6: Litigio

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Passarono 15 giorni.

In tutto quel tempo Valentina tornò una sola volta per richiedere a Selina di provare ad entrare in Accademia con lei, ma la ragazza rifiutò nuovamente l'offerta.

Non voleva e non poteva dire alla sua famiglia cos'era, non avrebbe potuto sopportare il loro disgusto nei suoi confronti, e di certo non l'avrebbero aiutata con l'ammissione all'Accademia.

Valentina non tornò per aiutarla, dato che doveva studiare e migliorare con il suo potere, quindi Selina ricominciò ad allenarsi da sola, sempre nella sua camera.

Durante l'ennesimo tentativo andato a vuoto, per scaricare la rabbia di non avere Valentina lì vicino si diede uno slancio incredibile e, piena di tristezza, risentimento e gelosia (perché una parte di lei desiderava andare all'accademia) si staccò da terra.

Appena i suoi piedi
si staccarono dal terreno capì di aver esagerato con la spinta: cercò di fermarsi, ma non ebbe nemmeno il tempo di pensare alla parola STOP che sbattè violentemente la testa contro il soffitto.

Le sfuggì un urlo di dolore, l'impatto era stato molto forte, e aveva sbattuto contro una trave di sostegno.

I suoi genitori corsero immediatamente a vedere cos'era successo, preoccupati, ma ciò che videro più che spaventarli li sconvolse:










Perché Selina stava ancora volando.

Per un attimo rimasero tutti zitti, troppo stupefatti da ciò che stavano vedendo...
Poi scoppiò il putiferio.

<<P-p-posso spiegare!>> balbettava Selina, incapace di comprendere ciò che stava succedendo.
<<COSA DOVRESTI SPIEGARE??!!?! CHE SEI UN MOSTRO COME LORO?!???!!>>le urlò il padre, furibondo.
<<Come hai potuto non dircelo?>> singhiozzava la madre, disperata ed arrabbiata.
<<I-io non volevo che lo veniste a sapere così!!!>>
Singhiozzava ormai Selina. I suoi genitori la stavano trattando malissimo, e lei non aveva nemmeno colpa!!!

Senza preavviso suo padre uscì dalla camera sbattendo la porta, trascinandosi dietro la madre.

Selina invece rimase inchiodata lì, troppo sconvolta da ciò che era successo.

Aveva sempre pensato che avrebbe fatto sedere i suoi genitori a un tavolo e che ne avrebbero parlato con calma, non che le avrebbero urlato contro!

Dopo pochi minuti i suoi genitori tornarono: avevano un'espressione indecifrabile, Selina non sapeva cosa pensare.

Dopo qualche secondo suo padre prese fiato e parlò con voce monocorde, la stessa che usava per le consulenze di lavoro:

<<Selina, ciò che è appena successo ci ha lasciati molto stupiti. Avevamo paura per tuo fratello, ma tu... sempre così normale...
Detto questo abbiamo deciso di essere tolleranti:se tu ci giurerai di non usare mai
più... QUELLA COSA e di indossare appositi pesi  alle scarpe per evitare di usarlo, continueremo la nostra vita così come abbiamo sempre fatto: ci dimenticheremo di tutto questo e non ne parleremo più.>>

Sua madre la guardava speranzosa, sicura che avrebbe accettato, e per un attimo Selina fu sul punto di farlo, ma poi rivide come in un flash come era stata triste quando non riusciva più ad usare il suo potere e come invece era felice quando lo usava insieme a Valentina.

"Valentina ... non posso abbandonarla ..." pensò, perché di sicuro i suoi genitori non le avrebbero fatto incontrare una Dotata.
La sua vita con loro non sarebbe più stata come prima.

<< Selina, accetti?>> le chiese il padre nuovamente.

La ragazza, con le lacrime agli occhi, scosse piano la testa, e, prima che potessero fermarla, si buttò dalla finestra.

I suoi genitori corsero verso la finestra per afferrarla, ma ormai lei era un puntino nel cielo.

* * * *

Valentina stava leggendo per l'ennesima volta i principi di congruenza dei triangoli: la geometria non era il suo forte, ma per entrare all'Accademia avrebbe dovuto sapere tutto molto bene, gli esami di ammissione teorici erano difficilissimi.

D'un tratto sentì dei colpetti alla finestra, e, incuriosita, andò ad aprire; ciò che vide la stupì: era Selina, bagnata, sfinita e tremante.

La ragazza aveva volato fino alla casa della sua amica, la maggiore distanza che avesse mai percorso, infatti non riusciva quasi a stare in piedi, le tremavano le gambe.

<< Sel? Cosa ci fai qui? Cosa ti è successo??!>> le chiese Valentina, preoccupata.

Con l'ultimo briciolo di energia Selina si raddrizzò e, con voce sicura, disse:



<<Valentina...voglio venire con te all' Accademia>>
E svenne tra le braccia dell'amica.

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Ciaoooooo!!!!!
Scusate l'attesa mai sono concentrata molto sul capitolo e poi la scuola mi occupa molto tempo...
Detto questo lasciate un voto ,un commento o semplicemente, continuate a leggere la storia!!!
Al prossimo capitolo!!!😊😉

Poteri di settimo grado (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora