Capitolo 10

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Elizabeth
Sono qui, nel suo ufficio, nella sua discoteca con lui. Vorrei poter dire che voglio fuggire lontano ma la verità è che pur sapendo che tutto questo è sbagliato io lo voglio, sono eccitata, spero sia solo colpa dei troppi drink. Non so come comportarmi, ho cercato di fuggire ma non me l'ha permesso ed ora sta lì a guardarmi come se si aspettasse chissà cosa da me. C'è una cosa che però vorrei sapere.
- Perché io? Cosa può volere un uomo come te da una ragazza come me? Tu sei ricco, è evidente che hai molti anni più di me e sei molto bello quindi perché ti sei fissato con me?
- Quindi mi trovi bello?
Cerca di sviare il discorso e mi lancia un'occhiata maliziosa.
- Non cambiare discorso, hai capito benissimo.
- Cosa vuol dire uno come me? Ti trovo molto bella e ci sto provando con te, cosa c'è di strano?
- C'è di strano che è impossibile che uno come te sia interessato a me!
- E tu cosa ne sai delle persone come me?
Sputa le parole con tutto il veleno che ha in corpo, sembra stia parlando di altro, non capisco.
- Oh ma io per mia sfortuna le persone come te le conosco!

Dorian
Mi sto stufando di questo gioco, sto cercando di non farle capire che la sto solo prendendo in giro ma inizia ad essere difficile. Quasi mi sento in colpa, lei è così ingenua.
Mi piace che non sia disposta a cedere facilmente, chiunque altra donna al solo sapere che posseggo questo posto mi aprirebbe le gambe, ma lei no, lei deve fare la difficile ma io riusciró a vendicarmi!
Cosa vuol dire che lei gli uomini come me li conosce? Potrei scommettere che stava alludendo a Grag, mi chiedo perché, non sembrava felice di ciò che stava dicendo. Qualcosa non mi torna.
Ma devo fare qualcosa subito, quando ho detto che da quando l'ho fatta mia ho l'uccello duro dicevo la verità, lei mi eccita in un modo mai provato prima, devo averla subito se no finisco per impazzire.

Elizabeth
Faccio un passo verso di lui per accorciare le distanze, ho capito che non mi lascerà andare tanti facilmente. Ripenso alle parole di Debora, ho solo 24 anni e devo pensare a divertirmi, il fatto di andare a letto con lui nonostante il rischio di perdere il lavoro può essere catalogato come divertimento? Forse si.
Vorrei avere il coraggio di baciare le sue labbra ma mi limito a guardare la sua bocca, lo nota e fa un sorrisetto.
- Siediti sul divano Liz.
Mormora con voce roca. Ipnotizzata dalle sue parole faccio come dice.
Si avvicina e si inginocchia davanti a me, mi apre leggermente le gambe e dopo aver poggiato la mano sul ginocchio, piano la fa risalire fin sotto al vestito. Sento che artiglia i miei slip di cotone e piano me li fa togliere, dopo averli sfilati dai miei piedi mi guarda negli occhi e se li porta al viso inspirandone l'odore, sono sicura di essere rossa come un peperone.  Tutto é sia imbarazzante che eccitante. Riporta la mano sotto il vestito e mentre tira un po' la mia peluria lo sento bisbigliare che bisogna eliminarla. Non ho mai curato quell'aspetto dopo aver rotto con Grag, tanto non avevo più intenzione di fare sesso.
Mi aspettavo che iniziasse a stimolarmi ed invece con uno strattone solleva il mio vestito sui fianchi, mi tira verso l'orlo del divano e mi divarica le gambe, capisco le sue intenzioni quando lo vedo abbassarsi ed in un attimo sento il calore della lingua, mi lascio andare ad un lungo gemito mentre lui continua a far girare la sua lingua intorno al clitoride intervallata da piccole scoccate sulla punta.
Mi sento bene mentre lui continua a lavorarsi la mia intimità, cerco di portare le mie mani tra i suoi capelli ma appena inizio a stringerli mi toglie le mani e le appoggia sul divano, subito mi scocca un'occhiataccia. Ma che gli prende? Perché non posso toccarlo?
Mentre mi lecca infila piano un dito dentro di me, poco dopo arriva il secondo dito e stimolata un punto che non ricordavo neppure di avere, appoggia l'altra mano sul monte di Venere e tira su piano in modo da esporre ancora di più il clitoride, ecco che inizia la mia tortura. Inizia a muovere velocemente le dita dentro di me e contemporaneamente la sua lingua mi da delle scoccare velocissime, sento arrivare un orgasmo molto forte, non sono mai venuta con la lingua, mi ritrovo a gridare.
- Cazzo cazzo cazzo...
Ripeto quella parola come una litania fino ad urlare il suo nome. É la prima volta che vengo così e mi sento inondata, sento i miei umori colare dalla mia fessura.
Com'è possibile tutto questo? Sto lasciando che il mio capo mi faccia queste cose, mi sento una prostituta, cosa penserà di me?
- Brava bimba, ora sei pronta per me.
Mi prende in braccio e mi mette con la pancia sul bracciolo del divano, con i piedi per terra, lui é dietro di me e mentre mi accarezza i glutei mi ricordo di ciò che mi ha detto l'altra volta. Mi irrigidisco.
- Non voglio farlo li, non l'ho mai fatto e non voglio cominciare oggi.
- Non ti irrigidire così piccola, io ti prenderò li.
Mentre parla convoglia con la mano i miei umori nel ano.
Sono tesa e quando cerco di alzarmi mi mette una mano sulla base della schiena e spinge giù, questo suo atteggiamento mi fa eccitare ancora di più.
- Sei talmente bagnata che quasi non ti accorgerai di nulla, quasi..
Non penso proprio che non mi accorgeró di nulla anzi penso che farà un male del diavolo ma sono disposta a provare per questa volta.
Cerco di rilassarmi mentre lui con una mano continua a spargere i miei umori e con l'altra mi stimola il clitoride, sono completamente esposta a lui.
- Mi eccita il fatto di essere il primo a profanare il tuo buchetto, penso che mi divertirò un sacco con te.
Ecco che mi penetra con un dito, mi irrigidisco di scatto.
- Devi rilassarti altrimenti ti farai male.
Cerco di fare come ha detto ma non é certo una passeggiata, mi sento come se quel dito fosse nella batte sbagliata.
Muove in circolo il dito come se volesse farsi spazio, inizio ad eccitarmi sul serio, è un mix tra piacere e fastidio.
Cerca di infilare anche il secondo dito, ora inizia a fare un po' male.
- Metti le mani sui tuoi glutei e tieni aperto il tuo bel culetto per me.
Lo dice come se fosse un ordine ed io anche se imbarazzata eseguo immediatamente.
Lo sento avvicinarsi e sussulto quando sento la sua lingua umida sul mio sedere, non può essere mi sta leccando proprio li! Muove le dita con insistenza dentro di me ed io non posso far altro che gemere dal piacere, è un piacere del tutto diverso dal solito. Sento che estrae un dito ma lo sostituisce con quello dell'altra mano e cerca di allargarmi il buco, urlo per lo shock e per il fastidio ma non mollo la presa sui miei glutei e continuo a tenerli aperti per lui. Lo sento infilare la lingua nello spazio formato dalle sue dita.
- Oh Dio Doriannn ti prego fermati.
Lo sento ridere dietro di me.
- Non credo proprio mi fermeró e so che neanche tu lo vuoi, sei eccitata piccola? Io penso di sì!
Ora non ti muovere, rimani così.
Molla la presa su di me, io non mi muovo di un millimetro, mi da uno sculaccione e si sposta da me, sento un cassetto aprirsi e poi chiudersi, che starà facendo ora?
Eccolo di nuovo dietro di me , di colpo sento qualcosa di freddo e viscido colarmi li in mezzo, cerco di spostarmi ma non me lo permette.
- È lubrificante, ora sta zitta e godi di ciò che sto per concederti!
Sento che qualcosa mi preme l'ano ma non sembra ne un dito ne il suo membro, è piccolo e freddo. Dopo un po' di pressione entra, grido forte per l'intrusione improvvisa e per il piacere, spinge ancora e qualcosa entra di nuovo dentro il mio sedere, ancora, ancora e ancora. Mi sento piena, non penso possa entrare qualcos'altro dentro di me. Piano piano estrae quello che ormai ho capito sia un giocattolo erotico e me lo infila di nuovo dentro, lo tira fuori di colpo e subito sento dell'altro lubrificatore questa volta colarmi dentro al buco rimasto evidentemente dilatato. Io ansino forte, mi sento come se stessi per esplodere, è un mix di dolore e piacere che mi eccita.
Il giocattolo viene sostituito dal suo membro duro che preme forte per entrare, quando riesce a penetrarmi urlo dal dolore.
- Cazzo Dorian! Sei enorme fai piano ti prego.
Non risponde ma si butta in avanti penetrandomi completamente. Spinge forte e fino in fondo, non smetto di urlare il suo nome travolta dal piacere improvviso. Entra dentro di me un'ultima volta e si lascia andare, immagino si sia riversato dentro di me. Inaspettatamente la cosa mi fa sentire sporca, ho fatto queste cose con un uomo che infondo neppure conosco e che in tutto questo non mi ha neppure baciato come se fossi una bambola con cui giocare.
Esce da dentro di me ed io mi rivesto in fretta mentre lui si pulisce, sento colare il suo seme tra i glutei.  Appena sono vestita apro la porta e scappo via con le lacrime agli occhi mente sento lui dietro di me urlare il mio nome.
Non mi fermo neppure a cercare Debora, le manderó un messaggio dicendole che me ne sono andata prima, fermo il primo taxi che vedo e mi faccio riportare a casa con la certezza di aver fatto una cazzata.
Sono una falena attratta da una fiamma, lui ha senza dubbio molta esperienza visto la performance di nemmeno un'ora fa, come farò ad andare a lavoro e fare finta di nulla? Lui mi attrae ma non posso imbarcarmi in una relazione, che poi lui di relazione non ha parlato.
Forse dovró cambiare lavoro.

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