Verdetto finale

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                   Capitolo 15

Mentre tornavo a casa con la Bentley, attivai il mio smart-watch per assicurarmi che le cimici, che erano state posizionate ai tempi di Arnaldo in vita, fossero ancora disattivate.

Arrivata a casa, corsi a farmi una doccia e a prepararmi, avendo prima controllato che le telecamere fossero ancora spente. Mi vestii velocemente per il grande incontro, ma con eleganza. Quella gente ci teneva allo stile raffinato. Non potevo essere da meno, dato il loro abbigliamento sempre di classe.

Non appena fui pronta, sgattaiolai fuori casa e mi diressi al famoso chiosco

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Non appena fui pronta, sgattaiolai fuori casa e mi diressi al famoso chiosco. Ero leggermente in anticipo ma preferivo che fosse così per studiare bene il posto, dato che, nella peggiore delle ipotesi, avrei dovuto sapere come muovermi.

Parcheggiai e scesi dalla macchina. Avevo il cuore in gola da quanto aspettasi quel momento con ansia. Mi guardai intorno ma, delle Rodijo e dei loro uomini, nessuna traccia. Andai al bancone del chiosco e ordinai una birra. Mi fermai lì in piedi a bere e a scrutare ogni angolo di quel posto. Ero così intenta a guardare dove potessi proteggermi in un'eventuale sparatoria che non mi accorsi che la mia birra era già finita. Stavo per tirar fuori il portafogli e pagare quando la signora dietro al bancone mi fece segno di fermarmi per farmi capire che la mia birra era stata offerta. Mi indicò qualcuno dietro di me e, quando mi voltai, vidi, accomodati ad un tavolo, Petra, Andreina, Carla e Maria. Ero sicura che fuori dal locale ci fosse il resto della ciurma a fare sorveglianza. Avevano anche loro un drink in mano e, quando videro che mi ero voltata a guardarle, alzarono il bicchiere, come per brindare in mio onore. Così mi avvicinai al loro tavolo. C'era già una sedia pronta per me.

Mara: Buonasera! Non dovevate per il drink.

Dissi, ringraziando per la bevuta offerta.

Carla: Si sieda, Mara. Non so davvero come fa a bere in un posto del genere.

Palesò un'espressione di disgusto, dopo aver sorseggiato della tequila di qualità scadente.

Mara: Se volete, possiamo cambiare posto! Casa mia è abbastanza grande e Arnaldo ha lasciato delle scorte di tequila di ottima qualità.

Carla: Io non bevo la tequila di Arnaldo.

Disse in modo sprezzante.

Maria, la fidanzata di Carla, continuava a guardarmi con taglio dell'occhio seducente; sembrava che mi stesse spogliando con lo sguardo. Mi sentivo in imbarazzo e non capivo come facesse Carla a non accorgersene. Forse non voleva rendersene conto. Eppure non sembrava che l'amasse. Per non parlare della strana coppia "Petra e Andreina". Non avevo mai visto tanto gelo tra due persone fidanzate. Ben presto, sul tavolo, arrivò un altro giro di drink. Avevano capito che gradivo la birra, quindi me ne ritrovai un altro boccale davanti senza averlo ordinato.

Carla: A che brindiamo, Mara?

Mara: A quello che spero, Carla?

Carla mi guardò intensamente negli occhi.

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