Capitolo 13 - Spiegazioni e baci

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"Hai freddo?" chiese preoccupato guardandomi leggermente tremolante

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"Hai freddo?" chiese preoccupato guardandomi leggermente tremolante. "Forse era meglio restare dentro il locale. Solo che quella cameriera..." disse.

"E' tutto ok Tae. Camminando ci riscalderemo, non ti preoccupare. Raccontami la tua storia, sono curiosa"

"Beh ecco. Quando ci siamo scontrati per la prima volta, ero uscito per fare un giro a Tokyo, nonostante mi avessero detto di non farlo per non rincorrere a fan invadenti. Però ho pensato che infondo, i nostri fan giapponesi fossero molto educati quindi, ho pensato di fare di testa mia. Stavo camminando felice, contento che nessuno mi degnasse di uno sguardo, poiché tutti di fretta per il lavoro e quando mi scontrai con te, pensai che fossi una fan e che ti avessi fatta piangere, per questo ero tanto scocciato"

Risi. Taehyung continuò.

"Poi quando ho visto che non mi chiedevi nessuna foto o autografo e che addirittura mi chiamavi 'signore', capii che non sapessi chi fossi e mi sentii libero nel parlare con te. La sera, dopo essere tornato dalle prove, ti ho vista per strada e l'unica cosa che ho pensato, anche se l'auto era evidentemente lussuosa, era di darti un passaggio e di non lasciarti al freddo. Ebbi la conferma che tu non sapessi chi fossi quando, dicendoti il mio nome e la mia provenienza, non hai accennato nulla al mondo del kpop o non hai schiamazzato.
Quando poi sono arrivato in hotel dagli altri membri, il giorno dopo avevo solo voglia di rivederti e quando mi hai detto che stavi male, mi sono precipitato da te perché ero sicuro che non fossi un pericolo. Scusami se non ti ho scritto, ero in tour a Seoul e appena ho avuto un momento, ti ho scritto gli auguri di buon Natale. Mi dispiace che tu ti sia arrabbiata con me."

Camminammo per strada e ascoltavo quello che Taehyung mi stava raccontando.

"No, vorrei scusami io...Sono stata egoista ad non risponderti. Ero arrabbiata con te. Ma infondo la colpa è anche mia, vedendo l'auto lussuosa e tutto, avrei potuto informarmi e scoprirlo da sola molto prima. Solo che, avrei preferito che fossi stato tu a dirmelo, TaeTae".

Anche al buio, vidi il suo sorriso brillare.

"Scusami Sofy, da ora in poi ti dirò ogni cosa. Hai altre domande da farmi?"

"Si. Chi è Jimin?"

Arrivammo davanti al portone di casa mia.

"Ah, Jimin. Jimin è il mio migliore amico. E' come un'ancora con me. Se ti è sembrato maleducato al telefono, era solo preoccupato per me perché non ero rientrato prima quel giorno. E' una persona gentile e buona, un giorno te lo farò conoscere insieme agli altri membri".

"Me li farai conoscere?!?"

"Se vuoi si...Mi fido di te"

Mi venne di impulso abbracciarlo. Ero contenta che si fidasse cosi tanto da farmi conoscere anche i suoi amici. Erano delle persone che vivano in un posto che nessuno doveva conoscere per privacy e a me voleva farmeli conoscere.

Oltre ad essere euforica per avere l'opportunità di conoscere una band così famosa, infilai il viso nel suo petto, approfittandone anche per riscaldarmi.

"Grazie TaeTae" mormorai guardandolo, ma subito mi staccai, ricordandomi che se ci avessero visti, per lui sarebbero stati guai.

Taehyung però mi avvicinò a lui dalla vita e successivamente, con una lentezza straziante, accostò  la fronte sulla mia. Poi inclinò di poco il capo e diede un soffice bacio sulle mie labbra, fredde a causa del gelo.

Spalancai gli occhi e rimasi immobile.  Quando si staccò, aveva uno sguardo così dolce, che mi venne da piangere.

"Tae...Non voglio creare cas-" mise un dito sulle labbra mie labbra, facendomi tacere e scosse il capo.

"Non sei un casino. Anzi, sei una salvezza per me e no, non siamo amici, per me tu non sei un'amica. Mi sei piaciuta dal primo momento che ti ho vista Sofia" mormora, spiegandosi.

"Anche se ti ho rovesciato addosso un caffè mentre andavi alle prove...?" gli sorrisi.

"Si, eri così carina. Mi dispiaceva vederti piangere. Volevo abbracciarti anche se non ti conoscevo. Perché piangevi?" 

"Mi aveva lasciato il mio ex ragazzo quel giorno"

"Ah cavolo, mi dispiace..."

"Non importa, ora ho te".

Gli sorrisi e gli ricambiai il bacio con il quale mi aveva sorpresa.
Quella notte era fredda, forse la più gelida che Tokyo avesse mai affrontato.
Io tuttavia, non facevo altro che sentire caldo al petto e felicità, tantissima, ora che avevo dato risposta ai miei sentimenti e Taehyung aveva fatto lo stesso.

Mentre entravo dentro il portone principale dell'appartamento in cui vivevo, mi appoggiai sulla porta e guardai Taehyung, che era ancora mezzo imbambolato.

"Questa era la mia buonanotte Tae"

E prima di chiudere la porta, vidi che Taehyung mi regalò il sorriso più bello che avessi visto in vita mia.

Idol | BTS [In revisione...]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora