20. Verso una nuova vita

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Ti brucierai, piccola stella senza cielo.

Riccardo Pov.
Le cose accaddero tutte troppo freneticamente, così velocemente che non ebbi neanche tempo di uscire dall'ospedale per deporre la mia dichiarazione.
"Allora sei pronto?" la testa di Fede apparve dalla porta con un enorme sorriso.
"Credo di sì." sorrisi e mi sistemai i capelli.
I Tommasini erano stati portati in carcere in attesa del processo, il padre di Marco e Marco stesso erano stati arrestati e Arianna e Sofia era no tornate a casa. L'attico era stato venduto e adesso Federica si era trasferita a casa mia e di Riccardo Sciré, con il quale aveva anche restaurato il rapporto.
"Torniamo a casa?" chiese.
"Veramente sarebbe casa mia..." scherzai, baciandole i capelli.
"Ma sei invitata, per sempre." sorrisi.
Lei annuì e mi sorrise, prese la borsa con i miei vestiti.
"Non sono più un invalido, dammi qua." risi prendendo la mia borsa.
Sorrise e mi sedetti in macchina al posto del passeggero.
"Federica al volante, pericolo costante. Ti ricordo che non voglio più tornarci in coma." risi.
"Stupido!" esclamò tirandomi uno schiaffetto e accendendo la macchina, per mettere subito piede sull'acceleratore.
Arrivati davanti alla porta, aprii con le chiavi il portone d'ingresso.
"Sorpresa!" un urlo mi investì.
Rimasi a bocca aperta per la sorpresa, c'era tutta la mia famiglia e la sua, Andreas con Vittoria e il piccolo e per sino Shady.
"Grazie." mi girai verso Fede e le strinsi la mano.
"Doveva andare così." disse e ci godemmo la festa.
La mattina dopo mi svegliai con lei sul mio petto e il suo dolce profumo addosso.
Le baciai la testa e cominciai a farle le coccole, fino a che non si svegliò.
"Buongiorno..." disse stiracchiandosi.
"È una nuova giornata." dissi guardando fuori dalla finestra il sole che entrava dalle maglie della tapparella.
"Già, ma non so se mi va di uscire subito." rise e mi baciò.
"Birichina..." risi.
Un anno dopo.
"Amore sei pronta?" chiese Riccardo a Federica.
"Sì." disse la ragazza ultimando il trucco.
"Sei emozionata?" chiese lui.
"Un po'." ridacchiò.
"Sei davvero bella." si complimentò lui vedendola così ben vestita e truccata, anche se ciò che più amava era vederla tra le sue braccia la mattina appena svegli.
Una limousine venne a prenderli in albergo, per portarli nel luogo designato.
I flash e le telecamere gli assaltarono non appena misero piede fuori dalla macchina.
"Scapperà ancora?" Chiese uno
"Come si sente ad essere ancora qua?" Chiese un altro.
"Vincerà anche stavolta?" E ancora e ancora fino a che non entrarono e tirarono un sospiro di sollievo.
"Beh potrei pensare di scappare." rise Federica.
"Oh, non pensare neanche. Te lo merito quel premio." disse Riccardo.
"Anche tu." rispose lei.
"Certo tesoro, ma tu l'hai già perso una volta, non replichiamo. Va bene?" sorrise e quel sorriso riscaldò il cuore di Federica, che si sentì al settimo cielo.
"Non mi importa del premio, sono stata già tanto fortunata. Non ho perso un premio, avevo perso te e ora ti ho ritrovato. Non voglio un premio o una medaglia. Tu sei la mia vittoria più grande." disse Federica sorridendo.
"Doveva essere così, doveva andare così. Sapevo saresti tornata da me. Ti amo Federica Carta. Sposami." sussurrò all'orecchio Riccardo mentre il presentatore stava finalmente per annunciare il vincitore dei Billboard Awards.
"Il migliore artista di quest'anno anno è..."
"Cosa?" esclamò Federica un po' sorpresa.
"Sposami." disse lui.
"Federica Carta!" la chiamarono sul palco, ma lei era concentrata sul suo fidanzato.
"Io... sì. Certo che sì!" esclamò baciandolo.
"Non ho un anello." disse Riccardo imbarazzato.
"Non mi serve un anello per dirti di sì. Mi basti tu." sorrise.
"Federica Carta?" il presentatore disse.
Lei e Riccardo si diedero un'occhiata, erano così impegnati che non s'erano nemmeno accorti della chiamata.
"Brava amore, hai vinto." sorrise Riccardo.
"Ho vinto te." lo baciò e si alzò dal tavolo, avviandosi verso il premio, ma ancora di più avviandosi verso una nuova vita.
FINE
Spero vi sia piaciuta questa storia, è stata scritta diversamente dalle precedenti. Seguendo solamente come mi sentivo nei momenti in cui avevo voglia di sfogarmi, scrivendo. Ci saranno incongruenze, ma non mi interessa perché quello che volevo far passare credo sia passato.
Mi auguro che vi sia piaciuta e no, non smetto di darvi fastidio perché adesso (speriamo presto) scriverò i capitoli per le altre sue storie non complete. Quella sulla sorella di Riki, la Nanci e su Ryan e Alexandra (leggetevi Here We Are e I Was Here perché sono collegate).
Vi auguro una buona lettura.
A prestissimo.
Vittoria😘

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