Capitolo 3

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Capitolo 3
Può un semplice contatto risultare fatale?

Capitolo 3: Questione di Algebra

"Tesoro come va a casa? Hai dato da mangiare agli animali come ti avevamo chiesto?" Bulma era al telefono con suo padre. Dopo tre giorni dalla partenza si erano finalmente degnati di telefonarle.
"Sì, certo che ho dato da mangiare agli animali!" rispose Bulma.
Era in cucina e mentre mangiucchiava un toast, controllava i progetti della sua nuova grande invenzione.
'Solo una donna è in grado di fare tre cose contemporaneamente!'pensò la ragazza compiaciuta.
"E il caro Vegeta come sta?" era la voce di sua madre.
"Mamma non preoccuparti per lui, sta bene! E non sembra ricambiare i tuoi sentimenti, perciò dovrai rassegnarti a stare con papà!" disse Bulma ridendo.
"Ho...ma che sciocchina che sei tesoro mio! Io sono troppo vecchia per queste cose e poi amo moltissimo tuo padre...tu invece...sei giovane e ora sei anche libera perciò...perché non ti butti con Vegeta? E' così un bel ragazzo, affascinante, misterioso...ed è anche talmente intelligente!" disse la petulante signora.
"Ma dai mamma che dici? E' vero che è molto intelligente, e anche bello ma...
'Aspetta...ho detto che è bello?' pensò Bulma interrompendosi a metà frase.
In effetti, c'erano molte cose che le piacevano di Vegeta. I capelli corvini e ribelli, il corpo muscoloso e possente, e quegli occhi così neri e profondi...
"...Hai capito tesoro? Pronto? Bulma ci sei?" la voce di suo padre la ridestò dai suoi pensieri...ma non era al telefono con sua madre? Da quanto il sig Brief le stava parlando inutilmente?
"Ha...no scusa papà...ero sovrappensiero e non ho sentito...puoi ripetere?"
"Ho detto che questa vacanza è talmente rilassante che io e tua madre abbiamo deciso di stare via un'altra settimana...a te non dispiace occuparti di tutto vero? Insomma, della casa, della società e..."
"E degli animali? Ho indovinato per caso? Nella frase 'occuparti degli animali' è incluso anche un certo scimmione che mi tormenta per avere la sua nuova camera gravitazionale?" disse Bulma, scoppiando di nuovo a ridere.
"Ha è vero...avevo promesso a Vegeta di...ma come nuova camera gravitazionale? Intendi costruirne un'altra?" chiese suo padre interessato.
Così Bulma gli raccontò il suo progetto a grandi linee e si fece consigliare su alcuni aspetti prettamente marginali, giusto per rendere partecipe il padre. Bulma era intenzionata a fare tutto da sola. Non aveva chiesto al genitore correzioni sui calcoli che aveva affettuato. Ormai erano anni che lavorava come scienziata e questo progetto voleva assolutamente goderselo dall'inizio alla fine.
Il fatto che suo padre non sarebbe tornato tanto presto, le dava l'opportunità di fare tutto da sola, senza la benevola intromissione dell'anziano genio della tecnologia.
Quando terminò la telefonata Bulma si fece un caffè, continuando a riguardare il progetto. Ci aveva lavorato giorno e notte negli ultimi due giorni. Era quasi terminato, eppure c'era qualcosa che non la convinceva.
'Forse avrei dovuto chiedere a papà..." pensò Bulma.
Ma subito dopo scosse la testa energicamente pensando: 'no basta, non sono più una bambina! Se voglio realizzarmi seriamente nel mio lavoro devo imparare a cavarmela, e a non fare sempre affidamento su di lui!'

"Allora a che punto sei con la gravity room, terrestre?" disse Vegeta, apparendo sulla soglia della cucina.
Indossava la sua solita tuta da saiyan, ma stava diventando logora a forza di lavarla tutti i giorni.
"A buon punto direi...in linea di massima potrei cominciare a costruirla tra un paio di giorni...il tempo di svuotare i magazzini e..." Bulma si bloccò davanti alla pila di fogli sparsi disordinatamente sul tavolo della cucina. Doveva assolutamente ricontrollare tutto, non poteva rischiare di sbagliare qualcosa.
Vegeta annui e si sedette al tavolo, osservando interessato quella serie di calcoli e disegni.
"Vuoi un caffè?" gli chiese Bulma gentilmente. Vegeta annuì di nuovo senza parlare.
"Un grazie non sarebbe male..." Io rimbeccò Bulma.
"Non mi seccare terrestre..." disse Vegeta con il solito tono tagliante.
"Hey non ti ho mica chiesto la luna, solo un minimo di educazione!" rispose Bulma a tono.
Vegeta la fissò: Stammi bene a sentire donna. Ficcati in quella testaccia che io non sono il tuo amichetto invertebrato, perciò non ti permettere di farmi osservazioni" disse lui arrogantemente.
"Bè, Yamcha sarà anche un mollusco ma almeno è riconoscente..." rispose Bulma.
'Accidenti non c'è verso...deve avere sempre l'ultima parola questa impertinente! Un giorno o l'altro la farò fuori, ne sono certo.' pensò Vegeta.
"Francamente tu non mi sei sembrata un mostro di educazione con quel tipo o sbaglio?" la rimbeccò Vegeta. Non voleva dargliela vinta.
"Ma che c'entra? Mi aveva esasperata, era una situazione diversa..." rispose Bulma imbarazzata.
'Colpita...' pensò Vegeta compiaciuto. Discutere con quella donna per delle sciocchezze lo divertiva parecchio.
"Ecco tenete, Vostra Maestà!" gli disse Bulma porgendogli la tazzina del caffè con un inchino plateale, mentre rideva sotto i baffi.
'Però...ha un certo stile nel prendersi gioco di me...lo devo ammettere' pensò Vegeta, bevendo il liquido nero e amaro.
Non aggiunge altro, e Bulma capì che per quella mattina la battaglia era terminata. Era incredibile quanto era riuscita a comunicare con lui in sole 72 ore. Ad averlo saputo, avrebbe attaccato bottone molto prima.
Certo, non erano in conferenza e tanto meno amici, ma almeno Vegeta non se ne stava sempre e solo per i fatti suoi. Si interessava molto alla sua futura stanza per allenamenti. Molte idee che Bulma aveva aggiunto nel progetto erano venute in mente a lui. Era naturale, essendo colui che ne avrebbe dovuto usufruire.
"Che ne pensi della posizione dei neon per la luce?" gli chiese Bulma sorseggiando il caffè. Lui guardò il disegno del progetto.
"Me ne servono di più al centro della stanza...questi qui a lati sono superflui..." disse assaggiando un toast con la marmellata.
"D'accordo...niente luci alle estremità laterali..." annotò Bulma su un foglio.
Vegeta la guardava. Era strano il clima familiare che si era creato. La mattinata era calda e umida, ma fuori imperversava il solito temporale estivo, molto frequente in quelle settimane.
Bulma era assorta nei suoi appunti e Vegeta ne approfittò per osservarla.
I capelli azzurri erano raccolti disordinatamente con un elastico. Gli piaceva molto di più con i capelli lisci e lunghi un po' oltre le spalle, piuttosto che con quei boccoli esageratamente vaporosi che usava qualche mese prima. Indossava una semplice canotta nera e dei pantaloni sportivi attillati. I piedi erano scalzi.
Vegeta era sorpreso di quanto quella giovane donna stesse bene indossando praticamente qualunque cosa...una volta l'aveva vista nel laboratorio insieme a suo padre, fasciata da un'enorme tuta arancione da uomo, troppo grande per lei, eppure trasmetteva sempre un'idea di estrema femminilità.
Anche in quel momento, senza trucco, rannicchiata a gambe incrociate sulla sedia, Vegeta la trovava assolutamente attraente.
L'aveva sempre pensato, sin della prima volta in cui l'aveva vista da vicino su Namecc, e in quei mesi vissuti nella sua stessa casa spesso si ritrovava a guardarla, da dietro il vetro della navicella, mentre lei prendeva il sole o scherzava con le amiche.
Si era sempre chiesto come una donna così bella e sveglia potesse stare con un tipo come Yamcha. Lui era decisamente e incompetente, oltre che debolissimo.
'Era ora che lasciasse quell'inutile scarto della natura! Non l'ho nemmeno più visto gironzolare qui intorno...non avrà paura di venire davvero preso a calci da questa donna? Bè, potrebbe anche...Bulma di sicuro non è forte ma con quel caratterino arrogante che si ritrovava...cavolo, l'ho sempre detto che gli amici di KaKaroth sono solo dei pappamolla!'pensò Vegeta tra sé.
"...dunque stavo pensando...non sarebbe utile per te un bagno proprio accanto alla gravity room? Vedi, io lo farei qui, in questo angolo. Così saresti comodo per ogni necessità e soprattutto per la doccia alla fine degli allenamenti...che ne dici?" chiese Bulma, interrompendo i pensieri del saiyan. A Vegeta piaceva molto il fatto che lei chiedesse il suo parere, e non facesse di testa sua, come il padre.
"Mi sembra molto pratico...si...mi piace" rispose Vegeta.
Bulma gli regalò uno splendido sorriso.
Il saiyan abbassò lo sguardo, imbarazzato. Era davvero bella quando il suo viso si illuminava in quel modo.
"Bene, allora è deciso! Come sono contenta! Stai tranquillo, vedrai che verrà benissimo, ne sono sicura!
Ho cavolo...ma sta grandinando fuori! Devo ritirare i fiori, se si rovinano mia madre mi uccide!" disse Bulma o corse fuori nel giardino a recuperare quel che era rimasto delle preziose della madre.

SEMPLICEMENTE...BULMA E VEGETA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora