And now, doctor?

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Michael era rimasto con Luke ancora per un'ora buona prima di decidere di andare finalmente da Cal, forse per pensare anche a ciò che lui e l'amico si erano detti. Era felice di aver risolto con lui nonostante il prezzo fosse stato alquanto doloroso: la tempia gli sanguinava ancora ed era indolenzito in tutto il corpo, soprattutto le costole che gli facevamo particolarmente male. Si incamminò lentamente verso la camera del moro tenendosi rasente al muro in modo da potersi reggere saldamente a qualcosa in caso la testa cominciasse a girare.
Bussò piano alla porta di legno nero e appena Ashley comparve sulla soglia la vide sbiancare alla vista di in che condizioni versava il suo viso gonfio e contuso -Michael!- disse in tono acuto mentre il ragazzo cercava arrancando sostegno per non barcollare; non realtà non pensava che si fossero picchiati così forte, ma in realtà avevano esagerato eccome dato che erano entrambi ridotti a due stracci. Calum, allarmato dalla voce dell'amica, uscì immediatamente dal bagno e sgranò gli occhi vedendo tutti quei lividi e il sangue della stessa tinta dei suoi capelli. Tutto quel rosso sul viso e sui vestiti di Michael fece scattare un campanello d'allarme nella mente del fidanzato che rimase a fissarlo con gli occhi sgranati. -Voi rimanere lì impalato a guardarlo o vuoi aiutarmi?!- chiese Ashley con agitazione mentre aiutava il rosso a sistemarsi il meglio possibile sul letto più vicino; in realtà Michael non era messo così male, ma la reazione di Calum lo divertiva da morire e aveva intenzione di approfittare il più possibile del suo dottore personale. Una volta che fu seduto sul materasso con la schiena appoggiata al cuscino, il ragazzo scoppiò a ridere nel vedere l'espressione sconvolta sul viso del fidanzato -Amore sto bene- lo rassicurò ridendo e tentò di sistemarsi meglio sul letto; compiendo quel semplice movimento, però, si rese conto che in realtà il dolore era nettamente maggiore di quanto pensasse: entrambi ci erano andati piuttosto pesante e ora ne subivano le conseguenze, probabilmente anche Luke in quel momento stava ge,e do di dolore nella loro stanza.
-Si può sapere cosa cazzo hai da ridere, Michael?- strillò un Calum sconvolto mentre si andava a sedere al suo fianco -Sicuro di stare bene? Non è che hai sbattuto la testa?- chiese preoccupato, iniziando a farfugliare diverse ipotesi come se fosse davvero un chissà quale brillante medico uscito da qualche serie tv americana. -Ehi, devi calmarti- gli mormorò il diretto interessato, prendendo la sua mano fra le proprie e portandosela delicatamente alle labbra, baciandola con delicatezza. Ashley rimase a guardarli con un sorriso dolce, vedendo quanto entrambi fossero sinceramente preoccupati l'uno per l'altra: sperava che avrebbero avuto un lungo futuro insieme, lo meritavano entrambi. Lo sguardo indagatore del rosso si posò improvvisamente su di lei e un certo disagio si impadronì dei suoi nervi, era come se lui sapesse qualcosa che non doveva sapere e moriva dalla voglia di sottolinearlo. -Cal, amore, puoi portarmi un bicchiere d'acqua e magari anche una maglia pulita? Questa è sporca di sangue e mi fa un po' schifo- chiese con dolcezza mentre Ashley aggrottò la fronte: voleva sicuramente dirle qualcosa ma senza Calum nei dintorni, cosa poteva essere così importante da nasconderlo al suo stesso fidanzato? Questi annuì immediatamente, con indubbia obbedienza, e fece per alzarsi per reperire tutto ciò che gli era stato chiesto ma venne tirato verso il letto dalla mano del rosso che lo strattonava per la maglietta -Prima però ho bisogno di un tuo bacio- ammise Michael con uno sguardo da cucciolo ferito che avrebbe reso impossibile qualsiasi rifiuto. Calum sorrise a quella richiesta e appoggiò il più delicatamente possibile le labbra contro quelle di lui; il contatto fu rapido, tanto da far sembrare che non si fossero neanche sfiorate: il moro aveva troppa paura di fargli male, perciò Michael, capendo la sua paura, si fece bastare quel contatto e non replicò quando Calum si allontanò in silenzio, uscendo dalla camera per andare in dispensa a prendere acqua, garze e disinfettante: doveva rimediare a quelle ferite prima di permettergli di cambiarsi.
-Tra poco il tuo cervello esploderà per i troppi pensieri- disse improvvisamente Michael, interrompendo il silenzio che era caduto nella stanza al chiudersi della porta alle spalle di Calum -Ashley, non devi torturati così tanto lo sai vero?- le disse il rosso con tenerezza, notando come la ragazza si muovesse nervosa, reprimendo il desiderio di correre da Luke in quel preciso istante. La bionda alzò immediatamente lo sguardo con gli occhi spalancati, sentendosi come un ladro colto nell'atto di rubare: la sua preoccupazione era davvero così evidente? -Gli hai fatto tanto male?- sussurrò, mordendosi il labbro inferiore mentre cercava di restare il più possibile indifferente e distaccata in un patetico tentativo di sviare i sospetti del rosso. -Ho fatto quanto bastava per risolvere la questione- spiegò Michael in tono pacato -in effetti lui potrebbe essere messo peggio di me- ammise con sorriso, fiero di ciò che aveva fatto a Lucas. Ashley sgranò gli occhi a quelle parole e il suo cuore iniziò a pulsare più velocemente, come se volesse uscirle dal petto—Ti prego dimmi che non è così- mormorò spaventata, avvicinandosi a lui senza ragionare sull'avventatezza delle sue parole: ora le era impossibile tornare sui suoi passi, che ci fosse qualcosa fra lei e Luke era ormai piuttosto evidente. -Ci tieni molto a lui, eh? - chiese Michael mentre un sorriso incurvava le sue labbra sanguinolente -è incredibilmente divertente sapere che lui è convintissimo di non essere corrisposto- commentò sorridendo, come si stesse evolvendo nel cupido della situazione. -A me non piace Lucas.- ribatté Ashley in tono duro, in un disperato tentativo di smentire l'ovvio; forse stava solo cercando di convincere se stessa più che Michael. Lui la guardò con serietà, mantenendo lo sguardo fisso nel suo e prolungando quell'estenuante contatto visivo al fine di farla cedere senza ulteriori parole. -Non osare dirlo a qualcuno, Clifford- cedette mentre le guance le si tingevano di un rosso acceso -Nemmeno Calum è a conoscenza dei mei sentimenti per quel coglione del tuo amico; in realtà stavo per dirglielo, ma ancora una volta sei arrivato tu ad interromperci perciò penso che sia un segno che mi dice di tenerlo all'oscuro di tutto. Michael annuì e le sorrise ancora una volta, felice che quel cretino del suo migliore amico innamorato fosse allo stesso modo ricambiato da quella ragazza.
Stava per aggiungere ancora qualcosa ma la porta si spalancò e Calum comparve sulla soglia col fiato corto per la corsa appena fatta. -Scusatemi se ci ho messo tanto- disse mortificato -ma nella dispensa è di nuovo tutto in disordine e ci ho messo tanto a trovare tutto il nessario-. Michael alzò gli occhi al cielo e scosse la testa divertito -Amore, stai calmo- rise -ci hai messo pochissimo e in ogni caso non sto per morire quindi non c'è nessuna emergenza- disse mentre il suo sguardo si posava su Ashley. -Grazie ancora per il voto- disse lei con risolutezza, come se non volesse far insospettire Calum dato che lei e il rosso stavano parlando animatamente quando lui era entrato -non capisco ancora il motivo per cui lo hai fatto ma te ne sono grata, questo posto te ne è grato- concluse con un leggero sorriso, ringraziandolo con lo sguardo anche per quella breve conversazione su Luke. Michael si piegò impacciatamente in avanti simulando una sottospecie di inchino abbastanza scoordinato -Te l'ho già detto, l'ho fatto per questo posto... è la stessa cosa che ho spiegato anche a lui. Tu sei una tipetta forte e sei adattata a questo compito, Luke invece è solo un coglione- replicò ridendo prima di farle l'occhiolino. Ashley cercò di nascondere una risata imbarazzata e si portò una ciocca di capelli dietro all'orecchio, leggermente rossa: sapeva di essere l'unica adatta a comandare in quel posto, ma sentirselo dire le faceva sempre uno strano effetto. Calum guardò i due e si morse il labbro, non per gelosia perché un ragazzo gay non avrebbe mai potuto avere certi interessi per la sua migliore amica, ma quei due parlavano con una tale complicità da avere la sensazione che gli nascondessero qualcosa.
-Ashley, so perfettamente che il tuo disprezzo per Hemmings è infinito- disse Michael con un sorriso furbo -ma credo che dovresti proprio vedere in che condizioni è conciato e approfittarne per prenderlo ancora una volta in giro- con una certa astuzia aveva ora sia il pretesto per far incontrare Ashley e Luke, sia il pretesto per rimanere un po' da solo con il suo ragazzo: a volte si compiaceva anche di tanta arguzia. -Non spingerti troppo oltre però, potresti pentirtene- aggiunse in tono tranquillo nonostante quella frase contenesse un doppio senso che solo Ashley avrebbe potuto afferrare: sperava davvero che non facesse cazzate. Lei, ancora divorata dall'ansia, non se lo fece ripetere due volte e si incamminò verso la porta mentre con un cenno salutava entrambi -Vedrò di non prenderlo troppo in giro- replicò stando al gioco -e in quanto a voi due non fate troppo casino, mi raccomando- ironizzò prima di uscire dalla stanza, lasciandoli soli.

-Allora dottore, cos'ha intenzione di fare ora?- chiese Michael con un sorriso innocente, mettendosi seduto sul letto con non poca fatica; vedendo lo sforzo che stava facendo, Calum si precipitò subito da lui e lo aiutò ad alzarsi, sistemandogli i cuscini dietro la schiena. -Inanzitutto devo fasciarti il torace, così magari ti fa meno male e poi devo applicare una crema sui lividi altrimenti non andranno mai via- spiegò con fare esperto, come se fosse uno studente di medicina: in realtà tutto ciò che sapeva lo aveva imparato guardando Grey's Anatomy con Ashley. -E infine credo che sia indispensabile una doppia dose di baci e coccole durante la convalescenza- aggiunse con uno sorriso innocente, stringendolo a se senza fargli troppo male. Michael rise a quelle parole e portò una mano tra i capelli del moro accarezzandoli con lentezza, rilassandosi quasi più di lui -Mi dispiace di averti fatto preoccupare così tanto, non credevo farebbe finita così male tra me e Luke- disse dopo qualche minuto di silenzio -cioè in realtà lo sapevo ma non pensavo che ci saremmo fatti così tanto male: eravamo entrambi veramente incazzati e non abbiamo di certo risparmiato la forza mentre ci colpivamo a vicenda- aggiunse con un tono pacato, come se stesse parlando di una cosa perfettamente normale. -Michael sei tu quello che dovrebbe essere coccolato, non io!- protestò Calum, divertito dalla situazione che si creava sempre tra i due: le cose tra loro non erano mai nella norma, ma infondo ai due piaceva stare così e si amavano per questo. -Zitto Calum, mi mi sto rilassando a mio modo- replicò con divertimento -non rovinare questo momento- disse mentre abbassava lo sguardo verso di lui, facendogli la linguaccia ridendo. Calum sporse il labbro, facendo gli occhioni da cucciolo forse per avere più probabilità di assenso alla richiesta successiva -Posso rendere il contatto più... intimo?- chiese con un sorrisetto beffardo. -Mhh...- mugugnò Michael, fingendosi pensoso -è una proposta davvero allettante, cosa proponi di fare, Hood?- domandò a sua volta, incuriosito dalla proposta del fidanzato. In tutta risposta, Calum poggiò una mano sotto la maglia del ragazzo, sfiorando la sua pelle con le dita fredde; quel semplice gesto face rabbrividire il rosso e un sorriso gli comparve sul volto quando il ragazzo gli tolse completamente la maglietta sporca di sangue. Il moro rimase immobile per parecchi secondi, fissando il suo petto pieno di lividi violacei, e si prese il labbro tra i denti mentre i suoi occhi si perdevano in quelli verdi di lui; -Sono messo così male?- chiese Michael preoccupato vedendo che il ragazzo continuava a guardarlo senza parlare -tutti questi lividi ti fanno schifo?- chiese con rammarico, abbassando lo sguardo. -Sei bello come la prima volta che ti ho visto, Michael- lo rassicurò il ragazzo, accarezzando il suo petto con delicatezza -per me questa cosa non cambierà mai, neanche tra cinquant'anni quando saremo vecchi tu avrai perso la tua bellezza. Io non mi stancherò mai di te e continuerò ad amarti anche se sarai pieno di rughe e un po' sordo- mormorò con le guance arrossate senza distogliere lo sguardo. Michael lo guardò con la bocca socchiusa per lo stupore: non pensava che il ragazzo immaginasse di passare il resto delle loro vite insieme, ma ciò lo rendeva incredibilmente felice -Ti amo- mormorò con dolcezza. Calum sorrise a quelle parole e si chinò a baciarlo, prendendo il suo viso fra le mani; il bacio durò per molto tempo e fu lento, le loro lingue sentivano quasi un bisogno vitale di rincontrarsi più e più volte, senza smettere mai. I baci continuarono ma questa volta Calum non si fermò semplicemente al collo e alla clavicola, continuò invece scendendo sul petto di lui, dove lasciò una scia si baci su tutti i lividi violacei che segnavano la sua pelle e arrivò fino al basso ventre. Avrebbe continuato ma Michael lo fermò, lasciando che l'insicurezza trasparisse nel suo sguardo -Calum, non devi farlo... Nessuno ti obbliga, sei sicuro di vo- non fece nemmeno in tempo a finire la frase che un gemito gli uscì senza preavviso dalle labbra quando il ragazzo ricominciò a baciarlo ancora più in basso -L..lo prendo come un si- mormorò chiudendo gli occhi e appoggiandosi al letto con la schiena; sorrise udendo la risatina di Calum in sottofondo.

Dopo che Calum ebbe finito, i due fecero l'amore e fu forse il più dolce e appagante che avessero mai fatto, tanto da esaurire completamente le forze di entrambi.
Michael, esausto ma felice, si sdraiò comodamente fra i cuscini e Calum, come un cucciolo, si accoccolò fra le sue braccia. Michael era talmente esausto che cadde immediatamente in un sonno profondo; Calum lo raggiunse presto, cullato dal suo respiro regolare. A nessuno dei due importava che fossero nudi, tanto anche se fosse entrata Ashley erano coperti dalle lenzuola, ma Michael, in cuor suo, sapeva benissimo che non sarebbe tornata tanto presto.

This is my Kingdom; //Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora