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C'era un ragazzo sul suo letto.
Era alto e magro e castano e inquietante.

Inquietante perché se ne stava lì sul suo letto a gambe incrociate nonostante Selina non lo avesse mai visto prima, e perché la prima cosa che fece appena la vide fu urlarle contro.
Forse questo lo rendeva più detestabile che inquietante però.

<< Era ora! Mi spieghi quanto ti ci vuole a fare due maledettissime rampe di scale?!>>
Selina, che stava camminando verso il suo letto con l'intenzione di parlare al ragazzo sconosciuto e buttarlo giù dal suo copriletto (non necessariamente in quest'ordine ) a quelle parole si fermò, confusa.

Rimase per qualche lungo secondo in silenzio, mentre l'altro le rovesciava addosso una frustrazione di cui lei non capiva la provenienza, poi finalmente parlò:
<< Ma chi cazzo saresti tu, e cosa ci fai sul mio letto?!>>

Il ragazzo sconosciuto sentendo le sue parole rimase un attimo in silenzio, con aria infastidita.
<< Vuoi che scenda?>>
Le aveva fatto quella domanda con tono saccente, come se stesse parlando a una bambina piccola stupida e fastidiosa.
Selina non capiva ancora cosa stesse succedendo (e come poteva?) ma decise per il momento di non farsi troppe domande e approfittare del fatto che il ragazzo sembrava disposto a scendere dal suo letto, quindi gli disse che sì, le avrebbe fatto molto piacere che lui scendesse.

L'altro raccolse le sue scarpe da terra ( probabilmente le aveva tolte per non sporcare), se le mise e poi scese.

Ora che era in piedi e illuminato dall'abat jour sul comodino di fianco al letto Selina lo vedeva molto meglio di prima.

Quando era seduto non se ne era resa conto, ma ora che il ragazzo era in piedi di fronte a lei Selina poteva affermare che fosse più basso di lei, e forse anche più piccolo nonostante gli occhi seri.
Aveva tratti gentili: un naso piccolo ma non troppo, occhi scuri ma non troppo e i capelli forse un po' troppo lunghi.

<< Chi sei?>> gli chiese.
<< Mi chiamo Haruki, per gli amici Haru; Tu devi chiamarmi Haruki. Il resto non è importante.>>
Selina lo guardò con aria interrogativa: il ragazzo non sembrava avere origini nipponiche, quindi perché quel nome?
Glielo chiese, ma lui si limitò a guardarla male, e dirle che "non erano affari suoi e che dovevano sbrigarsi".

<< Sbrigarci a fare cosa di preciso?>>
chiese allora lei, confusa.
Lui, che fino a quel momento aveva tenuto una posa molto rilassata, si irrigidì dicendo:
<< Ah, giusto, non lo sai.
Dobbiamo andarcene subito. Ma tipo subito subito.>> disse il ragazzo, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Ecco, adesso era ancora più confusa.
<< Ma che cosa stai dicendo?! Perché dovrei andarmene, e soprattutto perché con te?!>>
Ma si è drogato?
La situazione stava proprio degenerando.

Haruki la guardò negli occhi. Era molto, molto serio.
<< Vuoi farmi credere che non te ne sei accorta? Mi avevano detto che eri già al corrente della situazione>> disse.
<< Accorta di cosa?!>>
Più parlava con quel ragazzo, meno capiva.

Haruki fece un sospiro teatrale
<< Non hai notato nulla di strano nel tuo potere?>>
<< Ehm...>>
<< Quindi ti sembra normale che all'improvviso si metta a far cilecca? E che sia arrivato così tardi?>>
<< Beh si... ma tu come sai tutte queste cose?>>
Haruki guardò fuori dalla finestra, teso. Aveva molta fretta, ma cercava di non farlo notare alla ragazza di fronte a lui ( un po' troppo lenta di comprendonio per i suoi gusti). Non era proprio il caso di iniziare con il piede sbagliato.

<< Io lavoro per persone che si occupano di proteggere quelli come te da gente parecchio cattiva e da loro e stessi.Il  compito adesso è portarti in un posto sicuro. Lì potrò spiegarti il resto.>>
Selina fissava il piccolo ragazzo di fronte a lei con occhi vacui, mentre cercava di metabolizzare il fatto che quel ragazzo più piccolo di lei lavorasse e che lavorasse per gente che la credeva in pericolo. Per quale motivo, poi?
<< Perchè sarei in pericolo? Questa scuola non dovrebbe essere la più sicura del Paese?>>
<< Non per quelli come te. Grazie al cielo non ti sei fatta notare troppo, ma come hai visto anche tu questa sera il tuo potere sta diventando instabile. Ci vorrà poco prima che ai piani alti capiscano la peculiarità del tuo potere. E in quel momento nemmeno  noi potremo farci nulla>>

Selina si mise a riflettere (cosa che 'sto personaggio non fa da inizio libro, ma sorvoliamo): non aveva nessuno motivo per cui fidarsi di quel ragazzino. Per quanto ne sapeva poteva anche essere solo un pezzo fuggito da un manicomio o un alieno.
Inoltre che voleva dire con "potere instabile"? Quella parte del suo discorso era ciò che la preoccupava di più.
C'era però una tale urgenza nella sua voce e nei suoi movimenti che Selina non riusciva ad etichettare quello che diceva semplicemente come uno scherzo spintosi troppo in là.

<<Io...>>
In quel momento, il silenzio della notte fu rotto dal suono di passi. Passi molto vicini.





Ciao a tutti!
Perdonate il mio ritardo nell'aggiornamento, ma mi ero dimenticata quanto fosse difficile scrivere una storia, soprattutto le parti "esplicative".
Insomma, io avrei voglia di riassumere tutto in tre righe, e mentre scrivo i dialoghi scalpito per arrivare al punto, anche se so di dover prima introdurre il nuovo personaggio (in questo caso Haruki) e cose belle...
In ogni caso:
Perché il nome Haruki?
BOH.
Come per tutti i personaggi di qualunque mia storia i nomi sono scelti tramite criteri mooooolto seri e... ma chi voglio prendere in giro?😂 Mi piaceva e basta.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, che abbiate passato un buon weekend e che passiate una bella settimana ( o forse è il contrario? Hihihi come sono simpatica).
Al prossimo capitolo!

Poteri di settimo grado (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora