Capitolo 27.2: Someone Like You
Continua l'avventura romantica di Bulma e Vegeta! Dopo aver trascorso un anno separati, riuscirà la nostra coppia preferita a tornare insieme?
Capitolo 27.2 : Someone Like You
Bulma non poteva fare a meno di ripensare alle parole di Launch.
Avrebbe dovuto davvero tentare un approccio con Vegeta?
La tentazione era molto forte, ma Bulma temeva un violento rifiuto da parte del saiyan.
L'unica cosa davvero certa era che lei lo amava ancora, probabilmente più di quanto lo avesse mai amato.
In quell'anno le era mancato intensamente e la nascita del loro bambino aveva rafforzato ancor più quel tripudio di sentimenti.
Ma, con molta probabilità, le cose per Vegeta erano diverse.Vegeta attese che tutte le luci dell'affollata residenza Brief si spegnessero, lasciando posto alla più completa oscurità.
Era il momento che preferiva in assoluto.
Usci di soppiatto dalla sua stanza, e spiccò il volo verso il piano superiore del grande edificio.
Quante volte, solo qualche mese, faceva lo stesso percorso per entrare di soppiatto nella camera di Bulma, che lo accoglieva sempre con un sorriso dolcissimo e la pelle profumata di vaniglia.
Ma, ormai, quello era il passato.
Si intrufolò abilmente in quella stessa stanza, passando dalla finestra socchiusa.
Il motivo che lo spingeva a tutte quelle manovre era però ben diverso rispetto al passato...
Si avvicinò alla piccola culla di vimini, posta vicino al letto di Bulma, in cui un piccolo fagottino stava amabilmente navigando nel mondo dei sogni.
Vegeta lo osservò e, non appena si chinò per poterlo osservare meglio, il piccolo Trunks spalancò gli occhioni azzurro cielo.
Il saiyan si meravigliava ogni volta.
Era come se quel piccoletto sapesse esattamente quando lui si trovava lì e, soprattutto, non si metteva mai a piangere. Al contrario, lo osservava col suo sguardo vispo e intelligente e ogni tanto gli regalava anche qualche straordinario sorriso.
Vegeta non riusciva davvero a capacitarsi di quanto quell'esserino insignificante contasse in realtà per lui.
Era un legame viscerale, un vero patto di sangue per cui Trunks sembrava avere assoluta consapevolezza della sua identità.
Incredibilmente il bambino sapeva che quell'individuo misterioso, che si presentava ad orari improbabili e se ne restava lì, semplicemente ad osservarlo, era suo padre.
Vegeta si fece coraggio e avvicinò cautamente la mano al viso paffutello del neonato il quale, per nulla intimorito, gli afferrò il mignolo con una forza davvero notevole.
'Eccolo qui il tuo sangue saiyan!' pensò Vegeta, sorridendo inconsapevolmente.
Pochi istanti dopo, sempre stringendo il dito del padre, il neonato tornò beatamente nel mondo dei sogni.
Vegeta si ridestò da quella sensazione di calore e si divincolò con molta cautela da quella tenera stretta.
Il suo sguardo cadde poi su Bulma.
La sua Bulma.
Quanto gli era mancata in quell'anno, ricco di tribolazioni e avventure di ogni sorta in giro per l'universo.
Vegeta non l'avrebbe mai ammesso, ma sapeva che il motivo profondo per cui era infine giusto all'agognata trasformazione in super saiyan, era solo lei...la possibilità di rivederla, e il timore che vi fossero davvero dei cyborg pronti a distruggere il pianeta Terra.
Quando tentava in tutti i modi di trasformarsi, non ci riusciva semplicemente perché le sue motivazioni erano sbagliate.
Ormai non si trattava più solo di sconfiggere l'odiato Kaarot, o di provare a se stesso il suo valore. Si trattava di proteggere qualcun'altro.
Assorto in questi pensieri, Vegeta si avvicinò inconsapevolmente a Bulma, che dormiva beata sotto un leggero lenzuolo.
Era ancora più bella di quanto Vegeta ricordasse.
Incapace di controllare le proprie azioni, il saiyan si sporse per donare un delicato bacio a fior di labbra alla sua amata terrestre. Era tutto quello che il suo orgoglio gli poteva permettere in quel momento.Bulma aprì faticosamente gli occhi e si rese conto con sorpresa che fuori era ancora buio.
Era come se qualcosa l'avesse svegliata.
Una sensazione piacevole, che non sapeva spiegare razionalmente.
Si alzò e ne approfittò per controllare il piccolo Trunks che dormiva teneramente.
Un estivo venticello estivo fece rabbrividire Bulma.
'Che strano...eppure mi sembrava di aver chiuso la finestra...aspetta, non sarà che...?' pensò la ragazza, arrossendo. Si ridestò subito da quel dolce pensiero: "No, non può essere che Vegeta sia stato qui...è impossibile...'Un velo di tristezza scese sul suo volto mentre, a qualche metro da lei, nascosto fuori dalla finestra, Vegeta osservava ogni sua mossa, con una crescente soddisfazione sul volto.
Forse, pensò, non era troppo tardi per riprendersi ciò che un tempo era stato suo.