Luke, già sicuro della sua vittoria, si girò di scatto verso il rosso quando sentì che il nome che aveva pronunciato non era il suo -Un tempo eri il mio migliore, ora sei solo un cazzo di traditore- ringhiò con rabbia mentre si alzava con prepotenza dalla sedia; con ampie falcate raggiunse l'uscita e sparì dietro le porte di legno prima che qualcuno potesse aggiungere anche solo una parola.
Ashley, sbalordita da quel voto inaspettato, guardò il rosso con gratitudine ma lui, in risposta, le fece un cenno brusco prima di alzarsi a sua volta e seguire altrettanto velocemente il biondo. -Devono risolvere da soli- disse in tono di ammonimento a Calum che intanto si stava alzando per seguire il fidanzato. Il ragazzo annuì docilmente e si sedette di nuovo al suo posto, preoccupato.
Passarono pochi minuti prima che Ashley si alzasse di nuovo per andarsi a sedere vicino all'amico che, ansioso, si stava torturando con insistenza il labbro inferiore. Lo abbracciò forte, lasciando che il ragazzo appoggiasse la testa improvvisamente pesante sulla sua spalla: in quel momento era lui ad avere bisogno del suo sostegno nonostante lei, segretamente, avesse lo stesso peso soffocante sul petto all'idea di un violento confronto fra i due amici. -Ashy non faranno mai più pace- iniziò a piagnucolare il moro -Luke non gli perdonerà mai una cosa così cattiva e Michael mi odierà per sempre perchè è colpa mia se ha dovuto scegliere di tradire il suo migliore amico. Come farò senza di lui? Scommetto che Luke mi ucciderà nel sonno e poi brucerà il mio corpo, ballando su ciò che ne sarà rimasto- cominciò a blaterare, completamente in preda all'ansia: stava borbottando cosa completamente prive di senso intervallate da lievi piagnucolii. Ashley alzò gli occhi al cielo sentendo quelle farneticazioni e cercò di essere il più dolce possibile con lui nonostante fosse tremendamente infastidita da quella situazione così stupida. Gli prese il viso tra le mani e gli sorrise in modo piuttosto forzato, segno che stava perdendo il controllo -Senti Cal, smettila di dire queste stronzate e chiudi quella tua dolce boccuccia: ti stai facendo talmente tante paranoie da poter essere paragonato ad una dodicenne che al segnale più stupido pensa che il suo ragazzo la voglia lasciare per chissà quali stupidissime ragioni- lo rimproverò aspramente -Cerca di fare la persona seria e ragiona! Michael non vuole lasciarti e Luke non vuole ucciderti- sottolineò mentre gli asciugava le guance bagnate di lacrime -tra amici è normale litigare, risolveranno presto-. Il ragazzo fece per ribattere all'ultima affermazione ma lei lo interruppe subito, riprendendo la parola -Io e te siamo diversi Calum, non chiedermi perchè ma non abbiamo mai litigato perché non conosco la risposta- sorrise -semplicemente non abbiamo avuto un motivo per farlo-. Il ragazzo annuì, sospirando e la abbracciò ancora.
Quando Calum si fu finalmente calmato, i due ripresero a mangiare in silenzio mentre entrambe le loro menti vagavano oltre la razionalità nel tentativo di immaginare cosa sarebbe accaduto a Luke e Michael quando si sarebbero ritrovati da soli faccia a faccia.Luke percorse a passo deciso il corridoio in direzione della sua stanza; sapeva che quel traditore lo stava seguendo con lo stesso passo veloce, ma non aveva intenzione di fermarsi finché non fossero stati lontano da orecchie indiscrete. Quando il biondo entrò nella loro stanza, Michael fece appena in tempo ad infilarsi dentro di essa prima che la porta si chiudesse creando una barriera ancora più spessa fra di loro.
-Perché mi hai seguito, Clifford?- chiese con rabbia, girandosi verso di lui -fammi il favore di uscire immediatamente da qui e non rimetterci mai più piede, non condividerò la stanza con un traditore come te- esordì in tono scontroso e acido mentre guardava quello che un tempo credeva un amico con espressione sempre più schifata, allontanandosi il più possibile da lui.
-Come se non stessi aspettando altro che questo momento, Luke!- ribatté Michael, rabbioso -Questa non è la mia casa, ho passato ben due mesi in questo posto solo perché non volevo abbandonare il mio migliore amico che per giunta non mi ha più considerato da allora. Fortunatamente ho conosciuto il ragazzo che amo, quindi ora rimango qui solo per lui, non per te- confessò in tono rude e diretto, sbattendogli in faccia la verità senza rimorsi -Ho votato Ashley per lui e per la gente di questo fottuto orfanotrofio, sai meglio di me che se fossi diventato tu il capo di questo posto tutto sarebbe andato a puttane, letteralmente- replicò mentre si avvicinava pericolosamente a lui -che tu lo voglia o no, Ashley a differenza tua è adatta a questo ruolo e lo merita- concluse con rabbia, spintonandolo con forza.
Luke, sentendosi minacciato da quel gesto, lo spinse a sua volta ma con una forza tale da farlo sbattere contro il muro che era a soli pochi passi dietro il rosso -Calum Calum Calum- lo imitò con rabbia crescente mentre lo afferrava per la maglietta, sbattendolo di nuovo con prepotenza contro il muro. -Non mi hai detto di essere gay!- gridò con rabbia, ormai fuori di se -mi hai nascosto una parte importantissima di te! Credevo di essere il tuo migliore amico!- lo accusò con crescente rancore -ora non so nemmeno più chi mi sta davanti, tu non sei il Michael che conosco io, un Michael che credevo perlomeno sincero-. Il rosso, sentendo nominare il suo fidanzato, si riscosse mentre un moto di rabbia gli dava la forza di reagire; con un movimento fulmineo si liberò dalla sua stretta di ferro e gli diede un potente pugno sulla mascella. Luke, preso alla sprovvista, gemette per il dolore provocato dal rosso e si portò una mano sul punto colpito, come se stesse per staccarsi e cadere; appena alzò lo sguardo un sorriso comparve sulle sue labbra, ma non era un sorriso qualunque, era quel tipo di sorriso che lasciava trasparire la sua indole fin troppo violenta. Michael conosceva fin troppo bene quel lato dell'amico e si sentì il sangue gelare nelle vene mentre un piccolo spiraglio di paura faceva breccia nella rabbia cieca. -È perché tu non mi hai mai conosciuto, Lucas!- sbraitò in risposta -le uniche cose che ti sei preoccupato di fare in questi anni sono state parlare, insultare e scopare. Per questo sei una persona di merda e nessuno ti vorrà mai accanto nella sua vita- gli rinfacciò con cattiveria: ormai anche lui aveva perso il controllo delle sue azioni e delle sue parole. -L'unica cosa che sai fare è insultare gli altri, senza preoccuparti minimamente del dolore che causi alle persone. Mi hai costretto ad offendere e insultare pubblicamente il mio ragazzo che per colpa tua subiva in silenzio senza poter nemmeno reagire, e io dovevo rimanere in silenzio senza poterlo proteggere solo perché ho scelto di esserti amico e non lasciarti da solo quando invece lo meriteresti- disse a pochi centimetri dal suo viso, praticamente rinfacciandogli in pochi secondi tutta la verità di una vita. Luke, accecato dalla rabbia, lo sbattè numerose volte contro il muro aumentando sempre di più la forza nonostante in cuor suo non volesse veramente fargli del male. -Oh andiamo, puoi fare di meglio, Hemmings- lo provocò il rosso, ridendo nonostante il dolore alla schiena fosse veramente forte. Quelle parole gli costarono care perché Luke, stuzzicato per l'ennesima volta, gli diede una ginocchiata nello stomaco, facendolo cadere a terra e provocandogli un dolore lancinante -Io non ho problemi se sei gay e stai con Calum- replicò il biondo, guardandolo dall'alto -Non mi interessa se ti scopi un ragazzo e non m'importa nemmeno se scopi o meno. Io parlo della nostra cazzo di amicizia! Da quanto stai con lui ti sei completamente dimenticato di me, credevo di essere il tuo migliore amico. In queste settimane ho avuto molte volte bisogno di te, per parlare, per confessarti delle cose, ma tu non ci sei mai stato, eri troppo occupato a scopare con lui in quella cazzo di aula di musica- iniziò a sfogarsi Luke, confessando tutto ciò che si era tenuto dentro quelle settimane.
Ormai era chiaro ad entrambi che il voto era stato solo una scusa per quello scatto di rabbia: avevano bisogno di parlare e affrontarsi da troppo tempo ormai per poter sprecare quell'occasione; avevano bisogno di sfogare tutta quella rabbia repressa e ora avevano l'occasione di risolverla a modo loro, come due adolescenti stupidi e impulsivi.
Approfittando di quel momento di stallo, Michael si alzò quel tanto che bastava per tirare un potente gancio destro sul fianco dell'amico, che cadde a sua volta a terra; solo allora il rosso riprese a parlare -E di cosa volevi parlare? Del fatto che una ragazza non te l'ha data? O volevi vantarti ancora una volta di quanto tu sia bello, popolare e pieno di ragazze?- disse prima di buttarsi sopra di lui, quasi placcandolo -io ne ho abbastanza del tuo egocentrismo, delle tue lamentele insensate e dei tuoi discorsi inutili- disse quasi gridando, bloccando Luke sotto il suo peso. Quest'ultimo rimase intrappolato sotto il corpo dell'amico che intanto aveva alzato il pugno ed era pronto a colpirlo ancora; Michael ebbe un attimo di esitazione ma poi cominciò a colpire a raffica il viso di Luke finché questi non iniziò a sanguinare dal naso e dal labbro spaccato. Appena vide il rivolo di sangue uscire dalla bocca del ragazzo, Michael abbassò le mani e riprese a parlare -Non me ne fotte un cazzo di chi ti scopi- affermò, ripetendo le stesse parole pronunciate dal biondo pochi minuti prima. Approfittando del fatto che il rosso aveva abbassato la guardia, Luke invertì le posizioni e questa volta fu lui a bloccarlo sotto il suo corpo, tempestando il suo viso di pugni altrettanto forti -È Ashley mi sono fatto, questo è il problema!- confessò urlando, smettendo poi di colpirlo dato che anche lui aveva iniziato a sanguinare. Udite quella parole, Michael spalancò gli occhi, guardandolo sconcertato: aveva capito bene ciò che Luke aveva appena detto?
Il silenzio calò fra di loro mentre entrambi si guardavo negli occhi; erano pieni di lividi, contusioni e macchie di sangue ma erano entrambi soddisfatti di ciò poiché avevano sfogato tutta la rabbia e il rancore represso: la questione stava giungendo alla conclusione.
Dopo un tempo che parve eterno, le labbra di Michael si piegarono in un sorriso e quelle di Luke fecero lo stesso prima che entrambi scoppiassero fragorosamente a ridere; Luke si asciugò il sangue che gli colava dal naso con la manica della maglietta e si tolse da sopra il ragazzo, aiutandolo poi a mettersi a sedere accanto a lui con la schiena appoggiata al muro: erano entrambi ridotti a due stracci.
-Cioè tu mi stai dicendo che ti sei fatto Ashley?- chiese un Michael veramente incredulo dopo altri minuti di silenzio. -Si- rispose Luke, semplicemente. -Ashley? La ragazza che ti ha preso a pugni davanti a tutti? Quella che grazie al mio voto è stata eletta capo di questo posto?- chiese ancora, cercando conferme che già aveva. -Si, Michael, quella Ashley- confermò mentre un leggero sorriso gli incurvava le labbra bagnate dal sangue. -Ashley Benson? La migliore amica del mio fidanzato? Quella ragazza bassa, bionda e formosa, piuttosto carina per gli eterosessuali come te?- domando nuovamente Michael, infinitamente divertito da quella situazione inaspettata. -Si, Michael, lei- esclamò Luke, iniziando a infastidirsi per il tono divertito con cui il ragazzo gli poneva quelle domande -quante cazzo di Ashley conosci?!- chiese sbuffando mentre si portava una mano fra i capelli disordinati.
Passarono altri minuti di silenzio prima che Michael formulasse l'ennesima domanda -Amico, ti sei portato a letto la tua nemica?- chiese sconcertato, cercando il contatto visivo con Luke che però continuò a guardare un punto fisso davanti a se. -No, non abbiamo mai fatto sesso- ammise con un lieve dispiacere nel tono di voce -ci siamo baciati... più di una volta, la cosa va avanti da una settimana più o meno- disse nel tentativo di spiegare la complicata situazione che lo legava alla ragazza dai capelli biondi -Ci sono state molte occasioni in effetti, ma quella ragazzina, a differenza mia, riesce a mettere un freno ai suoi desideri nonostante siano piuttosto palesi. Ha molto autocontrollo- confessò, facendosi scappare un sorriso prima di mordersi il labbro inferiore.
Michael non disse nulla, così Luke, per studiare la sua espressione e per capire quali pensieri affollassero la sua mente, si girò finalmente verso di lui, incrociando i suoi occhi verdi. - Sei innamorato Lucas?- chiese lui, con un leggero sorriso che gli incurvava labbra: in realtà voleva solo che lo ammettesse, lui conosceva già la risposta.
-No... non lo so... credo di si...- face una pausa mentre lentamente realizzava a pieno quei sentimenti mai provati prima e che fino a quel momento si era sforzato di ignorare -si...- ammise poi, senza trovare il coraggio di aggiungere altro.
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This is my Kingdom; //Luke Hemmings
Fanfiction"Ashley serrò i pugni con l'espressione furiosa di chi stava per perdere il controllo: avevano passato il limite, tutti e due. Cal si alzò improvvisamente pronto a fermarla dato che sapeva perfettamente cosa stava per succedere."