Capitolo 22 - Unione

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Quel bacio fece scattare qualcosa e non aveva intenzione ad esserci niente di casto.

Io e Taehyung non avevamo la minima intenzione di staccarci. Le nostre bocche erano incollate, incastrate e le nostre lingue, ormai unite, creavano danze cercandosi l'un con l'altra.

Le sue mani viaggiavano per tutto il mio corpo.
Taehyung mi voleva, voleva proprio me, una ragazza qualsiasi che aveva avuto la fortuna di scontrarsi contro di lui in quella giornata così triste e fredda.

Mi stringeva i fianchi, mentre io avevo le braccia attorno al suo collo. Entrambi eravamo senza fiato, cosa che ci fece fermare solo per prendere fiato. Ma avevamo fretta: eravamo troppo affamati l'uno dell'altra.

Senza smettere di baciarmi, mi trasportò nella camera da letto e mi adagiò delicatamente sul materasso.

Grazie al cielo mi sono decisa di mettere qualcosa di carino  e di mettere un intimo decente. Grazie sesto senso

Era sopra di me e mi guardava con uno sguardo indecifrabile. Mi guardò per poco siccome poi riprese a baciarmi e si tolse la felpa, graziandomi la vista con il suo petto e con i suoi addominali appena scolpiti.

Riprese poi a baciarmi e iniziò a sbottonarmi la camicetta che avevo messo quel giorno che non  aveva nulla di sexy o elegante, ma nonostante ciò, rese il tutto decisamente troppo eccitante.

I bottoni sembravano far impazzire Taehyung che aveva fretta. Voleva decisamente divorarmi, forse punirmi per avergli nascosto i miei sentimenti, forse perché gli avevo mentito o forse semplicemente perché non gli era concesso il più delle volte a causa dei suoi impegni.

Finalmente completò l'opera, lasciandomi in reggiseno. Lasciò scie di baci sul mio collo e scese lentamente sul mio seno, che toccò e strinse dolcemente.

Tutto questo accadeva mentre cercavo di trattenere i miei gemiti, per non farli diventare qualcosa di vergognoso, anche se beh, non resistetti a lungo. Infatti Taehyung mi tolse i pantaloni, lasciandomi quindi completamente in intimo.

Poi si rialzò, venendo a baciarmi ancora ma si fermò. Si alzò col petto solo per rimanere ad ammirarmi per qualche secondo, facendomi decisamente imbarazzare della cosa.

Taehyung, un Dio orientale a petto nudo decisamente fin troppo bello, talmente bello che nemmeno all'asilo pensavo che una bellezza del genere potesse esistere quando disegnavo il principe azzurro, posizionato sopra di me, mi stava guardando.
Esattamente, quanto aveva pagato la mia antenata per far si che nella vita prossima potessi avere questo tipo di regalo?

Fino a quel momento l'unica cosa a parlare erano i battiti dei nostri cuori e il suono dei nostri sospiri.

"Sofia, sei davvero bellissima" mormorò con voce dolce Taehyung, interrompendo il silenzio.

Gli sorrisi e gli accarezzai la guancia.

"No, tu sei bellissimo. Sei troppo...Troppo per me e per il mio cuore"

Fece una risatina leggera e quel suono riecheggiò nelle pareti del mio cuore.

Quindi si chinò e riprese a baciarmi, mentre si liberò del mio reggiseno. Io presi coraggio e gli slacciai i pantaloni, lasciandolo in boxer. Sentivo la sua erezione intrappolata dentro l'indumento sulla mia coscia mentre Taehyung giocava con i miei seni, accarezzandoli, baciandoli e succhiandoli.

Sono davvero io a provocargli l'erezione?

Scese  poi sulla mia pancia baciandola e andò sempre più in basso, facendomi trattenere il respiro. Quando mi tolse le mutandine, provai un leggero imbarazzo, ma la testa si svuotò quando lasciò un bacio sulla mia intimità.

Iniziò poi a torturarmi con la sua lingua morbida e pensai che mi sarebbe venuto un infarto da quanto gemevo e inarcavo la schiena dal piacere.
Fino a quel momento avevo gli occhi chiusi, ma li sgranai di colpo quando Taehyung inserì due dita dentro la mia cavità. Emisi un gridolino strozzato e strinsi le lenzuola. Non mi importava più nulla del contenermi, dell'imbarazzo, nei miei sentimenti. Volevo lui e basta.

Taehyung alzò il capo e mentre continuava il suo lavoretto a dir poco infernale, fermò i miei gemiti con un bacio poco casto, lascivo, mentre io andavo a infilare le mani tra i suoi capelli, stringendoli. 

"Tae ti prego..." grugnii sulle sue labbra sospirando. Lo volevo dentro. Volevo sentirlo unito a me.

Si tolse quindi i boxer, l'unico indumento che gli era rimasto addosso, lanciandolo da qualche parte nella stanza, liberando la sua erezione di modeste dimensioni.

Taehyung continuava a baciarmi e strusciava il suo membro sulla mia intimità, facendomi davvero impazzire.

"Tae..." supplicai,  lamentandomi e Taehyung mi rivolse uno sguardo malizioso.

"Te lo meriti? Non ti ho ancora perdonata per avermi mentito, bambina cattiva"

Feci una piccola smorfia, che andò a liberare la mia frustrazione. Ero piuttosto presa ed eccitata, ma stavo al gioco, dato che sapevo (o almeno, sentivo) che aveva lo stesso disperato bisogno anche Taehyunh.

"Posso farmi perdonare allora, daddy?"

"E come vorresti farti perdonare?"

Gli ricambiai lo sguardo malizioso e scambiai le posizioni, mettendomi sopra di lui. Taehyung era piacevolmente sorpreso, la sua espressione era quella di un sottomesso che guardava la sua padrona.

Iniziai a baciarlo, ovunque. Gli baciai le labbra, mordendole e leccandole, gli baciai il collo mordendo anch'esso, gli morsi il lobo dell'orecchio, facendolo sospirare rumorosamente. Lasciai un altro bacio su quelle labbra cosi invitanti e scesi, andando a baciargli il petto fino ad arrivare al pube.

Taehyung gemette quando prontamente iniziai a leccare la sua lunghezza. Mi accarezzò i capelli, mettendo una mano dietro la nuca quando iniziai a pompare con la bocca l'erezione. Gli ansimi rochi di Taehyung, erano decisamente la miglior musica per le mie orecchie.

"Dannazione Sofia..." mormorò.

Alzai lo sguardo e Taehyung si tirò su col petto, prendendo il viso per baciarmi. 

Capovolse le posizioni in  un attimo, facendoci ritornare quindi come all'inizio e senza staccare le labbra dalle mie, mi penetrò così lentamente, da farmi perdere il senno. Chiusi gli occhi per godermi della sensazione.

Quando iniziò ad aumentare la velocità, mi aggrappai alla sua schiena gemendo lascivamente, rimanendo letteralmente poi senza aria, quando iniziò con le spinte secche, decise e forti.

Poco dopo, venimmo entrambi. Io, quanto Taehyung, avevo il battito accelerato e quando si tolse da sopra di me per mettersi di lato stremato, lo abbracciai e lui fece lo stesso, infilando il naso tra i miei capelli, inalando il mio odore.

Ci addormentammo così, l'uno nelle braccia dell'altro senza dire nemmeno una parola, troppo provati e stanchi a farlo. I nostri visi avevano un ché di rilassato, i nostri corpi più leggeri e i nostri cuori battevano all'unisono.

Io ero sua e lui era mio.

Idol | BTS [In revisione...]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora