Fu una merenda chiassosa e spumeggiante.
Rare volte c'era qualcosa di tranquillo nel Piccolo Paradiso.
Ci sedemmo tutti attorno al grosso tavolo di rovere e Brigid ci servì pane e marmellata come previsto, insieme a una bella brocca di latte offerta da Camille e Caroline.
Inutile menzionare il fatto che John fu gentilissimo, come sempre, sin nelle piccole cose come scostarmi la sedia per farmi accomodare, versarmi il latte senza nemmeno che glielo avessi chiesto o lasciarmi parlare anche se, per sbaglio, lo interrompevo. E, a dire il vero, succedeva abbastanza spesso.
Chiacchierammo molto anche dopo mangiato, di un po' di tutto. Era meraviglioso vedere come noi donne – Mary inclusa – fossimo non solo ben accette ma continuamente coinvolte nella conversazione.
Ero stupita. Mi domandai se in tutta la zona ci fosse così tolleranza ma non credevo fosse possibile. Sapevo solo che avevo trovato degli angeli e avuto una fortuna sfacciata.
Poco dopo lo spuntino, Argo e Silveria si decisero finalmente a ricomparire. Argo fu accolto di buon grado ma... inutile dirvi dello stupore dei bambini alla vista di Silveria: oltre a essere un esemplare raro era una novità. Si fece accarezzare volentieri. Faceva un sacco di storie con gli adulti che non conosceva – anche con quelli che conosceva – ma, stranamente, non le faceva quasi mai con i bambini. A ogni modo si era appoggiata alla mia sedia, quindi non mi era difficile tenerla d'occhio.
Con le bugie iniziavo a cavarmela davvero bene. Erano inevitabili se volevo rispondere alle domande che mi venivano rivolte: ad esempio "come si chiama?", "quanti anni ha?" – cinque, almeno qui non ebbi bisogno di mentire – "dove l'hai presa?" – dissi che l'avevo trovata nel bosco.
Beh, poteva essere. Non potevo certo dire che mio fratello l'aveva comperata da un mercante del Nord in uno dei suoi viaggi per la Britannia, chissà quante altre domande avrei scatenato ecc...
Anche quando i bambini fecero notare il mio accento inglese non fu un grosso problema. Ribadii di aver vissuto a Moffat – una cittadina delle Lowlands a sud di Edimburgo, vicino al confine con la disprezzata e temibile Inghilterra – fuggendo dalla distruzione lasciata dalla guerra dopo essere rimasta orfana.
Era abbastanza credibile.
Detestavo mentire ma non potevo certo confessare di essere scappata per evitare di sposarmi o rivelare che l'Inghilterra fosse la mia vera patria. Non in territorio nemico e con una guerra in atto.
Nemico...
Erano passati ben quindici anni da quando il Regno di Scozia, da libero qual era, aveva coercitivamente negoziato la generale sottomissione a quello d'Inghilterra; da allora, le nuove campagne di resistenza – condotte da Uilliam Uallas prima e dal loro re Robert Bruce in seguito – avevano ridato speranza al popolo scozzese e non si erano più fermate, a scapito di chissà quanti sacrifici.
No, non lo avrei definito un "popolo nemico". A dire il vero, segretamente, avevo sempre provato ammirazione per la sua fierezza e indomabilità. Non era certo uno scherzo ciò che stava affrontando.
Sospirai, persa nelle mie riflessioni. Per quanto John e Brigid fossero tolleranti, se avessi confessato di essere inglese... non so come sarebbe andata a finire.
I saluti furono più difficili.
Era tardo pomeriggio e Gus, Gib e Mary dovevano tornare a casa propria se non volevano che qualcuno li venisse a cercare fin lì.
John mi disse che accadeva abbastanza spesso. A dir la verità dovetti farmi ripetere la spiegazione perché, ecco, diciamo che fui leggermente distratta dal suo piacevolissimo mormorio vellutato che mi accarezzava l'orecchio, così... rilassante, quasi soporifero. Era un piacere sentirlo parlare, soprattutto con le labbra così vicine...
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Oltre il tempo - Parte prima - Volume 1
RomantikGenere: romantico - storico Descrizione breve: Romanzo storico d'avventura ma soprattutto d'Amore, per il pubblico young adult e non, per chiunque voglia "staccare" dalla realtà e intraprendere un viaggio... Sinossi: 1314 A.D. Nel bel mezzo della pr...