Capitolo 15

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Elizabeth
Sarà difficile tornare a lavoro dopo ciò che io e Dorian ci sono detti, forse dovrei riporre più fiducia in lui, dopotutto sta cercando di aiutarci. Devo smettere di essere così diffidente verso tutti, sono talmente tanti anni che conto solo su me stessa che non so neppure come fare a fidarmi di qualcuno.
Dorian mi sta sconvolgendo la vita, prima di incontrarlo se mi avessero detto ciò che avrei fatto mi sarei fatta una grassa risata, mi sembra di vivere nei panni di un'altra persona, non é da me, io dovrei solo pensare a portare il pane a casa e far crescere Ginevra nei migliori dei modi. Che accidenti sto pensando? Merda, merda, merda sono così confusa! Ho il cervello in panne!
Bene é ora di smettere di pensare!
Ora io vado a lavorare e smetto di pensare a Dorian a me e a quanto tutto fa schifo.

La giornata lavorativa si rivela essere molto faticosa, sono letteralmente esausta.
- Liz ti accompagno io a casa così possiamo parlare della dottoressa.
Ecco che magicamente appare lui, l'uomo che invade i miei pensieri.
- Grazie, vorrei proprio sapere cosa ne pensa una professionista.
In realtà durante il tragitto stiamo per lo più in silenzio, così decido di fare io la prima mossa.
- Senti Dorian volevo scusarmi per quello che é successo, non dovevo comportarmi in quel modo e sarei dovuta venire da te subito invece di mettere su quel teatrino.
- Sono contento che finalmente inizi a ragionare come un'adulta! Spero ti renda conto di esserti comportata da poco di buono, insomma é come se mi stessi tradendo! Sono ancora furioso.
- Ehi ehi calma, io non mi sono comportata come una poco di buono! Io e te non siamo nulla quindi non ti ho tradito!
- Te lo ripeto tu sei mia, prima te lo metti in testa è meglio sarà per tutti! Quindi ti pregherei di non infilare mai più la lingua in gola a chiunque non sia io!
- E tu sei mio?
Sono diventata rossissima per porre questa domanda, non so come ho fatto a dirlo, ma devo saperlo, lui continua a dire che io sono sua, ad avanzare pretese però io non so se posso lasciarmi andare, deve darmi una certezza anche se piccola.
- Da quando ti ho presa non sono stato più con nessuna donna, se ti può far star meglio ti informo che sei l'unica che mi fa venire l'uccello duro, quindi si possiamo dire che io sia tuo.
Non é esattamente quello che avrei voluto sentirmi dire ma penso che per ora mi possa bastare.
- Va bene, ti prometto che non farò più una sciocchezza come quella, mi dispiace averti fatto arrabbiare.
Vorrei chiedere cosa siamo io e lui, solo due che vanno a letto insieme con il tacito accordo di non andare con nessun altro? Oppure stiamo iniziando a mettere le basi per una relazione? Non posso chiederglielo ora, non voglio che si arrabbi e non voglio neppure tirare troppo la corda per oggi.
- Allora Liz penso sia ora di parlare di tua figlia, martedì avrai il primo appuntamento ed io ti accompagnerò quindi non ti preoccupare per il lavoro.
Ci mettiamo d'accordo per l'orario e mi racconta cosa gli ha detto la dottoressa di tutta la situazione, dopo quello che mi ha detto non riesco a stare tranquilla. Forse davvero dovrei rintracciare il padre, non sarà come avere una famiglia unita però potrebbe avere un padre finalmente.
Tengo i miei pensieri per me.
Oramai siamo arrivati sotto casa mia ma io non voglio che vada via, voglio passare del tempo con lui.
- Vuoi salire?
- Finalmente ti sei decisa a chiedermelo! Pensavo che anche questa volta avrei dovuto fare tutto da solo!
Faccio un sorrisetto di traverso, non mi aspettavo la sua risposta.
Una volta a casa mando a casa la babysitter e mi metto subito a cucinare,  Ginevra è subito saltata in braccio a Dorian e l'ha trascinato in camera a giocare. Spero con tutta me stessa che vada tutto per il meglio, non voglio dover spiegare alla mia bambina perché da un giorno all'altro Dorian non si fa più vivo.
Dopo aver cucinato ed apparecchiato vado in camera per chiamarli, quello che vedo mi stupisce: Dorian sta seduto su una piccola piccola e sta sorseggiando un finto the, Ginevra invece sta cercando di far da mangiare una bambola, mi sto trattenendo dal ridere, che situazione buffa. Quando senti Ginevra parlare la mia voglia di ridere scompare immediatamente, ha appena chiesto a Dorian se può chiamarlo papà, questo è troppo. Prima che lui risponda entro in camera e dico loro di venire in tavola, prima però mando la piccola a lavarsi le mani.
Dopo cena mi rendo conto che Ginevra è esausta così dopo averla preparata per la notte la porto a letto, rimando un po' con lei e le racconto una piccola favoletta inventata sugli unicorni, poco dopo mi chiudo la porta alle spalle e mi dirigo al divano verso Dorian.
- Sono stupito, non avrei mai creduto che sapessi cucinare così bene!
- Be diciamo che ho dovuto imparare a cucinare in fretta, però mi piace, mi dispiace solo non avere molto tempo da passare tra i fornelli.
- Finalmente riesco a farti parlare,  hai passato tutta la cena in silenzio, cosa ti turba piccola?
- Ho sentito Gin chiederti di poterti chiamare papà e mi sono impensierita, nulla di grave.
- Dai non pensarci, stavamo giocando non penso neanche stesse parlando sul serio! Non ti turbare.
- Dovrei davvero cercare il padre almeno non avrò il rimpianto di non averci provato!
Dorian cambia drasticamente espressione, sembra arrabbiato, maschera immediatamente la sua rabbia e quasi penso di essermi immaginata il lampo di rabbia nei suoi occhi.
- Non prendere decisioni avventate, dopotutto è lui che ti ha abbandonato e se avesse voluto avere a che fare con te ti avrebbe già cercato no? In ogni caso aspettiamo di parlare con la dottoressa poi pensiamo a cosa fare d'accordo?
Annuisco mentre sbaglio, sono davvero esausta.
- Ora piccola ti porto a letto, forse dovrei farti lavorare meno!
Mente parla mi fa l'occhiolino, è così carino quando si comporta così, sembra un ragazzino, accidenti mi piace un sacco questo Dorian!
Mi prende il braccio e si dirige verso la camera, è tutto così naturale, facemmo l'amore per buona parte della notte. Questa volta è stato amore non sesso, è stato dolce e attento non come le altre volte, se continua così mi farà perdere la testa!
Finalmente riesco a toccarlo come vorrei, è una montagna di muscoli, più lo tocco e più mi eccito, per la prima volta mi sento bene davvero, vorrei che questo momento non finisse mai.
Dopo essere venuti svariate volte ci lasciamo andare ad un meritato riposo.

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