«Va bene, Brigid. Tu vai a fare le tue faccende e io vado a raccogliere la legna».
«Bastoncini asciutti e senza muschio, se non ti dispiace».
Scendemmo insieme i gradini di casa.
«No che non mi dispiace», cantilenai. Era il minimo. «Ma ti avverto che trovare legni asciutti, con tutta l'umidità che c'è e la pioggia che è venuta, non sarà facile».
«Tu vedi quello che riesci a trovare e, mi raccomando, se vedi qualche fungo buono non esitare a prenderlo!».
«Certo!». Mi avviai verso il bosco dagli alberi altissimi. «Non me ne farò scappare neanche uno!». Sentii la sua bella risata cristallina nelle orecchie e qualcos'altro: degli uggiolii. «Ma quei due stanno sempre giocando?», chiesi voltandomi verso di lei.
«Credo di sì», mi rispose da sotto il portico, alzandosi le maniche dell'abito in vista di non so quale faccenda da sbrigare. «Porta la tua lupa se vuoi. Argo lo sa che deve rimanere qui a fare la guardia. ATTENTA!».
«AH!», gridai, scansando per un soffio le due grosse palle di pelo troppo impegnate a rincorrersi per accorgersi che mi stavano venendo addosso. «Silveria! Argo! Siete proprio ammattiti!». Rimasi a guardarli attraversare a velocità forsennata il prato, finché non sparirono dietro casa. La fragorosa risata di Brigid mi rimbombò nelle orecchie.
«Ciao, ci vediamo dopo! E stai attenta a non allontanarti troppo!».
«Non ti preoccupare!». Raccolsi il cesto che mi era caduto per evitare quelle due pesti.
«Ricordati di far rumore mentre cammini. Smuovi un po' la terra con un bastone prima di passarci con i piedi, nel caso ci fosse qualche serpe!».
«Brigid, tranquilla!», ridacchiai, scandendo bene l'ultima parola. Era peggio di mia madre, ma apprezzavo la sua preoccupazione per me.
Mi salutò con la mano prima di voltarsi e sparire anche lei dietro l'angolo di casa.
Forza, mettiamoci al lavoro.
Mi guardai intorno in cerca di Silveria che, ovviamente, era sparita insieme all'altra belva.
Non importa, andrò da sola. Bell'amica... Aspetta che mi si avvicini per una carezza...
Osservai il bivio davanti casa. Brigid mi aveva detto che il viale sulla destra, largo e battuto, portava ai prati collinari dove pascolava il bestiame, mentre il piccolo sentiero centrale che spariva nel bosco, curvando verso sinistra, portava in città. Magari avrei potuto percorrere quello, così mi sarei anche resa conto di dove mi trovavo, di quanto fossi vicina alla città. E in ogni caso almeno un po' avrei dovuto allontanarmi perché di funghi non ne erano rimasti molti lì attorno: avevo raccolto tutti quelli che avevo adocchiato.
Perciò m'incamminai, persa nei miei pensieri, completamente ignara di ciò che mi aspettava.
***
«Accidenti, quanto pesa!».
Lasciai cadere a terra il mucchio di legna che avevo raccolto, sfinita.
Questo sarà meglio riporlo con più delicatezza...
Appoggiai a terra il cesto pieno di funghi e fresca erbetta di campo che avevo incontrato sul mio cammino e diedi un'occhiata intorno. Mi ero allontanata dalla via principale senza volerlo ed ero finita in un piccolo spiazzo illuminato dal tiepido sole mattutino, circondato dagli alberi alti, per lo più grossi abeti secolari. In poche parole mi ero persa.
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Oltre il tempo - Parte prima - Volume 1
RomanceGenere: romantico - storico Descrizione breve: Romanzo storico d'avventura ma soprattutto d'Amore, per il pubblico young adult e non, per chiunque voglia "staccare" dalla realtà e intraprendere un viaggio... Sinossi: 1314 A.D. Nel bel mezzo della pr...