6. Un risveglio catastrofico

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Cambia il mondo, cambiano i colori... siamo la domanda a cui non rispondi.

Federica Pov.
Quando mi svegliai verso le quattro e mezza, mi maledissi mentalmente per la mia stupida decisione, una come tante.
Mi stiracchiai e trascinai la mia mente ed il mio corpo verso l'hotel in cui avremmo dovuto alloggiare solo la notte del giorno dopo, per nulla pronta ad avanzare richieste alla reception dell'albergo.
"Come vedi, le mie scelte sono sbagliate." borbottai entrando nell'hotel a quattro stelle.
"Signorina Carta!" esclamò il ragazzo alla reception.
"Buonasera, mi scusi per l'ora. Ma siamo arrivati adesso con un giorno di anticipo e..." dissi.
"Non si preoccupi, abbiamo delle camere disponibili. Una suite per lei e il cantante e le singole per il vostro personale." sorrise, avrà avuto qualche anno meno di me.
"La ringrazio, ma non c'è bisogno della suite. Prendo volentieri una stanza normale, possiamo già avere le chiavi?" chiesi gentilmente.
Dovevo aver mosso compassione a quel ragazzo, tanto che consegnò in fretta le chiavi delle camere senza far domande.
"Non ci sono altre singole, mi spiace dovrà accontentarsi della suite." disse alzando le spalle sorridendo.
Non feci tempo a prendere la chiave, che Riccardo la strappò di mano al tipo.
"Grazie mille, credo che alla mia manager vada proprio bene così. Buonanotte." borbottò e si diresse verso l'ascensore.
"Lo scusi, certe volte ha dei modi davvero scorbutici. Buonanotte e buon lavoro a lei." dissi e tirando la mia valigia vicino a me entrai nell'ascensore cercando di non addormentarmici dentro.
"Forse potresti dirgli che hai un fidanzato è una graziosa bambina che ti aspetta a casa." borbottò.
Lì per lì non capii cosa stesse dicendo, ma poi riconnessi il mio cervello e feci funzionare le mie cellulite grigie.
"Ma ti ho appena detto che..." cominciai a dire.
"Lui non lo sa e va beh, non mi importa." disse, le porte si aprirono e andammo a cercare la stanza.
Era una suite divisa da una porta in mezzo che separava le due camere da letto, entrambe avevano un letto matrimoniale, il bagno era enorme ed era in comune.
"Scegli tu quale letto prendere, io vado in bagno." disse e così dicendo scomparve in bagno.
Mi ero sdraiata su un divanetto appena entrata e non avevo la ben che minima voglia di alzarmi.
Riccardo Pov.
Quando tornai dal bagno ritrovai Federica sdraiata ed addormentata su un divano, feci il gentil uomo e la portai fino al letto, dove prontamente le rimboccai le coperte, spensi la luce e socchiudendo la porta che ci divideva mi sistemai nella mia stanza.
Mi addormentai velocemente, ero stanco morto, ma l'unico mio pensiero era la mia donna.
Flashback
"Questa canzone mi ricorda mio padre." disse Fede mordendosi il labbro.
"Perché questa canzone descrive proprio bene l'amore e il legame speciale che c'è tra persone dello stesso sangue." spiegò Eli passando anche a me il testo.
"Io me la ricordo, quando la cantavamo insieme in macchina. Era bello." raccontò Fede.
"Io sinceramente non la so, non l'ho mai sentita." ammisi.
"Non c'è problema, adesso te la faccio sentire." disse Elisa.
L'ascoltai, era una dolce melodia, tranquilla e rilassante.
"È davvero bella! E in questo caso io quindi sarei un po' suo fratello maggiore." dissi.
Elisa annuì.
"Ah beh, se Riccardo è mio fratello siamo messi proprio bene." ridacchiò Fede.
"Ehi! Guarda che mia sorella Nanci non si è mai lamentata." dissi fintamente risentito.
"Sarà..." alzò le spalle in modo innocente e iniziammo a provarla cantata.
***
Il sole era alto in cielo e si prospettava una bella giornata, almeno fino a quando non mi accorsi che il bagno era occupato.
"Federica! Ho bisogno di entrare." esclamai, mi scappava la pipì e dovevo davvero entrare.
"Federica! Devo andare in bagno, ti prego!" urlai di nuovo, ma nessuno rispose.
Tirai la maniglia e la porta si aprì, che rincoglionito, non mi ero neanche accorto che non c'era nessuno in bagno, feci i miei bisogni e poi decisi di darmi una sciacquata.
Dopodiché avvolsi un asciugamano in vita e andai a prendere la valigia nel punto esatto dopo l'avevo lasciata ieri sera, ovvero all'entrata della camera.
Quando aprii la porta che separata il mio letto da quello di Federica, notai che era ancora tutto buio, le tapparelle erano giù e il rigonfiamento delle lenzuola poteva significare solo la sua presenza nel letto.
Iniziai con l'aprire le persiane e tirare le tende facendo entrare un po' di luce e mi accorsi che l'orologio segnava le undici, merda! L'intervista delle undici e mezza!
Iniziai a scuotere, forse un po' bruscamente, Federica, che per tutta risposta mi diede una manata in faccia girandosi e balzando a sedere sul letto.
"Cosa fai?! Lasciami... ah, sei tu." disse inarcando il sopracciglio vedendo che mi stavo coprendo un occhio.
"Mi hai tirato un pugno in faccia..." brontolai.
"Beh... si può sistemare con un po' di trucco. Perché diavolo sei venuto a svegliarmi come un ladro!" esclamò.
"Perché è tardissimo, tra mezz'ora dobbiamo andare a fare l'intervista."dissi.
"Oh mamma, me n'ero scordata! Va beh, calma... in fondo è solo un'intervista, mi preparo e poi andiamo." disse alzandosi dal letto.
"Stai scherzando vero? Solo un'intervista?" chiesi guardandola stralunato.
"Ci sono decisamente cose più importanti di un'intervista, ma so che ci tieni quindi ci andiamo." sbuffò prendendo un vestito e richiudendosi la porta del bagno alla sue spalle per uscire un quarto d'ora dopo vestita è leggermente truccata.
Uscimmo dalla camera e trovai Scirè e parte del gruppo intenti già a pranzare.
"Fede hai bisogno di guardie del corpo?" chiese Riccardo avvicinandosi, appena ci notò.
"Non credo e sinceramente non le voglio, ma se tu le vuoi naturalmente le prendiamo." rispose indossando i suoi occhiali da sole.
Scossi la testa e finalmente uscimmo per salire sul taxi, che ci portò dritti dritti al Corriere della Sera Fiorentino.
Ci accolsero e subito iniziarono le domande.
"Come mai ha deciso di affiancare il suo ex compagno di Amici in questo nuovo tour?" chiese la giornalista.
"Perché era un'offerta di lavoro che non potevo rifiutare." rispose secca Federica.
"Il tuo nuovo disco Riccardo parla soprattutto d'amore, dove e come l'ha scritto?" chiese.
"Ho scritto le canzoni mentre ero in svariati posti, insieme a Scirè le ho prodotte ed è nato Mania. Molte canzoni sono risalenti al passato e rispecchiano l'amore ideale, quello che tutti vorremmo avere." risposi.
"Bene, com'è lavorare al fianco di Federica?" chiese ancora.
"Un bel tuffo nei ricordi, abbiamo appena iniziato la nostra avventura." dissi e iniziai ad innervosirmi, soprattutto quando cominciò ad andare sul privato.
"Perché ha deciso di mollare la carriera? Ora che sta con Marco Castellani e ha avuto una figlia, pensa di tornare in carreggiata?" chiese a Federica, che notai conficcare le unghie nella pelle della poltrona sulla quale era seduta.
"Motivi personali ovviamente e non penso di tornare mai più a cantare." disse.
"Ma stava per vincere uno dei premi più importanti al mondo, non si pente mai?" insistette.
"E lei non si pente ad essere così invadente nella vita altrui?!" sbottò Federica incenerendola con uno sguardo e alzandosi, uscendo dalla stanza sbattendo la porta.
La seguii a ruota e ben presto ci trovammo fuori dalla redazione.
"Mi spiace, ma dovevo." disse.
"Lo capisco, anche se ora ci disegneranno come i cattivi, lo capisco... davvero." dissi sinceramente.
"Scusa, devo fare una chiamata." sospirò e si allontanò.
TO BE CONTINUE
Spero vi sia piaciuto questo capitolo!
So che Mania è uscito adesso, ma nella mia storia farò finta che sia un disco futuro.
Domani sera andrò al concerto di Michele Bravi, sono abbastanza stanca ultimamente anche perché sto cercando di studiare tanto.
A presto😘

Se parlassero di noi || RedericaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora