva fra le dita, rimanendo a pochi centimetri dalle sue labbra per farle riunire dolcemente neanche mezzo secondo più tardi. Ashley rimase a guardarli senza smettere di sorridere: non riusciva a credere che dopo tanto tempo l'amico fosse tornato a provare emozioni così forti per qualcuno che non fosse Dylan, quel coglione del suo ex.
-Ashley, smettila di fissarci e sorridere... è inquietante...- piagnucolò il rosso, prendendo saldamente la mano del fidanzato che era intento ad annusare il fiore profumato. -Scusami- rise lei -è che siete così belli insieme- tentò di giustificarsi imbarazzata -Adesso mi dovrei preparare, ho un pranzo che salterei volentieri ad attendermi- borbottò seccata, lanciando un'occhiata accusatoria a Calum. Quest'ultimo, percependo l'occhiata di fuoco dell'amica, alzò lo sguardo verso di lei e si morse il labbro -Vuoi che rimanga qui con te oppure posso andare con Michael e ci vediamo direttamente in mensa?- chiese cautamente, non sapendo cosa fare: non avrebbe mai potuto scegliere tra loro due e la cosa lo metteva in difficoltà. Ashley alzò gli occhi al cielo e sbuffò -Non sono una bambina, posso cavarmela da sola - replicò ridendo, invitandoli ad andare. I due non se lo fecero ripetere due volte e si incamminarono nel corridoio tenendosi per mano.
La ragazza si chiuse la porta alle spalle, facendola sbattere senza volerlo e guardò l'orologio, constatando che doveva essere pronta in pochi minuti se voleva arrivare in orario per il pranzo. La prima cosa che fece fu spogliarsi il pigiama morbido che aveva tenuto da quando si era svegliata e andò in bagno per lavarsi velocemente. Quando tornò in stanza, il tempo per prepararsi si era dimezzato; sarebbe stato tutto molto più semplice se non fosse stato per il dilemma che ogni volta l'affliggeva: E ora cosa metto? Alla fine optò per una semplice maglietta bianca con una piccola rosa rossa stampata vicino al cuore e un paio di skinny jeans neri.
Stava per vestirsi quando sentì bussare alla porta. Credendo che fosse Calum che aveva come al solito dimenticato qualcosa, andò ad aprire senza nemmeno coprirsi: tanto ormai era abituato a vederla girare seminuda per la loro stanza. Appena la porta si aprì abbastanza per farlo passare, Luke si fiondò all'interno della stanza, sorridendo compiaciuto quando notò che la ragazza indossava si e no due pezzetti di stoffa. -Ciao anche a te, ragazzina- la salutò leccandosi le labbra mentre il suo sguardo cadeva inevitabilmente sul seno della ragazza. La bionda tentò di coprirsi in qualche modo mentre lo guardava interdetta: che cazzo era venuto a fare nella sua stanza? Prima che lei potesse formulare una qualsiasi domanda, il biondo la prese per i fianchi e la attirò contro il suo corpo, delicatamente; Ashley lo guardò e trattenne il fiato prima di cedere all'ormai familiare impulso di baciarlo: dopo la giornata al lago quei baci rubati si erano moltiplicati a dismisura. Ormai quando erano soli finivano sempre per baciarsi, a volte perdendo anche la cognizione del tempo: era come se la loro rivalità si perdesse tra le loro labbra. Luke spostò le lebbra all'orecchio di lei e sussurrò -Questo è il momento in cui ti slaccio il reggiseno, vero?- chiese con divertimento, nel tentativo di farla cedere mentre la ragazza fremeva al suo tocco deciso. I realtà i due non erano ancora andati a letto insieme anche se la voglia da parte di entrambi era palpabile: Ashley, infatti, riusciva sempre a mantenere il controllo sulle sue azioni, a differenza di Luke che finiva quasi sempre per ritrovarsi in bagno con qualche scomodo problema da risolvere. -No, tesoro, questo è il momento in cui ti mando a fanculo- mormorò con divertimento, portando una mano sulla sua guancia e accarezzandola con dolcezza. -Quante volte ti ho detto che non mi devi baciare, Lucas?- lo rimproverò, allontanandosi bruscamente quando lui cercò nuovamente il contatto tra le loro labbra: allontanarsi diventava ogni volta sempre più difficile, ma sapeva che era la cosa giusta da fare; e poi era incredibilmente divertente farsi desiderare in quel modo dal ragazzo. -Sai perfettamente che appena posso, ti voglio avere tutta per me- spiegò lui, con innocenza mentre sorrideva in modo da rendere più evidenti le adorabili fossette sulle sue guance. La bionda lo guardò male e cercò di cambiare il discorso -Qualcuno ti ha visto entrare o venire in questa stanza?- chiese in tono autoritario per nascondere la preoccupazione suscitata dalle possibili conseguenze portate dal gesto avventato del ragazzo. Lui, per prenderla in giro, si mise sull' attenti e scosse la testa -No signora, sono stato attento. Nessuno sa che sono qui, signora.- disse cercando di rimanere serio -Anche se dovremmo andare a pranzo, signora- concluse mentre il suo sguardo cadeva nuovamente sul corpo seminudo della ragazza: la stoffa nera merlettata provocava un effetto vedo non vedo che lo stava facendo impazzire -E credo che debba vestirsi, signora- aggiunse infine, deglutendo prima di spostare lo sguardo altrove. -Luke potresti chiudere la bocca?- chiese lei ridendo -stai urlando e qualcuno ci potrebbe sentire, ma soprattutto non voglio pulire la tua bava dal pavimento, asciugati quella bocca- lo provocò ridendo mentre si andava a vestire, permettendo al ragazzo di guardala: sapeva benissimo che stava solo fingendo interesse per gli oggettini inutili che aveva trovato sulla cassettiera lì vicino.
In men che non si dica la ragazza fu di nuovo vestita e Luke alzò lo sguardo su di lei, sorridendo -Lucas credo che tu debba and- non fece nemmeno in tempo a finire la frase che il ragazzo la baciò ancora; Ashley si staccò dopo una manciata di secondi, sospirando: tutto ciò non andava per niente bene, non potevano passare sempre il tempo da soli a baciarsi quando poi davanti agli altri si facevano una guerra aperta. Fece un passo indietro e si girò verso lo specchio per raccogliersi i capelli in una coda - Non fare troppo il coglione in mensa, non guardarmi, non provocarmi, non darmi un motivo per discutere: vorrei parlare il meno possibile- disse pacata, elencando la serie di divieti che il ragazzo doveva rispettare -e, soprattutto, non fare allusioni che possano far capire qualcosa qualcuno- concluse con preoccupazione: praticamente il ragazzo non poteva fare nulla che la coinvolgesse in qualche modo. -Ah e non guardare troppo Diana e Rebecca- aggiunse sottovoce a denti stretti, guardando il riflesso del ragazzo nello specchio. -Cosa c'è Ashy? Sei per caso gelosa?- chiese con divertimento mentre seguiva con lo sguardo ogni suo movimento. -No, Robert, normalmente non mi intressa cosa fai con le altre ragazze, ma loro erano mie amiche perciò non puoi farti anche loro- replicò con il tono che si usava per i ragionamenti perfettamente logici e coerenti; in realtà sapeva benissimo che le due occhette erano state le prime a sottomettersi a Luke in tutti i sensi e pensare che fossero andate a letto con lui non faceva che crescere la sua rabbia. -Esci prima tu- ordinò mentre gli indicava la porta socchiusa con un leggero sorriso -muoviti-.
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This is my Kingdom; //Luke Hemmings
Fanfiction"Ashley serrò i pugni con l'espressione furiosa di chi stava per perdere il controllo: avevano passato il limite, tutti e due. Cal si alzò improvvisamente pronto a fermarla dato che sapeva perfettamente cosa stava per succedere."