Ah, Brigid, Brigid...
Fece un sacco di storie, proprio come pensavo, ma non demorsi e infine cedette, permettendomi di aiutarla. Quando si metteva qualcosa in testa era una vera impresa dissuaderla. Alla fine riuscii a prevalere, dopo una buona dose di battibecco e di suppliche, s'intende.
Andammo a rigovernare le stoviglie al ruscello dietro casa, nel bosco. Silveria e Argo si erano dileguati – chissà dov'erano finiti – ma non me ne preoccupai più di tanto: a lei piaceva cacciare e, da quello che mi aveva detto Brigid, anche a lui. Non era la prima volta che sparivano. Fortunatamente il bestiame rimaneva nel cortile, perciò non era difficile tenerlo d'occhio. A parte questo e nonostante mi piacesse davvero molto conversare con la padrona di casa, la verità era che non vedevo l'ora di tornare dal mio salvatore.
Mi sembrava di non vederlo da ore invece che da poco tempo. Perché mi sentivo così euforica e ansiosa? Non facevo altro che domandarmelo mentre cercavo di sbrigarmi con il lavoro ma di cose da lavare non ce n'erano poche: Brigid cucinava sempre per il doppio delle persone. Ma altrimenti non sarebbe stata Brigid, e comunque riusciva sempre a non buttare via niente. Impiegai un po' più del previsto ma, alla fine, pulii e asciugai anche l'ultima scodella di legno. «Ecco fatto».
«Di già?», esclamò, guardandomi sorpresa. Si raddrizzò con una smorfia. Non la biasimavo. Anche a me faceva male la schiena, per non parlare delle ginocchia.
Era da un po' che lavoravamo chine sul ruscello. Per fortuna il muschio morbido ricopriva le sponde sulle quali eravamo inginocchiate.
Mi raddrizzai a mia volta, portandomi le mani sui fianchi e stiracchiandomi ben bene. Ovviamente il gesto fu accompagnato dalla serie di scricchiolii che come al solito ignorai, al contrario di lei.
«Mah, eri tu?», mi chiese, indicandomi con espressione preoccupata.
«Sì, è la mia schiena, non farci caso».
«Sei più malridotta di me?».
«Ah, anche tu ti stavi stiracchiando. Ti ho visto, non barare!», scherzai.
Mi guardò con un ampio sorriso stampato sul bel viso dai lineamenti dolci, delicati e dalle perenni guanciotte paffute – ancor più accaldate del solito – poi fece spallucce. «Ma io sono la padrona di casa».
Ridemmo ancora. Ecco un'altra ragione per cui mi piaceva tanto stare lì: serenità; ce n'era tanta. Non sempre, ma il più delle volte eravamo così: appunto, serene. Mi ritrovai ancora a pensare che ormai niente e nessuno poteva cancellare quel luogo e quelle stupende persone dal mio cuore.
«Sei stata veloce», notò distraendomi dai miei pensieri, immergendo una mano nel ruscello e rifocillandosi con l'acqua fresca.
«Sarei stata più veloce se tu non avessi cucinato per dieci persone», osservai in vena di ilarità.
«Che posso farci, mi piace cucinare».
«Come se di cose da fare ne avessi poche».
Accennò una mezza risata. «Sai, credo proprio che tu sia l'unica persona che si lamenta del fatto che cucino troppo».
«I vicini non si lamentano di certo, non li mandi mai via a mani vuote. O prima di averli rimpinzati come bottini. Non vuoi nemmeno nulla in cambio», puntualizzai, ancora incredula per tanta generosità.
Meditò un momento. «Non hanno nulla che vorrei. Qui ho tutto ciò che mi serve».
Si era fatta seria o era solo una mia impressione?
Come l'altra notte s'incantò, anche se solo per un istante; dopodiché tornò a sorridere come sempre.
Non mi sfuggì il lungo sospiro che fece dopo essersi voltata per lavare l'ultimo piatto che le era rimasto. Avevo detto qualcosa di sbagliato? Qualcosa non andava?
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Oltre il tempo - Parte prima - Volume 1
RomanceGenere: romantico - storico Descrizione breve: Romanzo storico d'avventura ma soprattutto d'Amore, per il pubblico young adult e non, per chiunque voglia "staccare" dalla realtà e intraprendere un viaggio... Sinossi: 1314 A.D. Nel bel mezzo della pr...