Capitolo 2

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Capitolo 2

Dopo mesi di convivenza, Bulma e Vegeta trovano facilmente qualcosa che sembra avvicinarli...

Capitolo 2: Un Progetto per Due

Quella mattina Vegeta si sentiva davvero di cattivo umore.
Nonostante gli estenuanti allenamenti a cui si era sottoposto, non sembrava aver ottenuto nessun pregresso verso lo stadio Super Saiyan.
'Forse è troppo presto...ma KaKaroth ci è riuscito così facilmente! Quel maledetto! Come avrà fatto? Lo detesto! Una volta diventato super sayian ed eliminati i cyborg, mi sbarazzerò anche di lui, una volta per tutte!' pensò Vegeta, mentre si dirigeva verso il laboratorio con un nuovo attrezzo da riparare. I marchingegni che il dottor Brief gli costruiva erano utili, ma resistevano davvero poco sotto i suoi attacchi.
Entrò nel laboratorio, e trovò Bulma intenta a parlare al telefono.
"No! Quante volte te lo devo ripetere Yamcha?? E' FINITA!!!!! F-I-N-I-T-A!!!!! hai capito ora?????
Bulma sbraitava ferocemente contro l'apparecchio.
'Questa terrestre ha decisamente qualche rotella fuori posto' pensava Vegeta fissando la ragazza, in preda ad un attacco isterico.
Bulma non si era ancora accorta della presenza del saiyan.

Era davvero arrabbiata. Yamcha era sempre stato un po' duro di comprendonio, ma stava dimostrando di essere davvero stupido, oltre che superficiale.
Dopo quella notte, in cui lei era finalmente riuscita a confessare i suoi pensieri, credette di aver definitivamente chiuso quel capitolo della sua vita. Yamcha aveva lasciato la stanza ed era sparito per qualche giorno.
Salvo poi riapparire tramite fiori, cioccolatini, lettere d'amore...tutte cose che Bulma aveva sempre desiderato e che non aveva mai ricevuto da lui in passato. Ma ormai era troppo tardi.
Bulma si sentiva decisa più che mai, ma il limite della sua pazienza veniva messo a dura prova dal ragazzo.
"Ha...sul serio? Ora credi davvero di volermi sposare? ADESSO ME LO DICI???? Mi spiace m hai fatto il finto tonto per troppo tempo! Si...li ho ricevuti i tuoi stupidi fiori...ma sai che me ne faccio?? te li sbatterei in testa!!!"
Bulma continuava imperterrita la sua animata conversazione. Vegeta cominciava a scocciarsi.
Aveva guardato in giro, ma a parte quella gallina isterica non vedeva nessuno. Del signor Brief non c'era traccia.
'Ma dove diavolo si sarà cacciato quel vecchiaccio occhialuto? sta sempre a ronzarmi attorno, ma quando serve non c'è mai!" pensò il Saiyan.
Era quasi sul punto di andarsene senza essere visto, ma guardare Bulma arrabbiarsi in quel modo lo divertiva. Si lasciò sfuggire un sorriso.
'Certo che è davvero un bel tipetto questa donna!" pensò tra sé. Vegeta trovava affascinante il fatto che un essere così debole e insignificante potesse sprigionare tanta grinta.

"Ora basta no ho abbastanza! Se vuoi davvero che restiamo amici allora lasciami perdere per un po'! Non hai nessuna ragazza da importunare? Potresti provare con le tipe con cui mi hai cornificato no???" urlò Bulma, che ormai aveva la certezza dell'infedeltà del suo ex fidanzato, dato che lui non aveva mai avuto il coraggio di negare le sue insinuazioni.
"Se mi chiami un'altra volta, giuro che ti vengo a cercare a ti prendo a calci nelle palle finché non ti si staccano, HAI CAPITOOOOOO??????" Detto questo, prese la cornetta e la sbatté violentemente a terra.
Fece un sospiro rumoroso e, chiudendo gli occhi, disse tra sé:
"Ok, Bulma, è tutto a posto...datti una calmata che devi lavorare"
"Tzé, ora parli anche da solo donna? Sei proprio strana..."
Una voce ridestò Bulma da suo monologo. "Vegeta???' pensò, strabuzzando gli occhi vedendo il saiyan appoggiato alla parete, con le braccia conserte e lo sguardo ironico.
"Sei qui da molto?" chiese arrossendo.
"Da un po'...non credere che volessi origliare le tue conversazioni...non mi importa nulla della tua misera vita...solo che..."disse lui, cercando di contenere una risata.
Lei se ne accorse e disse indispettita:
"Che c'è? Solo che...cosa?"
A quel punto Vegeta, ripensando alla scena a cui aveva assistito, non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere. Bulma si vergognava tremendamente.
Cosa aveva sentito quello scimmione scorbutico? Era così arrabbiata che neanche si ricordava cosa aveva urlato al telefono...
Eppure quella risata la rendeva stranamente euforica. Era la prima volta che vedeva il saiyan ridere così di gusto, anche se ormai erano 4 mesi che si era stabilito a casa sua. Non era il solito risolino ironico e sprezzante, era una risata genuina. Bulma allora gli sorrise e disse:
"He dai, non prendermi in giro! Cosa ho detto di così buffo?"
Lui la guardò ridendo, nonostante si stesse sforzando di smettere.
"Non so, sembravi indemoniata...ho sempre avuto il sospetto che fossi più svitata del normale, ma devo ammettere che sai farti rispettare..." disse, e poi aggiunse:
"Ti prendo a calci nelle palle??? ma questa da dove ti è uscita? Ti esprimi quasi peggio degli scagnozzi di Freezer...". Vegeta ricominciò a ridere.
Bulma non riuscì a capire se il saiyan le aveva appena fatto una specie di complimento, o se la stesse semplicemente prendendo per i fornelli, come al solito...
"Senti io...non so che dire! Quando mi arrabbio mi escono dalla bocca delle cose orribili...non riesco a frenarmi e dico tutto quello che mi passa per la mente! Comunque ti giuro che ho tutte le intenzioni di mettere in pratica la minaccia se Yamcha continua a scocciarmi inutilmente!" disse Bulma, mettendosi a trafficare per cercare di riparare il telefono, andato distrutto sul pavimento.
Era la prima volta che Vegeta diceva più di due parole in un discorso. Da quando lo aveva invitato a vivere a casa sua, lui non faceva che starsene per i fatti suoi e non spicciava parola con nessuno.
Si limitava a chiedere al dottor Brief di costruirgli aggeggi meccanici per i suoi allenamenti.
La sua presenza, così discreta e poco invadente, faceva piacere a Bulma, che in quel periodo aveva dovuto sopportare le insistenze passionali di Yamcha nei suoi confronti.
"Tze...contro quell'idiota di un mollusco potrebbe farcela persino una debole donna come te" disse Vegeta.
Il suo volto era tornato crucciato come al solito, e la risata aveva lasciato posto al suo sorrisetto sarcastico. Bulma gli sorrise.
'Però non è male parlare con lui...se solo fosse sempre così loquace e meno tagliente...'pensò la ragazza.
Vegeta si ricordò all'improvviso il motivo per cui si trovava lì.
"Il vecchio non c'è?" chiese rompendo il silenzio.
"Se a mio padre che ti riferisci, no non c'è...ha portato mia madre in vacanza su una nave da crociera e non tornerà prima di una settimana" rispose Bulma, attraversando la stanza e sedendosi alla sua postazione davanti al pc.
"Come una settimana?" ringhiò Vegeta "quel dannato aveva promesso di aggiustare tutti i miei attrezzi! Mi ha anche assicurato che avrebbe provveduto ad aumentare la gravità nella gravity room!"
"Scusa, ma non l'aveva già aumentata da 300 a 400?"chiese Bulma, guardando sullo schermo i progetti che il padre aveva iniziato.
"Bé non basta! Io voglio allenarmi in condizioni estreme! Il mio corpo si è già abituato a quella gravità!"
sbraitò il saiyan.
"Forse non sono affari miei ma...non dovresti esagerare Vegeta! Ti ricordi l'ultima volta cosa è successo?
Per poco non ci hai rimesso la pelle! Non si scherza con questi macchinari, sono pericolosi...persino per uno come te..." disse Bulma, ricordandosi di quando lo aveva visto saltare in aria nel suo giardino. Aveva davvero temuto che Vegeta fosse morto.
Lo aveva vegliato per giorni, in attesa che si risvegliasse. Ma non appena si era ripreso, era tornato nella navicella ad allenarsi...era davvero un tipo ostinato.
"Basta chiacchiere e comunque hai detto bene, non sono affari tuoi donna!" disse Vegeta e fece per andarsene.
"Aspetta! Se davvero desideri così tanto una gravità maggiore, allora posso aiutarti!" disse Bulma, continuando a fissare lo schermo...
"Sempre che ti interessi l'aiuto di una misera donna come me..." aggiunse sorridendo ironicamente.
Vegeta le diede le spalle, non si voltò, ma non accennò ad andarsene.
Bulma si sentì quindi in diritto di esporre il suo progetto.
"Dunque...la navicella in giardino può sopportare al massimo una gravità di 450, prima di rischiare di implorare...è per questo che mio padre tirava la corda...sapeva di non poterti accontentare quanto avresti voluto...però non è detto che non si possa fare nulla in proposito..." disse Bulma, attirando visibilmente l'attenzione del saiyan.
"Potrei costruire una nuova camera gravitazionale in una zona inutilizzata della Capsule Comporation...
si...magari dove ora ci sono questi vecchi magazzini" continuò Bulma, avvicinarsi a Vegeta e mostrandogli le piantine dell'edificio.
"Questa zona è tutta disabitata?" chiese Vegeta indicando un ampio spazio sulla pianta.
La parte in questione si trovava nel piano interrato, proprio accanto ai vecchi laboratori utilizzati da suo padre, prima di costruire di nuovi al primo piano.
"Si esatto! In totale questo spazio copre 400 metri quadrati...un bel cambiamento rispetto allo spazio angusto della navicella, non trovi? Inoltre, costruendola con i materiali giusti, non correrai rischi inutili" rispose Bulma, che già stava pensando di creare una nuova lega più resistente di quella della navicella in giardino. Portare la gravity room dentro casa significava soprattutto metterla in sicurezza, per evitare esplosione che potessero coinvolgere lei e la sua famiglia.
Ma Bulma era sicura di farcela a creare un posto per gli allenamenti di Vegeta senza che questo rappresentasse un pericolo per gli altri.
"E a che gravità potresti arrivare, costruendo una camera gravitazionale da zero?" chiese Vegeta, sempre più interessato al progetto di Bulma.
Lei ci rifletté un attimo e rispose sicura:
"Humm...penserei da partire da una gravità di numero 150 volte superiore alla nostra...ovviamente vorrei farti superare la gravità a 450 che già potresti avere...comunque per stabilire il massimo raggiungibile dovrei fare un po' di calcoli...tu a quanto pensi di poter arrivare con questo ritmo di allenamenti?"chiese Bulma.
Il suo cervello stava già elaborando una serie di operazioni matematiche. Era bello avere un nuovo progetto, così importante poi! Avrebbe avuto qualcosa su cui riversare il proprio tempo e tenere la mente occupata.
Vegeta intanto stava riflettendo. A Bulma faceva piacere che lui l'avesse presa così seriamente.
Si sentiva ascoltata a capita. E poi, Vegeta sarà stato anche burbero e associale, ma almeno faceva delle osservazioni e delle domande intelligenti.
Bulma pensò che probabilmente sua madre avesse nel reputarlo particolarmente acuto. Anche lei stessa aveva potuto notarlo in più di un'occasione.
"A questo ritmo dovrei riuscire a superare anche la gravità 500 senza problemi...ma vorrei arrivare almeno a 600!"  disse infine Vegeta. Bulma annuì con noncuranza, prese un foglio e iniziò a scribacchiare calcoli incomprensibili. Non vedeva l'ora di mettersi all'opera.

Anche Vegeta tornò ai suoi allenamenti, con rinnovato entusiasmo.

SEMPLICEMENTE...BULMA E VEGETA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora