Smetti di fissare quella spalla, Vivian.
Trattenendo a stento un sorriso, riuscii finalmente a spostare lo sguardo dinanzi, sulla criniera nera di Sam che continuava a trainarci tranquillo verso casa come se sapesse esattamente la strada a memoria. Chiusi gli occhi e dentro di me ridacchiai per il senso di benessere assolutamente fuori luogo, considerando la situazione.
Mamma e papà mi uccideranno.
Eppure, anche pensarlo non mi fece perdere la tranquillità, tant'ero ubriaca della presenza dell'uomo alla mia sinistra che in quel preciso istante mi sfiorò il braccio con il gomito.
«Scusa», mormorò concedendomi un'occhiata tranquilla, accennando appena un sorriso e tornando ad osservare la via come se niente fosse.
Non potevo crederci. Quale uomo di questo mondo avrebbe mai chiesto perdono a una donna per averla sfiorata? Era così raro che un uomo si scusasse con una donna, figuriamoci per così poco!
Pensai se qualcuno di mia conoscenza potesse essere egualmente accorto nei confronti degli altri. La risposta mi arrivò quasi istantaneamente: no. Nessuno che conoscessi avrebbe potuto competere con lui in fatto di cortesia, anche se era solo un umile popolano.
Ragionai sul senso di tristezza che improvvisamente avvertii: la sua classe sociale non avrebbe dovuto interessarmi. Lui stesso non avrebbe dovuto interessarmi, per svariati motivi.
D'un tratto fummo avvolti da una splendida luce dorata che mi fece tornare il sorriso mentre godevo di quel piacevolissimo tepore.
Il sole si era finalmente deciso a uscire dalle nuvole una volta per tutte e ci accarezzava benevolo con i suoi raggi luminosi.
Anche se la temperatura rimaneva sempre fresca mi sentivo bene, più o meno come sempre da quando ero qui, da che mi ero risvegliata su quel letto accogliente... a parte quando ero convinta che Argo stesse per sbranarmi, certo.
Mi ritrovai a sorridere. Come avevo fatto ad avere paura di lui? Cosa c'era di più dolce e coccolone? Fuorché l'altra sera: mi sembrava fosse passato molto più tempo ma il ricordo di quel ringhio profondo e minaccioso mi rimbombò nelle orecchie come se lo avessi udito un istante prima.
Mai fidarsi delle apparenze. Lo guardavo mentre trotterellava a fianco di Silveria davanti a noi, precedendoci sulla via. Benché lei fosse già di stazza considerevole, lui era molto più grande. Mi ricordò un caso simile... D'un tratto realizzai che John mi stava osservando con la coda dell'occhio, di nuovo. Il sorriso che abbozzò mi distrasse, così come lo sguardo ammaliante, gentile e pacato, le labbra invitanti circondate da quella barbetta fine... chissà come doveva essere morbida...
Ed eccola lì, l'occhiata intensa, profonda, penetrante e maledettamente sibillina che mi aveva rivolto di tanto in tanto durante il viaggio. «Posso farti una domanda?».
Deglutii, un po' tesa. «Certo».
Accennò una smorfia. «Perdonami se te lo chiedo ma...». Non smise di guardarmi negli occhi; sembrava esitante ma anche stranamente concentrato.
Fui percorsa da un leggerissimo brivido.
Si inumidì le labbra in modo incredibilmente seducente prima di scandire le parole una ad una. «Mi hai mai visto prima d'ora?».
«Cosa?». Pensai che stesse scherzando ma il suo sguardo mi suggeriva il contrario. Ragionai un momento su ciò che avevo dato per scontato fin dal principio: ero sicura di non averlo mai visto in vita mia; se così non fosse stato me lo sarei di certo ricordata ma ci pensai meglio su. Forse quando ero piccola potevamo esserci incontrati da qualche parte, magari a qualche festa o cerimonia... ma poi la realtà mi piombò addosso.
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Oltre il tempo - Parte prima - Volume 1
RomanceGenere: romantico - storico Descrizione breve: Romanzo storico d'avventura ma soprattutto d'Amore, per il pubblico young adult e non, per chiunque voglia "staccare" dalla realtà e intraprendere un viaggio... Sinossi: 1314 A.D. Nel bel mezzo della pr...