Capitolo 23 - Non andrò via

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Mi risvegliai sola nel letto, con una coperta addosso

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Mi risvegliai sola nel letto, con una coperta addosso.
Taehyung mi aveva già abbandonata?
Quel letto sembrava diventato ad un tratto troppo grande per me, vuoto e una trappola mortale per  i ricordi ancora vivi della notte scorsa.

Bene. Lo sapevo. Erano tutte cazzate. Voleva giusto farsi una nottata con me e poi scomparire. 

Guardai il cellulare: neanche un messaggio, né da Clare, che dalla serata prima non era ancora rientrata a casa, né da Taehyung.

Mi stavo rimproverando, come una pazza. Tanto se non lo avessi fatto io, lo avrebbe fatto Clare quando sarebbe tornata...Un giorno.
Per un momento mi sentii sola.

Clare tornerà mai ? O forse è scappata con Jimin. 

Scossi la testa, ritenendo che i miei pensieri fossero davvero malati. Questa situazione  mi stava facendo letteralmente impazzire.
Odiavo essere presa in giro e Taehyung, si era preso gioco di me e dei miei sentimenti.

Quando suonò il campanello, mi infilai un accappatoio e andai scocciata verso la porta e la spalancai.

"Chi è, cosa vuole" sbottai alla persona davanti, non appena spalancai la porta.

Ma l'unica persona che mi ritrovai davanti era il soggetto della mia frustrazione, con in mano un sacchetto di carta dal quale usciva odore di caffè. Mi rivolse uno sguardo perplesso, non capendo la mia reazione tanto acida.

"Sono uscito presto stamattina per prenderti la colazione prima che ti svegliassi. Volevo farti una sorpresa... e poi oggi non posso lasciarti sola, Jimin mi ha detto che ne avrà per le lunghe con Clare"

Mi misi a piangere e lo abbracciai, facendo quasi cadere il contenuto del sacchetto per terra dalle sue mani. Taehyung capì che forse era il caso di appoggiarlo a terra e quindi, mi abbracciò accarezzandomi la testa amorevolmente. 

"Ehi...Che succede?" chiese con voce dolce.

Continuavo a piangere e a singhiozzare così forte, da non riuscire a proferire parola. Solo quando mi strinse di più a sé mi calmai.

"Pensavo te ne fossi andato e mi avessi lasciata sola...Pensavo che anche Clare mi avesse abbandonata...Non farlo più, per favore" dissi singhiozzando piano sul suo petto. Poi mi prese il mento con due dita, in modo da poterlo guardare negli occhi e mi lasciò un bacio morbido e soffice sulle labbra, asciugandomi poi le lacrime.

"Sono qui, non andrò via"

Così dopo un po', mi staccai  dalle sue braccia e successivamente facemmo colazione. Taehyung aveva preso due caffè e un paio di brioches. Oltre ad essere bravo a letto, era bravo anche a viziarmi.

"Sofy, mi chiedevo se stasera non uscissimo a cena. Vorrei portarti in un posto"

Gli sorrisi e stavo per dirgli di si, quando ripensai alle mie finanze che ultimamente avevo decisamente trascurato.

"Ecco...Io. Non ho tanti soldi. Devo pagare l'affitto e l'università e poi de-" dissi abbassando lo sguardo.

"E chi ti ha detto mai che devi pagare tu? Ti ci porto io e pago io" mi interruppe.

Taehyung mi rivolse uno sguardo quasi offeso dalle mie parole e gli sorrisi dolcemente, ringraziandolo. Lo guardai mentre mangiava insieme a me. 
Era bellissimo e non avrei mai smesso di pensarlo. Era in quell'appartamento con me, una ragazza semplice e povera a mangiare una brioches senza indossare maschere o altro. Forse piacevo a Taehyung proprio perché con me poteva essere la persona che era, forse perché era libero di dire e fare quello che voleva e mi andava bene cosi. Se ero io la sua felicità, seppur momentanea, lo sarei stata.

"Perché mi guardi?"

Frenò i miei pensieri.

"Perché sei...Così bello Tae" sospira.  "Sono fortunata ad averti...Pensavo al fatto che là fuori sei un idol di fama mondiale, mentre qui, in questo appartamento, sei Kim Taehyung e stai mangiando una brioche con me, Sofia, una ragazza che non ti può offrire nulla se non un po' di libertà e affetto" spiegai, guardando il caffè e lui, prese la mano e me la accarezzò. Poi si alzò e si chinò verso di me per baciarmi. Si staccò e rimanendo ancora chino, mi guardò negli occhi.

"Io, sono fortunato ad avere te. Sai quante ragazze mi vogliono là fuori? Troppe. Ma quante di loro vogliono ME, non il mio personaggio pubblico? Se io non fossi diventato un idol, se le persone non si fossero innamorate della mia voce, se invece che un modello fossi solo Kim Taehyung e basta, chi mi avrebbe dato quello che mi hai dato te? Chi sarebbe rimasto, Sofia?"

Distolsi lo sguardo e lo spostai sui suoi capelli, dall'aspetto così morbido che tentata, glieli accarezzai. 

"Sono felice insieme a te, quindi...Non sparire ok?" dissi per chiudere il discorso, ritornando a guardarlo negli occhi.

"Ok..." mormorò, quasi divertito dal modo con il quale avevo concluso il tutto.

Mi alzai e Taehyung mi aiutò a pulire il tavolo sul quale avevamo mangiato. Avevo dei piatti da lavare, avanzati da un paio di giorni a causa degli impegni vari e perché lui era perennemente con me. Quindi mi misi a lavare, mentre quest'ultimo mi abbracciava da dietro e mi dava dei piacevoli baci sul collo, dopo aver spostato una ciocca di capelli.

"Mi distrai così Tae..." mormorai, lamentandomi delle sue strane attenzioni.

"Perché? Non sto facendo nulla di male..."

La sua voce era terribilmente bassa e sensuale. Come poteva bastare solo questa a mandare in tilt i miei ormoni?

Quando mi iniziò a mordicchiare il lobo dell'orecchio e poi il collo, per succhiarlo, posai le mani ai lati del lavabo e chiusi gli occhi.

"Quei piatti non si lavano da soli, sai?" dissi con un poco di frustrazione addosso.

Lui non era Taehyung, lui era il diavolo. La sua personalità mi faceva imbestialire: come poteva essere così sexy se fino a 5 minuti fa era tutto carino e coccoloso mentre sgranocchiava come un bimbo quella brioches e si sporcava la bocca dappertutto?
Strinsi i pugni quando passò una mano sotto l'accappatoio, andando a toccare la mia intimità nuda. Trattenni il respiro quando la accarezzò con un dito.

"Taetae..."

Sapevo che quel soprannome gli piaceva e lo dissi per provocarlo. Evidentemente funzionò, dato che mi girò verso di lui e si appropriò della mia bocca con foga. 

Mi prese per i fianchi e mi adagiò sul ripiano della cucina, mentre si toglieva la maglia e i pantaloni. Per vendicarmi delle provocazioni che mi aveva fatto prima, passai una mano sulla sua erezione pulsante, intrappolata in quei fastidiosi boxer.

Taehyung ringhiò quando gliela strinsi forte e mi morse il labbro inferiore. Poi mi liberò dall'accappatoio e successivamente si liberò dai suoi boxer. Mi prese in braccio e quando si girò per andare da qualche parte, mi aggrappai alla sua vita fino a quando mi sbatté sul muro e mi penetrò a colpo secco. Gemetti forte quando senti la sua lunghezza riempirmi e iniziò a spingere violentemente, mentre era in piedi e sosteneva il mio corpo.

La casa si riempì di gemiti, sospiri e ansimi di entrambi e non appena Taehyung venne fuori da me, mi posò sul divano del salotto e  mi regalò piacevoli spinte finché non venni anche io, raggiungendo l'orgasmo.

Restò quindi sopra di me per qualche secondo, il tempo di riprendersi e scambiò le posizioni facendo in modo che potessi appoggiarmi al suo petto. 

"Sei fortunato che prendo la pillola..." mormorai, pensando che ormai fosse già la seconda volta che lo avevamo fatto senza protezione. 

Lui ridacchiò e prese poi con il braccio libero una coperta accanto al divano e ci coprì, passando poi ad accarezzarmi i capelli e lasciandomici un bacio, senza dire altro.

Idol | BTS [In revisione...]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora