Milk and mint

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Il senso di colpa stava uccidendo Calum, non solo per il fatto che avesse detto quelle cose cattive a Luke ma anche perché era rimasto a spiare i due mentre litigavano in giardino. Tratteneva a stento le lacrime e la situazione sembrava solo dover peggiorare ogni minuto che passava.
Vide Ashley andare via piangendo e la voglia di andare da lei era irrefrenabile, ma si nascose in un angolo e aspettò che andasse via verso la loro stanza.
Di male in peggio. pensò affranto.
Ovviamente non dava ragione alla ragazza per il suo comportamento perché tutti, per fino Luke, avevano anche una minuscola colpa in quella storia e a proposito del biondo, cosa avrebbe potuto fare, se non parlare con lui?
Con il passo lento si avvicinò al ragazzo e appena gli fu di fronte lo guardò sospirando.
-Non può fare a meno di colpirti vero?- chiese Calum, cercando di ironizzare il contesto e magari cercando di fargli fare un sorriso.
Luke guardò il ragazzo in silenzio, studiando bene le parole da rivolgergli in quel momento così teso.
-Credo che a te faccia solo piacere- rispose in tono gelido, guardandolo con indifferenza. Non voleva davvero dire quelle parole a Calum, ma la rabbia ormai parlava per lui.

Il moro sospirò rumorosamente e si passò una mano tra i capelli.
-Scusami Luke, prima non volevo dire quelle cose. Non ci vedevo più dalla rabbia e... Scusami.- mormorò lui imbarazzato, non era bravo con le parole.
-Davvero. Era troppa rabbia repressa e non l'ho sfogata nel modo giusto. Non volevo davvero dirti quello che ho detto.- ripetè ancora.

-Non volevi dirlo ma lo pensi. Pensi che io sia la causa di tutto ciò che sta succedendo ad Ashley, quando è stata lei a tradirmi e a giocare con ciò che provo per lei.- replicò sempre con quel tono lapidario, del tutto intenzionato a non smuovere alcun sentimento di pietà.

Calum ci pensò più di due volte prima di dare una risposta stupida ed affrettata.
- Si, è colpa tua.- confermò lui in tono serio, guardandolo negli occhi. -È colpa tua perchè l'hai fatta innamorare, e lei non sa cosa significhi amare una persona. Non dico che tu abbia fatto male a lasciarla perché se lo meritava. Avevi tutte le ragioni. Ma hai sbagliato quando l'hai abbandonata a se stessa e gettata nelle grinfie di Ashton. Anche io ho sbagliato e lo so. La conosco e so che non avrei dovuto permetterle di innamorarsi ma lei... Non mi ha mai detto niente.- aggiunse lui sicuro delle sue parole convinto che se Ashley fosse stata lì l'avrebbe ucciso per via della sua bocca larga ma era necessario che Luke sapesse cosa aveva passato l'amica.

-Si è gettata da sola nelle braccia di quel bastardo.- replicò guardandolo, non riuscendo a trattenere il tono arrabbiato -è stata lei che ha preferito essere il suo giocattolo piuttosto che essere trattata come in realtà merita. Se la rendevo così felice come dite, perché mai avrebbe dovuto mandare a puttane tutto?- chiese incrociando le braccia al petto, in attesa di una risposta sensata. Ormai era stanco di discutere ed urlare. Aveva deciso che avrebbe ragionato e si sarebbe comportato da persona matura.

-Ad essere trattata come una bugiarda? È questo che merita? Perché questo hai fatto l'ultima volta che siete stati insieme.- gli ricordò lui sbuffando.
-E poi cosa vuoi che ne sappia io? Non sono nella sua testa, ma posso affermare con estrema certezza che ciò che prova lei per te è qualcosa di autentico. Si è sentita rifiutata da te e si è lasciata andare. Non la sto certo difendendo, ma come biasimarla? Siamo umani. Tutti sbagliamo.- alzò lui la voce inizialmente, ma dopo che si rese conto che quello non era il modo giusto, prese un respiro e si calmò, cercando di far ragionare il biondo. -A che scopo negarsi il cibo nonostante continui a ripetere di essere felice con Ashton? A che scopo continuare a fingere davanti agli altri? A che scopo sorridere a tutti e poi girarsi verso un muro e piangere perché ha realizzato di aver commesso uno dei più grandi errori della sua vita?-
Concluse lui cercando di fargli intendere l'ovvio.
-Beh puoi biasimarmi?- esclamò lui irritato -come posso crederle se dice di essersi ubriacata in un orfanotrofio pieno di bambini? È assurdo!-
Calum Lo guardò in silenzio per qualche minuto, fermamente deciso a non cambiare posizione -Luke ho una scorta di pacchetti di sigarette in camera. Vivo in questo orfanotrofio da una vita e ogni sabato sera ci trovavamo io, Ashton, Diana, Rebecca e Ashley a bere in camera di qualcuno e sai perché lo facevamo? Perché tutti stavano dietro a quelli più piccoli. Quindi si Luke. Si era davvero ubriacata. -
Calum lo guardò male, prima di passarsi le mani sul viso. Stava cercando di mantenere la calma ma parlare con qualcuno che sembrava fregarsene totalmente non era affatto facile.
-E Luke, Tu credi davvero che Ashley sia quel tipo di ragazza che venga a bussare alla tua porta in ginocchio per chiederti di soddisfare i loro piaceri come le altre?- chiese lui divertito -Preferirebbe masturbarsi piuttosto che venire da te. È orgogliosa e testarda, non ammetterebbe mai di stare male per te o di starsi auto-distruggendo. Non lo farebbe mai. Anche se con te dovrebbe. Da quando sei qua,sei l'unico che riesce a farla stare davvero bene. Una volta ero io, adesso sei tu, anche se avete litigato. Anche se non vorrai mai più perdonarla, lei ti ama. E lo farà per sempre.- disse lui ammettendo per Ashley l'importanza che aveva il ragazzo nella sua vita.

This is my Kingdom; //Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora