Capitolo 28 - Jungkook

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"Salve, un caffè per cortesia"

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"Salve, un caffè per cortesia"

Come sempre prendevo le ordinazioni ai clienti e probabilmente avevo una faccia pessima  siccome il cliente in questione  inclinò il capo per cercare il mio sguardo.

"Ha una brutta cera signorina, sta bene? Non dovrebbe lavorare in queste condizioni"

Quando alzai il capo per sorridergli e rassicurarlo di quanto stessi bene, per prima cosa notai la sua bellezza, seppur coperto per metà viso e come seconda cosa, svenni.

Al risveglio, mi ritrovai due grandi occhi da cerbiatto che mi guardavano assicurandosi che stessi bene e accanto a lui, Nami, la mia collega, che aveva una faccia preoccupatissima.

"Sofia! Chiamo l'ambulanza"

Scossi la testa, ma subito posai la mano sulla fronte poiché mi faceva malissimo. Cercai comunque di rialzarmi farfugliando di stare bene, ma le mie gambe non sembravano essere d'accordo siccome caddi di nuovo a terra, ma questa volta mi prese il ragazzo-cerbiatto.

"Credo che tu abbia bisogno di una dormita... Vuoi che ti accompagni a casa?"

La sua voce era cosi cristallina che mi sembrava di essere in un film, quando nelle scene schiariscono le voci per sottolineare il fatto che  il personaggio è  ubriaco.

"No...devo finire il turno.." biascicai, ma Nami scosse la testa  e fece segno al ragazzo coperto di andare.

Eravamo fuori, era quasi sera e il sole stava per tramontare. Io ero accollata a quel ragazzo, non per volontà mia ma perché molto semplicemente non mi reggevo in piedi.

"Facciamo una pausa, mi sembra che tu non regga ancora e ti sei appena ripresa dallo svenimento"

"Sei un dottore?" 

Il giovane ragazzo si mise a ridere, sorrisi anche io pensando che un ragazzo come lui fosse troppo giovane per poterlo essere.

"Fermiamoci qui"

Eravamo in un parco e non c'era nessuno. Sinceramente? Ero cosi stanca che non mi importava di quello che avrebbe potuto fare di me. Ormai che importava? Non avevo più Taehyung, quindi tanto valeva morire nelle mani di un  ragazzo cosi bello.

Il ragazzo mi indicò una panchina e finalmente ci sedemmo.
Sospirai e appoggiai la testa sulla  superficie dura.

"Da quanti giorni è che non dormi?"

"Come fai a sapere che non dormo? Non potrei essere malata o altro?"

"No è che...Conosco bene questo tipo di cose perché ballo e spesso mi capita che tra un impegno e l'altro non abbia tempo neanche per dormire e poi crollo, come te"

"Ah...Beh diciamo...Cinque giorni?"

"Beh dai, allora detengo il record: una settimana"

"Uau, grande. Proprio forte"

Sbadigliai sonoramente e chiusi gli occhi per un attimo, pensando che finalmente mi sarei potuta rilassare, ma poi gli riaprì di scatto ricordandomi della marea di cose da fare, del lavoro, l'università, la casa, la spesa...

"Scusami, grazie per avermi portata qui e per...tutto ecco. Oh cavolo, le ho pure dato del tu senza accorgermene. Beh mi scusi, buona serata"

Mi alzai, ma fallì miseramente quando persi il controllo e prontamente il ragazzo mi prese da dietro tra le sue braccia. Dannai me stessa e il mio corpo che non rispondeva.

"Fatti una dormita. Hai tempo. Ricordati che se non stai bene tu, le cose le fai male e non riesci a farle bene per la stanchezza"

Mi posò sulla panchina e si sedette anche lui, poi battè le mani sulle sue cosce, che solo in quel momento notai quanto fossero muscolose in quei pantaloni neri attillati e lo guardai perplessa.

"Sei...È serio?"

"Oh ma insomma, non darmi del lei. Mica sono cosi vecchio. Su, dai"

Mi prese per le spalle e mi adagiò sulle sue bellissime cosce, che nonostante la robustezza, erano morbide, troppo morbide...Come un cuscino.

Infatti mi addormentai non appena chiusi gli occhi.

Sentì durante il mio sonnellino che mi prese in braccio a koala e che rientrò nel caffè nel quale lavoravo prendendo le mie cose e chiedendo a qualcuno, forse a Nami, dove abitassi per potermi accompagnare.

Poi mi addormentai così profondamente che mi risvegliai nel mio letto, sotto le coperte. Sul comodino un bicchiere d'acqua e delle medicine.

Che ore erano? Come avevo fatto ad arrivare qui?

Guardai il cellulare e vidi un messaggio da un numero sconosciuto.

"Ciao Sofia.. Giusto? Spero tu stia bene. Se ti chiedi come tu abbia fatto ad arrivare a casa, mi sono permesso io di farlo, scusami"

Guardai poi l'ora: era mattina.

"CLARE" esclamai spaventata, chiamando l'unica altra persona che poteva avergli dato il permesso di entrare.

"Ah allora sei sveglia, ieri un tipo-" disse entrando in camera.

"COSA? UN TIPO?" chiesi paonazza.

"Uhm...Si...Un tipo molto carino e tutto coperto ti aveva in braccio a koala quando ha bussato e mi ha detto che sei stata male, ha chiesto indicazioni su dove abitassi al caffè e poi mi ha chiesto se poteva posarti sul letto. È stato molto carino e poi vedessi che muscoli Sofy..."

"CLARE" esclamai ancora, spalancando gli occhi. 

"Smettila di urlare insomma. Che c'è che non va?" sbuffò.

"Chi gli ha dato il mio numero?"

"Ah io. Mi ha detto che si sarebbe recato al caffè per chiederti come stessi e io gli ho detto 'beh, perché non farlo subito? Apprezzerà il tuo messaggio da appena sveglia'  e così gli ho dato il tuo numero e sembrava compiaciuto dell'idea"

"Io ti strozzo" dissi, assottigliando lo sguardo.

"Dovresti ringraziare la tua amichetta invece di minacciarla"

Incrociò le braccia al petto e mi fece il broncio. Però forse aveva ragione, magari era la volta buona per poter dimenticare Taehyung.

"Hai ragione, scusami... Che faccio gli rispondo?"

"Nah, fai la preziosa. Se poi non gli rispondi dovrà venire al caffè a chiedertelo di persona no?"

"La migliore amica più intelligente del mondo ce l'ho solo io"

"E menomale!"

Rise però poi pensai a lei. Pensai se pensasse ancora a Jimin.

"Clare..."

"Si. Penso ancora a lui. Non credo che riuscirò a dimenticarlo così presto"

Ci abbracciammo senza dire una parola. Capivo bene come si sentiva, ma io avevo preferito pensare fin da subito che Taehyung non sarebbe più tornato e sposai quell'idea il prima possibile.

Idol | BTS [In revisione...]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora