Capitolo 8
Un piccolo malintesa sembra turbare la sintonia che si stava creando tra Bulma e Vegeta.....Capitolo 8: La Sorte Avversa
Bulma cominciava a sentirsi davvero perseguitata dalla sfortuna.
L'unica cosa che desiderava era stare con Vegeta perchè, nonostante l'imbarazzo che inevitabilmente avrebbe provato, era curiosa di vedere cosa sarebbe successo.
In altre parole, voleva avere l'occasione di trovarsi tra le sue braccia e baciarlo di nuovo....e di nuovo....e di nuovo....finché non avrebbe estinto le fiamme che la stavano divorando da ormai 8 ore, 12 minuti e 56 secondi.'E invece, papà se ne viene fuori con questo cavolo di convegno sull'isola di Shirogane....' pensò, Bulma, mentre era intenta ad accatastare roba dentro una minuscola valigia.
"Ho, scusa tanto tesoro, mi ero proprio scordato che inizia domani...quindi dobbiamo partire oggi stesso per arrivare in tempo...non ti dispiace vero? Tanto la gravity room di Vegeta è terminata no?" le aveva detto suo padre quella mattina, con il suo sguardo sorridente.
'Cavolo che sfortunaccia! Quando mi servivano delle scuse per liberarmi per Yamcha dovevo inventarmi le cose più assurde!! Invece ora che vorrei solo rimanere vicino a Vegeta....Haaaaaaa!!! che nervi!!! Questa di sicuro è una vendetta divina! Una punizione per qualche peccato commesso in un'altra vita.....'
MALEDIZIONE PERCHE' NON SI CHIUDE QUESTA DANNATA VALIGIA?????!!!!!!!" sbraitò Bulma mentre saltava a gambe serrate sulla malcapitata borsa rigida da viaggio.
"Tu sei davvero fuori come un balcone, lo sai vero?" disse Vegeta, che aveva assistito alla scena con aria sorniona.
Non ci poteva fare nulla, quando Bulma si comportava da sclerotica totale lo divertiva moltissimo.
"Ha....sei...tu....hemm...ciao....Vegeta" disse Bulma voltandosi verso di lui.
Era così imbarazzata che stava praticamente balbettando.
'Ma perchè deve sempre beccarmi in momenti simili, uffa!' pensò lei arrabbiata con se stessa per la sua assurda goffaggine da camionista.
"Stai partendo?" chiese Vegeta con noncuranza, guardando la valigia.
"Si...devo partecipare ad un convegno di cervelloni insieme a mio padre....niente di ché...sarò a casa tra qualche giorno..." disse Bulma, mentre tentava invano di chiudere la cerniera della valigia in modo più femminile, fingendo di avere tutto sotto controllo.
'Addirittura qualche giorno....' pensò Vegeta amareggiato. Aveva notato che quella mattina c'era un po' di fermento, ma non credeva che non avrebbe rivisto Bulma per almeno 72 ore.
"Hemm....allora? Che mi dici?" disse lei, ancora in balia della cerniera ribelle.
"Di che parli?" chiese Vegeta
"Vuole già parlare di stanotte?' pensò tra sé il sayan. La cosa non lo imbarazzava, però più che parlarne avrebbe voluto agire....
Bulma si accorse del fraintendimento, diventò paonazza e subito disse:
"No! Io intendevo...della gravity room!! Che ne pensi? Ti piace?" chiese lei, sempre più rossa sulle morbide guance.
"Pensavo venisse meglio...." rispose Vegeta con un'alzata di spalle.
'Tipico...c'era da aspettarselo che non mi avrebbe dato alcuna soddisfazione!' pensò Bulma, che tuttavia non riuscì a nascondere un velo di delusione.
Vegeta si avvicinò, la spostò da una parte e con un solo gesto dell'indice le chiuse la valigia.
Era stanco di vederla trafficare inutilmente.
"Guarda che ce la facevo anche da sola!" disse lei scontrosa.
"Si come no..." rispose Vegeta. ' Almeno ora ha smesso di balbettare' pensò il sayan tra sé.
Bulma aprì il suo armadio, in cerca di qualcosa di comodo da mettere per il viaggio, e tentava di ignorare Vegeta, che nel frattempo si era appoggiato alla parete e seguiva ogni suo movimento.
'Ma che diavolo vorrà ora....pensavo che se ne sarebbe andato, come fa sempre....' pensò Bulma, mentre si buttava a capofitto tra i suoi vestiti per non dover sostenere lo sguardo del sayan.
Ma quando, rassegnata, Bulma si decise a riemergere dalle ante dell'armadio, di Vegeta non c'era più traccia.Il convegno era stato ancora più noioso del previsto. Bulma aveva sempre preferito la pratica alla pura teoria, che invece regnava sovrana nell'enorme sala d'hotel, dove i cervelli più geniali del pianeta si erano radunati.
Bulma si trovava ai margini della sala, fasciata in un elegante mini abito bluette, mentre sorseggiava il suo calice di champagne e ascoltava distrattamente frammenti di conversazioni altrui....
'Si, a mio sincero parere questo dispositivo positronico avrà degli sviluppi notevoli....." stava dicendo un grassone con i baffi.
"E' mia modesta opinione che la fisica avanguardista non sia altro che un fuoco di paglia...." asserì un altro alto e rachitico.
"Stando alle statistiche, la cybernetica farà dei passi da gigante nei prossimi anni...." disse un tizio basso e occhialuto con eccessivo entusiasmo.
'Non sai quanto hai ragione, amico secchione....' pensò Bulma, ricordandosi all'improvviso dell'annunciato arrivo dei terribili cyborg, che avrebbero costituito una seria minaccia per la terra.
Si chiese se a quel convegno non stesse partecipando anche il famigerato Dottor Gelo.
Decise di chiedere informazioni ad uno degli organizzatori.
"No signorina Brief, il Dottor Gelo non è stato invitato, sono spiacente. Gradisce altro champagne?", rispose il tizio in modo molto evasivo.
'Dunque il caro scienziato pazzo non gode di particolare ammirazione da parte dei colleghi....magari se lo avessero invitato a questa palloso convegno, ora non sarebbe rinchiuso in qualche laboratorio segreto a progettare dei cyborg assassini!' pensò Bulma con rabbia.