Elizabeth
Dopo essere tornata a casa ed essere andata a letto, mi sono rigirata tra le coperte per ore, quando finalmente sono riuscita ad addormentarmi vengo perseguitata dai suoi occhi anche tra i sogni, alla fine mi sveglio tutta sudata e per nulla riposata.
Mi sono presa più tempo del necessario per preparare Ginevra e portarla a scuola, dopo averla accompagnata all'interno della scuola vengo avvisata dalla bidella che la maestra vuole parlarmi, ed ora che succede?
Passo un'ora a parlare con la maestra, sembra che mia figlia manifesti turbamento per l'assenza del padre. Non mi ero accorta che stesse male, è vero ultimamente mi ha chiesto più spesso del solito informazioni su chi e dove fosse suo padre ma mai avrei pensato che fosse così turbata. Cerco di spiegare alla maestra che il padre ci ha abbandonate e che per questo motivo non è presente nella vita della bambina, mi suggerisce di introdurre una figura maschile, anche un amico, nella nostra vita almeno per farle avere un punto di riferimento e nel frattempo valutare la possibilità di contattare il padre nella speranza che voglia almeno far parte della vita di sua figlia. Questo è un grosso problema, innanzitutto io non ho amici maschi e non credo che contatterò Grag, dopotutto l'ultima volta mi ha intimato di abortire ed oggi dopo sei anni potrebbe essersi fatto una famiglia e non volerne sapere comunque nulla di lei. Lui è un ricco imprenditore non penso proprio che vorrebbe una figlia illegittima tra i piedi.
Sono in ritardissimo per il lavoro e spero che il capo non ci sia, non posso affrontare anche lui, sono a pezzi e piango per tutto il tragitto per il lavoro. Non posso credere di non aver capito la sua sofferenza, sono davvero una mamma terribile, sono finalmente arrivata a lavoro e cerco di apparire serena per non essere sommersa dalle domande dei colleghi.
Appena entro lo trovo ad aspettarmi vicino alla porta, sembra furioso, ecco questa volta mi licenzia sul serio.
- Insomma Elizabeth ti sembra questa l'ora di arrivare? E per giunta senza avvertire? Sappi che stai rischiando grosso!
Io rimango a capo chino, se dovessi perdere il lavoro sarei finita, al pensiero di perdere il lavoro e di quello che mi è stato detto dalla maestra sento lo stomaco attorcigliarsi.
- Mi scusi, se dovesse licenziarmi io la capirei ma ho avuto dei problemi con la scuola e non sono riuscita ad arrivare in tempo.
Mentre ripenso alle parole della maestra mi si inumidiscono gli occhi, devo scappare in bagno, non posso farmi vedere in questo stato.
- Alla fine del turno la voglio nel mio ufficio signorina Gray.
Faccio per rispondere ma una lacrima sfugge alle mie ciglia e sembra che lui se ne accorge perchè cerca di alzarmi il mento. Faccio un passo indietro.
- Va bene, ora andrei a mettere la divisa e iniziare il turno.
Faccio per andare via ma lui mi afferra il polso e mi fa girare, mi guarda attentamente e mi trascina nel suo ufficio.
- Liz che succede?
Vedendo il suo viso sinceramente preoccupato non resisto più e scoppio a piangere, scossa dai singhiozzi quasi non mi rendo conto che mi ha fatto sedere sulla sua poltrona.
Dorian
Non ci capisco più nulla, che cazzo succede? L'ho aggredita per convincera a venire nel mio ufficio dopo il lavoro e parlare di cosa è successo ieri ma non mi sarei mai aspettata di vederla scoppiare a piangere. Dopo averla fatta sedere sulla mia poltrona, mi inginocchio davanti a lei, le prendo il viso tra le mani e le chiedo che succede, non sono bravo con le parole e non sono bravo con le donne che piangono così spero che non si faccia pregare e parli subito.
Come non detto. Cerca di convincermi che sia per il ritardo, così ricordo cosa ha detto per giustificarsi del ritardo, problemi con la scuola.
- Cosa è successo a scuola?
Dopo averle posto la domanda inizia a piangere più forte, bingo! Aspetto che si calmi un po' e le porgo la stessa domanda, così si apre come un fiume in piena.
- Sono una mamma orribile! Non mi sono accorta di quanto sta male, è tutta colpa mia!
Non ci sto capendo niente ed inizio anche a perdere la pazienza, le poggio le mani sulle spalle e stringo un po' per attirare la sua attenzione.
- Elizabeth dimmi subito cosa è successo!
- Soffre perchè non ha il papà e tutti i suoi compagni si così si sente diversa dagli altri e pensa che il problema sia lei, la maestra vorrebbe che introducessi una figura maschile per avere un punto di riferimento e nel frattempo cercare di contattare il padre! Ma io non posso fare nulla, non ho nessuno e non posso certo contattare il padre! Io l'ho lasciato quando mi ha intimato di abortire ed ora lui potrebbe avere una sua famiglia e non vorrebbe sicuramente una figlia illegittima... E poi chi mi assicura che non cercherà di portarmela via?
Mi sputa tutto il suo dolore addosso, non mi sarei aspettato tutto ciò, questo cambia le carte in tavola. Ora so cosa devo fare e questo lo annienterà del tutto, sono sicuro che anche se non voleva un figlio vorrà anche meno che io faccia il padre a sua figlia.
- Liz tranquilla ti aiuterò io, vi starò vicino. Prima di tutto cerchiamo di trovarle una brava terapista in modo da poterla aiutare ad affrontare il problema e poi se ha bisogno di una figura maschile forse posso aiutarvi io.
Smette immediatamente di piangere e mi guarda così intensamente da farmi pensare che abbia letto tra le righe la fregatura.
- La ringrazio signor Smith, io credo che cercherò una terapista ma per la figura maschile no grazie, lei è solo il mio capo e non voglio che si affezioni a un uomo.
Eccola che torna fredda e distante.
- Liz hai permesso anche al tuo ex capo di scoparti come ti ho scopato io che sono "solo" il tuo capo? Io non credo proprio come non credo di essere "solo" il tuo capo.
Le ringhio contro mentre vedo che lei è in imbarazzo ma non sembra voglia rispondermi.
- A proposito di questo perchè sei scappata via così ieri? Smetti di scappare da me. Senti che ne dici se porto te e tua figlia a cena fuori? E prima di dirmi di no puoi semplicemente dirle che sono solo un tuo amico oppure che è una cena di lavoro, ti prometto che non sarò molesto e terrò le mani in tasca.
Vedo che ci pensa su un po' poi piano annuisce.
- Passo a prendervi alle 20.00 e ora torna a casa che non sei in condizioni di lavorare.
Non resisto e la bacio, lei risponde subito al bacio ma sfortunatamente si stacca da me.
- A stasera.
Quando si chiude la porta alle spalle mi lascio andare ad una risata, tutto sta andando secondo i piani.
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All'improvviso
Chick-LitElizabeth ha 24 anni e lavora in un bar per mantenere la sua bambina, non vuole avere niente a che fare con gli uomini ma si sente attratta da Dorian che la segue dappertutto dopo averla salvata da un'aggressione. Dorian è un uomo d'affari di 34 an...