Una proposta "indecente"

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Capitolo 2

Parcheggiai la mia Maserati ed entrai. I ristoranti di lusso non mi facevano più effetto. "Una volta visti un paio, sembrano tutti uguali. Dopo un po' si ci abitua a quella sensazione di altezzosità che incutono.

E invece, al suo fascino non mi abituerò mai", era questo che pensai tra me e me non appena la vidi seduta ad un tavolo, che già sorseggiava un bicchiere di Chianti classico, il suo preferito. Anche con quegli abiti dismessi, dopo una giornata di lavoro, non perdeva la fierezza della leonessa che la caratterizzava. Non nascondo che più di una volta l'avevo immaginata in situazioni meno eleganti.

"Miss Torricelli" dissi, richiamando la sua attenzione prendendo posto davanti a lei.

Lorena: Puntuale come sempre, Weiss. Scusami se ti ho fatto venire qui per parlare di lavoro ma è da oggi che non tocco cibo e avevo proprio voglia di una pizza.

Pensai, "In questo posto per una pizza?!". Capisco l'amore per la cucina italiana ma che manie di grandezza!

Lorena: Hai fame, Weiss?

Amanda: No, capo. Sono curiosa di scoprire la famosa "comunicazione di servizio".

Lorena: Weiss, sai di essere uno dei migliori agenti nel dipartimento.

Da quella frase, la speranza che quello fosse un invito a cena da parte della donna più affascinante che avevo avuto davanti ai miei occhi negli ultimi cinque anni, svanì crudelmente. Avevo già capito cosa stava per propormi.

Amanda: E' un nuovo caso, vero?

Lorena: Si. Abbiamo tutto pronto. Sarai Mara Edwards, un'agente C.I.A. corrotta, che vuole entrare in affari con una delle più potenti famiglie di narcotrafficanti su scala internazionale. Domani, sulla tua scrivania, troverai tutto il necessario e ti spiegherò i dettagli.

Amanda: Avete già preparato tutto senza dirmi niente?!

Iniziai ad innervosirmi. Ma ci ero abituata a questo "effetto sorpresa".

Lorena: Weiss...

Sembrava rammaricata. Ma non del tutto. Aspettavo una sorpresa ancora più d'effetto. Ed ecco allora che mi tolsi ogni dubbio.

Amanda: E quando sarebbe la partenza?

Lorena: Martedì.

Amanda: Sarebbe a dire dopodomani?! Cosa credeva, che la parola "martedì" fosse meno d'effetto?! Perché sempre in questo modo?

Lorena: Weiss, mi dispiace. Abbiamo dovuto decidere in fretta.

Amanda: Come sempre, d'altronde.

Ero davvero infuriata. Sembrava quasi che non volessero darmi il tempo di pensare, in quel dipartimento. Dopodomani sarei stata un'altra persona, in un'altra parte del mondo e non sapevo ancora nulla. Non dimenticando che avrei rischiato la mia vita, ovunque mi avessero mandata.

Lorena: Accetti?

Amanda: Cosa me lo chiede a fare? Potrei forse rifiutarmi?

Per la prima volta, la zittii.

Amanda: Certo che lo faccio. Non ho altra scelta. Tanto non ho nessuno da avvisare a casa. E' per questo che vi divertite ad avvertirmi il giorno prima della partenza.

Lorena: Non mi piace il vittimismo, Weiss. Sai che non avrei mai affidato un caso, in così poco tempo, ad un agente che non gode della mia buona considerazione. Perciò, mi scuso per il disagio ma dovresti ritenerti onorata.

Nel frattempo, un cameriere di sala servì la pizza ordinata da Miss Torricelli, al tavolo.

Ero troppo nervosa per restare lì a chiacchierare con lei.

Amanda: Beh, la lascio cenare in pace. Io torno a casa. Vado a riflettere sul grande onore che mi è stato fatto.

Lorena mi lanciò un'occhiata di biasimo. Ma restai impassibile. Voltai le spalle e andai verso la mia Maserati.

Arrivata a casa, il mio primo pensiero fu avvisare mia madre. Ogni missione era una roulette russa, poteva andarmi bene ma, prima o poi, sarebbe arrivato il turno del bussolotto.

Presi il cellulare.

Amanda: Mamma? Ciao....volevo avvisarti che partirò dopodomani. Il dottor Weber deve andare a Parigi per lavoro ed io devo seguirlo. Non so dirti quando tornerò.

Naturalmente mia madre non sapeva niente della mia vita da agente segreto. Erano informazioni riservate. La versione ufficiale per lei era che lavoravo come segretaria di un importante medico chirurgo di New York. I medici viaggiano spesso ed una segretaria al seguito fa sempre comodo. Ottima copertura per me.

Amanda: Si, certo. Ti manderò le foto da Parigi e ti comprerò un bel souvenir. Promesso. Buonanotte, Mamma.

Ogni volta che la chiamavo prima di una partenza, calava la malinconia quando attaccavo il telefono. Non sapevo mai se avrei fatto in tempo per il prossimo Natale.

Ma andava bene così...






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