Ho avuto quello che mi serviva invece di quello che volevo e questa è la più grande fortuna al mondo.
Federica Pov.
"Questa serata ci voleva proprio." dissi sorseggiando il mio vino.
"Pensavo non volessi uscire..." disse lui di rimando.
"E non voglio ancora, ma a quanto pare un po' di tranquillità serve anche a me." risposi.
"Capisco." sorrise e poco dopo arrivò il cameriere a servirci i nostri piatti.
Lui tagliò e addentò subito un pezzo di carne, doveva aver fame, mentre io prima di mandare giù un boccone ci impiegai di più.
"Non ti piace?" chiese, i suoi occhi scintillavano.
"No, è tutto buonissimo." risposi piano.
"Ma?" chiese.
Lo guardai storto.
"Va bene, va bene. Quando sarai pronta me lo dirai tu. Cambiamo argomento, ricordo preferito di Amici?" chiese.
"Scelta difficile, forse la cena fuori... oppure la cena con Elisa, oppure quando abbiamo cucinato insieme o..." pensai.
"In ognuno di questi stranamente c'entra il cibo." rise.
"Mica è colpa mia se c'era sempre il cibo di mezzo, il tuo?" chiesi a mia volta.
"Facile: tu e tu e Andre." rise.
"Molto divertente..." Borbottai.
"Va bene... ne ho due: quando abbiamo cantato l'ultimo bacio e quando io e Andre ti abbiamo fatto lo scherzo della torta." mi disse.
"Interessante." commentai.
"Dai raccontami quello che hai fatto di bello in questi anni." disse.
"Non c'è molto da dire." affermai.
"Avrai pur combinato qualche disastro, pasticciona?" scosse la testa.
"Più di uno in realtà, a partire da aver ascoltato Marco. Ma di certo non ho sbagliato a voler bene a mia sorella, no?" dissi.
"Sono sicuro di no." sorrise.
"Sono certo che hai fatto tutto con il cuore." aggiunse.
Continuammo a mangiare, dopodiché pagammo e ovviamente discutemmo anche sul conto, che alla fine riuscii a dividere in due.
Poi tornammo in hotel per via della stanchezza.
***
"Rimani con me stanotte." sussurrò al mio orecchio mentre eravamo davanti alla porta della mia camera.
"Mhm... non credo sia una buona idea." mormorai inalando il suo profumo.
"Io credo di sì." disse sicuro.
"Ricc..." tentai di dire, ma la voce mi morì in gola alla vista improvvisa di un uomo che purtroppo conoscevo. Mi tolsi dalle braccia di Riccardo.
"Marco!" esclamai.
Riccardo si voltò sorpreso e Marco venne verso di noi, aveva un'aria stanca.
"Ciao, beh... scusate il disturbo. Possiamo continuare la serata in camera tua?" mi chiese.
"Uhm... certo." tentennai, guardando Riccardo e mordendomi il labbro.
"Buonanotte Riccardo." disse impassibile Marco, per poi prendermi la chiave di mano e entrare nella stanza, mi si prospettava una serata perfetta...
Riccardo Pov.
Frustrato e alterato tornai in camera mia, com'era possibile che quel tipo la potesse raggiungere anche in Francia?!
Erano le undici e mezza e il sonno mi aveva ormai abbandonato, quando decisi di chiamare Luca, magari lui aveva notizie più belle da darmi.
"Riki..." rispose col fiatone.
"Ciao fratellino, allora come stai?" chiesi.
"B...benone." rispose quasi mugolando.
"Luca... tutto bene?" corrugai la fronte.
"Sì, scusa." disse e sentii il fruscio di una porta scorrevole chiudersi.
"Non dirmi che..." mormorai pensando a cosa potesse fare in quel momento.
"Uhm..." ridacchiò.
"Non ci credo! Allora la Nanci aveva ragione!" esclamai.
"Mhm, che ti ha detto?" chiese curioso.
"Che hai una ragazza di nome Rebecca, a dir suo dovrebbe essere quella giusta." risposi.
"Beh, sì. Cioè, non è ufficiale. Però sta durando quindi..." disse imbarazzato.
"Ti sei innamorato?" chiesi.
"Forse un pochino." rise.
"Allora questa Rebecca è riuscita a sciogliere il tuo cuore di ghiaccio. Sono contento." sorrisi.
"Grazie, e tu? Come va il tour?" chiese.
"Bene, è bello. Com'è che tutto fate la stessa domanda?" chiesi.
"Perché è la cosa più naturale del mondo? Appena torni a casa ti faccio conoscere Rebecca." mi disse.
"Naturale o no, anche la Nanci me l'ha fatta poche ore fa. Allora non vedo l'ora, siamo sicuri ci sarà al mio ritorno?" chiesi scherzando.
"Lo spero, se non scappa lei, io resto." rise.
"Allora sarà dura..." borbottai.
"Ceerto, scherza scherza... tu non mi pare sia messo meglio. Coda di paglia." ridacchiò.
"Coda di paglia? Guarda che io..." cominciai a dire.
"Rilassati, scherzavo. Anche se ovviamente un fondo di verità ce l'ha la mia battuta. Dai raccontami qualcosa di bello."disse.
"Bello? Qualcosa? Non saprei." dissi.
"Ma piuttosto, perché mi chiami a quest'ora? E poi perché mi chiami? Solitamente chiami di rado quando sei in tour... non è che vuoi solo distrarti?" disse con tono accusatorio.
"Oh... beh, io non so che dire. Hai ragione, voglio rilassarmi e sei ancora mio fratello no? Ho un po'... Federica mi ha fatto arrabbiare, cioè non lei, lui!" esclamai.
"Lui chi? Lei cosa?" chiese confuso.
"Lui, il suo pseudo ragazzo. È arrivato qua e in tono autoritario l'ha portata via. Ora sono frustrato, arrabbiato." spiegai.
"Capisco, ma è successo qualcosa tra voi?" chiese.
"In piscina, a letto, in bagno." risposi.
"Urca!" esclamò.
"Eh..." mormorai.
"E adesso è con il suo ragazzo in camera sua." affermò.
"Esatto." dissi.
"Bel problema. Oh dai, almeno questa volta vinco io. Luca-Riccardo, 1 a 0." rise tirandomi su il morale.
"Mah, secondo me ti sei fatto di qualcosa ultimamente. Sarà l'amore..." sbuffai.
"Tranquillo, tutto benissimo. Ma adesso devo andare, mi spiace riportarti ai tuoi brutti pensieri. Comunque una cosa mi sento di dirtela, nonostante abbia tutte le ragioni per far così. Metti in chiaro le cose e i tuoi sentimenti." mi disse e salutandomi chiuse la chiamata.
Andai a farmi una doccia, poi con i boxer e una maglia mi misi a letto spegnendo ogni luce e cercando di dormire.
Federica Pov.
"Sarà molto credibile... tutti sforzi vanificati per un po' di sesso!" esclamò.
"Ma come parli?" sibilai.
"Dico la verità. Potevi aspettare no? Scemo io che ti ho dato il via libera a questa pagliacciata rimettendoci." digrignò i denti.
"Oh no Marco. Sono stata io a lasciare tutto perché amo mia sorella e la mia famiglia. A costo della mia musica." dissi.
"La tua musica comprendeva anche quel Riccardo?" chiese.
"Riccardo è una storia a parte, ma dammene atto. È da tempo che non provo più qualcosa per qualcuno se non odio e disprezzo, scusa se mi sono lasciata trasportare da vecchi sentimenti." dissi ironica.
"Stronza." disse.
"Io sto cercando di cambiare Federica, per la mia famiglia e per mia figlia, sai quanto sforzo io faccia ogni fottuto giorno!"aggiunse.
"Certo. Fare lo scalatore sociale e aiutare il papà nei suoi loschi intenti è farsi il culo." risi nervosamente.
"È quello che ho imparato e mi hanno insegnato." mormorò.
"Tu puoi cambiare, ma non vuoi. Sofia non è mia figlia e tu non sei il mio fidanzato. Ti reggo il giochetto solo per il suo bene." sbraitai.
"Abbassa la voce, ci sentiranno." mi intimò.
"No, non ce la faccio più Marco. Dobbiamo finirla qui." dissi.
"Non possiamo." rispose.
"Invece sì e lo faremo." dissi risoluta.
"Non possiamo, o meglio. L'ho fatto, ma mio padre è da una settimana che tiene sotto chiave Sofia e Arianna. Devi aiutarmi." disse e tutte le mie semi certezze vacillarono.
TO BE CONTINUE
Dai, sono stata brava ad aggiornare così in fretta... spero vi sia piaciuto e in generale che vi stia appassionando questa storia nonostante abbia ancora tanti buchi.
A prestissimo, Vittoria😘
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Se parlassero di noi || Rederica
Fanfiction2023.Sei anni dalla finale di Amici 16, la vita di Riccardo e Federica è andata avanti. Federica Carta, venti quattro, dopo anni a donarsi alla musica, qualcosa le ha fatto cambiare idea. L'ha spinta a mollare il suo contratto con l'Universal propri...