Anche di spalle abbiamo dentro agli occhi la complicità.
Federica Pov.
"Cosa?" ripetei per la terza volta.
"Mi dispiace. Non volevo che succedesse." mormorò.
"Sei un pazzo, la tua famiglia è pazza. Ridammi mia sorella." ringhiai.
"Vorrei poterlo fare, credi che non la rivoglia anche io? Che non la ami? Che in fondo tutto questo io non lo faccia per lei?" disse camminando avanti e indietro.
"Credo che tu abbia scelto il male e adesso tu non sappia come uscirne. Ho bisogno di pensare, da sola. Vattene Marco, ne riparliamo domani mattina." sospirai.
"Va bene." sbuffò e uscì dalla stanza.
Andai in bagno e mi sciacquai il viso arrossato, mi sedetti sul letto un attimo, ma poi decisi che avevo proprio bisogno di qualcosa di forte, per cui scesi per andare al bar, dove ordinai una tequila liscia.
"Mercì." risposi prima di bere lo shot davanti al mio naso.
Ne ordinai un altro e in poco tempo bevvi pure quello, ringraziai e pagai.
***
Bussai alla porta, nessuno mi rispose, pessima idea Federica... magari starà dormendo.
Mi sedetti per terra e continuai a bussare, dopo qualche minuti la porta si aprì.
Riccardo Pov.
Federica era rannicchiata per terra e le sue gote arrossate erano segno di una bevuta.
"Ehi, tutto bene?" chiesi.
"Uhm, posso entrare?" chiese.
"Sì." risposi.
L'aiutai ad alzarsi e non ebbi nemmeno tempo di chiudere la porta che incollò le sue labbra sulle mie.
"Vacci piano, tesoro. Non credo tu lo voglia fare davvero, hai bevuto?" le chiesi.
"Tequila, ma sono sobria. E dato che l'alcol non è un opzione, ho bisogno di te." disse.
"Di me?" corrugai la fronte.
"Fammi stare bene, fammi dimenticare, fai qualcosa!" esclamò e una lacrima le rigò una guancia.
"Non credo che fare sesso basti, parliamone prima." sospirai e le passi le dita sotto gli occhi.
"Io..." ma cominciò a piangere e non potei fare altro se non abbracciarla.
"Andrà tutto bene." le sussurrai sollevandola e portandola sul letto a sedere.
"Invece no. Non so più cosa fare." disse.
"Raccontami, Fede." le dissi.
"Fidati di me, non tradirò la tua fiducia questa volta." le accarezzai la testa.
"Non so come sia cominciato tutto." e mi raccontò tutto quello che le era successo, a partire dalla mancata presenza ai Billboard Awards.
***
"Non me l'aspettavo sai, cioè... ho sempre saputo che la tua forza fosse tanto grande, ma
non da fare questo. Sei sempre stata così giusta con tutti. Ammiro quello che fai, Fede." le dissi posandole un bacio sulla tempia.
"Anche se non vedo i miei genitori da tanto tempo? Riki, io voglio mia sorella." disse.
"La riporteremo da te, anche Sofia. Abbi fede." le sorrisi.
"Non sai di cos'è capace il padre di Marco." borbottò.
"Ma sono sicuro che lui voglia solo il bene di suo figlio, mi hai detto che lui sa la verità... non penso faccia del male né ad Arianna, né alla piccolina." dissi.
"Invece ho paura di sì, proprio per ferirlo. Marco non ha le palle per discostarsi da lui e ciò lo farebbe ancora di più avvicinare. Non temo per Sofia, quanto per Arianna. Lei è il vero problema." scosse la testa piano.
"Potremmo elaborare un piano per tirarla fuori delle grinfie del signor Castellani, tipo Scooby Doo." cercai di alleggerire l'atmosfera.
"Non credo sia così semplice." corrugò la fronte.
"Lo so, ma se non dormirai qualche ora non sarai reattiva domani." dissi.
"Non riuscirò a dormire lo stesso." sospirò.
"Almeno provaci, sdraiati." le dissi e cominciai ad accarezzarle la schiena.
Dopo mezz'ora si era accoccolata a me e il calore del suo corpo mi fece addormentare.
Mi svegliai con il rumore dell'acqua della doccia e sorrisi, ero contento del fatto che si fosse finalmente aperta.
Entrò in camera con un asciugamano avvolto al suo corpo, per poi toglierselo e vestirsi con i vestiti che indossava ieri notte.
"Ha funzionato allora?" sorrisi.
"Grazie." disse abbozzando un sorriso.
"È stato un piacere, la notte porta consiglio e difatti ho avuto un'idea." dissi.
"Ovvero?" alzò il sopracciglio.
"Prima di tutto, basta bugie. Metti al corrente la tua famiglia e Federico. E seconda cosa: lasciati aiutare, dillo alla Torres e riprenditi il tuo posto e il tuo lavoro." le dissi.
"Mhm..." mugolò.
"Non sarai da sola e Marco dovrà fare doppio gioco. Se tu ti fidi di lui, allora io mi fido." dissi.
"Non so se mi fido di lui, spero che il suo amore valga abbastanza." rispose.
"Bene, allora andiamo a fare colazione. Poi parliamo con Marco." dissi.
"Ti ricordo che oggi pomeriggio hai il sound check al locale e stasera un concerto." mi disse lei.
"Urca! È vero, non preoccuparti Fede. Ce la farò a fare tutto." dissi, dovevo solo informare anche Sciré di alcuni cambi di programma.
"Riccardo non ti azzardare a stoppare il tour per me." mi ammonì.
"Non ne avevo l'intenzione, però posso cambiare qualche data." dissi.
"No, no e poi no! Farai tutte le date nei giorni prestabiliti e ti accompagnerò in ognuna personalmente. Chiaro?" sbuffò.
Annuii alzando le mani in segno di resa e mi alzai dal letto, misi una felpa e un paio di jeans e scendemmo per la colazione.
"Devo chiamare mia madre e mio padre." disse Federica.
"Quando te la senti." le sorrisi.
Annuì e individuò il tavolo dov'era seduto Marco.
"Ciao." gli disse sedendosi davanti a lui, mantenendo le distanze.
Lui si alzò di scatto vedendomi, ma lei lo rassicurò.
"Sa tutto, quindi siediti e parliamone con calma. Adesso detto io le regole." disse sicura di sé.
"Mhm... va bene." borbottò.
"Devo dirlo ai miei genitori e tu farai il carino con tuo padre, devi farti dire dove le ha nascoste." disse Federica.
"Non credo sia efficace." disse lui in risposta.
"Non deve essere per te efficace, lo deve essere per me e dato che hai sempre agito con paura, lo farai pure adesso almeno il papino non noterà differenze. Farai doppio gioco." spiegò lei.
Marco si irrigidì a fronte delle verità dette da Federica e serrò la mascella.
"Non so fare l'attore." disse.
"Smettila con i 'non', farai e basta!" sibilò lei digrignando i denti.
"Va bene..." rispose Marco.
"Perfetto, torna a casa e fai ciò che ti ho detto. Soprattutto, non avrai mica detto a tuo padre che sei venuto qui vero?" chiese.
"Non l'ho detto, magari però se n'è accorto." borbottò.
"Spero per te che non lo scopra... in ogni caso tu non dirglielo, fai finta di nulla e ricorda che abbiamo i tempi serrati." sospirò accasciandosi sulla sedia.
Lui annuì e si alzò, la salutò cercando di darle un bacio sulla guancia, fallendo miseramente e se ne andò.
TO BE CONTINUE
Spero vi sia piaciuto, cosa farete domani? Io andrò ad una festa, se riesco vi porto un altro capitolo domani, altrimenti l'anno prossimo ahah😂
Nel caso, buon anno!😘
Vittoria
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Se parlassero di noi || Rederica
Fanfiction2023.Sei anni dalla finale di Amici 16, la vita di Riccardo e Federica è andata avanti. Federica Carta, venti quattro, dopo anni a donarsi alla musica, qualcosa le ha fatto cambiare idea. L'ha spinta a mollare il suo contratto con l'Universal propri...