Capitolo 9 - Distanze

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Dopo aver letto il messaggio di Taehyung, decisi di non rispondergli

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Dopo aver letto il messaggio di Taehyung, decisi di non rispondergli. Ero rimasta delusa dal suo comportamento e non volevo che se ne accorgesse, poichè avrei voluto parlargliene faccia a faccia quando sarei tornata poi, sempre se... Lui fosse rimasto ancora in Giappone. 

Con tutte queste emozioni addosso, pensai che l'unica cosa che avrei dovuto fare sarebbe stata quella di rivedere i miei amici. Cosi chiamai le mie due migliori amiche, Claire e Joey, siccome non era ancora troppo tardi.

"Sofiiii! Finalmente ti sei fatta sentire! Pensavo che ormai ti fossi dimenticata di me!" rispose Claire con un tono allegro.

"Come potrei dimenticarmi di voi? Senti, non voglio parlare al telefono. Vediamoci nel nostro solito posto, scrivo anche Joey"

"Cosi mi piaci, a domani allora"

Mandai un messaggio a Joey e mi misi a letto, felice almeno che l'indomani avrei rivisto le mie persone preferite dopo un lungo tempo.

Mi svegliai quindi e prontamente, controllai i messaggi. Joey aveva dato conferma e pertanto, andai a prepararmi. Scesi a fare colazione con i miei genitori, felice di rifare quella normale routine in loro compagnia e successivamente,  misi qualcosa di comodo e non mi truccai, perché con loro potevo essere sempre me stessa senza badare all'aspetto esteriore.

Arrivammo nel nostro locale preferito e dopo aver ordinato tre cioccolate calde, iniziammo a parlare.

"Allora Sofy, com'è questo Giappone? Mi sembra di rivederti dopo un secolo..." mormorò Joey, stringendo le mie mani alle sue, mentre con un dolcissimo sorriso si rivolgeva a me. 

"Il Giappone è un posto magnifico, non fa altro che sorprendermi. Le persone sono carine e gentili, i luoghi sono bellissimi...Vorrei tanto portarvici un giorno" risposi.

"Sisi, lo sappiamo che il Giappone è bello e che ne parleresti per ore. Ma come sono i RAGAZZI del Giappone?" chiese Claire con uno sguardo malizioso e allo stesso tempo, curioso.

Mi scappò un sorriso pensando a Taehyung. Ma sparì molto in fretta pensando a quello che avevo scoperto giusto il giorno prima.

Forse, date le circostanze, è meglio non parlare di Tae...

"Sto pensando di trasferirmi anche io in Giappone...Qui ci sono troppe persone che non voglio vedere. E poi, il lavoro..." continuò poi Claire sbuffando e alludendo a quanto la sua situazione fosse a dir poco preoccupante, senza ottenere prima una mia risposta e questo sorprese molto me e Joey.

"Lo sai Claire che se avessi bisogno di una mano, puoi sempre venire da me" dissi guardandola e non appena ebbi la conferma che si fosse un poco rassicurata, mi rivolsi a Joey. "Tu Joey? Che ci racconti?" 

Joey era rimasta piuttosto silenziosa. Ma non ne rimasi sorpresa, era un tipo tranquillo, lei.

"Niente, sto pensando anche io se rimanere qui o meno. Vorrei trasferirmi a Londra. Ho sempre sognato di farlo, lo sai Sofia"

"E faresti bene a farlo. Insegui i tuoi sogni come ho fatto io e sii felice. Siate entrambe felici. La nostra amicizia non ha distanze, lo sapete" dissi.

"Senti Sofy...Ma il tuo ragazzo?" chiese Claire ignorando le mie parole sdolcinate ancora una volta.

"Prima mi chiedi come sono i ragazzi in Giappone e poi mi chiedi di lui?" chiesi ridendo. "Mi ha mollata con un messaggio qualche settimana dopo essere arrivata in Giappone, ma è tutto ok" spiegai con tono calmo mentre mi chinai per sorseggiare la cioccolata calda appena arrivata. Quando rialzai il capo, vidi entrambe le mie amiche piuttosto sconvolte dalla tranquillità con la quale stavo dando la notizia.

"Ragazze, che vi aspettavate? Eravamo distanti e non andavamo più d'accordo. E' giusto cosi" continuai, guardandole. 

"Si ma...Sembravate piuttosto uniti..." disse Joey con tono triste e quasi preoccupato.

"Si lo so, dispiace anche a me...In un certo senso"  mormorai guardando la cioccolata calda, come se volessi nascondere la tristezza che non volevo dare a vedere e che tentavo quindi, di affogare.

Quando finimmo di bere la nostra cioccolata, andai al bancone e pagai per tutte e tre, nonostante le varie proteste a riguardo, successivamente girammo per la città, nella quale camminavo ogni giorno prima di andare in Giappone. Non era affatto cambiata. Nonostante preferissi l'Oriente, non avevo mai smesso di pensare che la mia cittadina natale fosse bella e avesse sempre qualcosa di nuovo da farmi scoprire.

Dopo una giornata passata insieme, le abbracciai per salutarle, promettendo ad entrambe che ci saremo riviste, non importava in quale paese o città, ma promisi ad entrambe che la nostra amicizia non sarebbe andata persa come le altre relazioni che avevo lasciato alle spalle dopo essere partita in Giappone. 

Tornai a casa, pensando a quanto mi sarebbero poi mancate loro e i miei genitori quando sarei tornata nella mia casa, a Tokyo.

Infatti i giorni passarono in fretta, grazie forse al divertimento che circondava ogni volta la famiglia durante le vacanze natalizie e quindi mi ritrovai la sera prima della partenza a  preparare i bagagli e la mattina seguente, i miei genitori insistettero per accompagnarmi all'aeroporto, da dove avrei poi preso il volo per il Giappone.

"Oh Sofy, ci mancherai cosi tanto..." disse mio padre, stringendomi forte.

"Devi proprio partire?" chiese guardandomi mia madre, con gli occhi un po' lucidi . "Vieni a trovarci più spesso tesoro" esordì poi abbracciandomi forte anche lei.

A volte ripartire faceva proprio schifo. Pensavo che sarebbe stato più semplice man mano, ma mi sbagliavo. Lasciare tutto alle spalle era stato ancora più difficile al primo giro, perché avrei lasciato tutto un'altra volta.


Infondo era questa la mia vera casa.

Idol | BTS [In revisione...]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora