La prima volta

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"Nonna Rosie che cos'è questo posto?" Chiedo in apprensione, trovandomi davanti ad una magione enorme.
"Questa, mia piccola Crim, è casa Mikaelson. Dovrai stare qui per un po', ma non temere i fratelli sono brave persone, si prenderanno cura di te", mi rassicura col suo tono calmo e pacato.
"Sono dei vampiri? Non mi faranno del male?" Non sono convinta.
"No, te lo prometto. Li conosco da molto tempo, non ti lascerei a loro se avessi anche un solo dubbio.
Tu sii obbediente ed educata, vedrai che diverrete ottimi amici."
Stringo la sua mano sentendo dei passi riecheggiare.
Una giovane donna bionda viene ad aprire il cancello.
"Salve Rose. Tu devi essere Crimson, sei davvero una bellissima bambina." Si piega alla mia altezza e sorride.
"Ma tu non hai le zanne!" Mi scappa detto.
"Le ho, ma sono riservate solo ai nemici, e tu non lo sei. Comunque, io sono Rebekah, ma puoi chiamarmi Becks."
Le sorrido di rimando, a pelle mi piace; sembra molto dolce.
E quando allunga la mano non esito a prenderla.
"Starà bene, la proteggeremo. Vai pure, ci sentiamo."
Nonna Rosie mi stringe e mi bacia, poi sale in auto e se ne va.
"Ti va di fare il giro della casa?" Propone con dolcezza.
"Sì, grazie Becks."
La seguo docilmente fino alla grande resede che è il centro della casa.
Una donna bionda e tre uomini sono intenti in un'accesa conversazione. Si voltano in sincrono osservandomi.  
"Ragazzi, lei è Crimson.
Tesoro, loro sono Freya, Elijah, Kol, mentre lui è Niklaus, ma puoi chiamarlo Klaus" mi sospinge verso di loro.
Allungo la mano con un po' di riluttanza.
La stringono tutti, Klaus per ultimo.
"Benvenuta piccola Crimson. Considera questa come casa tua. Non esitare a chiedere, qualsiasi cosa."
"Tu sei il lupo vampiro?" Chiedo, dato il suo aspetto così normale.
"Esatto, sono un ibrido. Ma non aver paura, non ti farò del male."
"Lo so, sento che sei buono" e in un impeto di dolcezza corro tra le sue braccia.
Non mi rifiuta, anzi. Mi stringe a sé come se non volesse più lasciarmi andare.

Ritorno al presente con un sentore di distacco e perdita.
Quelli erano tempi che vale la pena ricordare.
Risciacquo i capelli ed esco dalla doccia. Un brivido mi percorre, fa un po' freddo.
Metto il pigiama, attacco il phon e asciugo la mia chioma.
Entrando in camera noto che la temperatura è ancor più bassa.
Mi affaccio alla porta e urlo: "Zio Kol si gela! Puoi accendere il riscaldamento? Grazie!"
Non so di preciso dove siano ma hanno sentito.
"Un attimo solo piccola! Ruota la manopola del radiatore e occhio allo sfiato." Risponde da un'imprecisata ubicazione.
"Okay, grazie..." faccio come mi ha detto prestando attenzione.
Il calorifero emette una serie di strani rumori poi parte.
"Hai abbastanza coperte? Scusaci non siamo più abituati agli umani"
Nick appoggiato alla porta.
"Nessun problema, aspetterò che scaldi. Sono abituata a molto peggio." Mi scappa detto.
"Una partita a carte, come ai vecchi tempi?" Propone facendo apparire magicamente un mazzo di carte.
"Dipende se sei pronto a farti spennare", lo prendo in giro.
"Non ci provare! Ti ho insegnato io a giocare. Forza, salta sul letto."
Invita facendo un balzo lui stesso.
Lo raggiungo e aspetto che smazzi le carte.
"Crim va tutto bene?" Si premura di domandare.
"Sì. Perché lo chiedi?"
"Tesoro, sei sparita per quasi tredici anni. Né una lettera, né una chiamata. Non dico che non mi faccia piacere, ma me ne chiedo il motivo. Se sei nei guai dimmelo, sai che ti aiuterò."
"Ti voglio bene zio, lo sai. Ma ci sono cose per cui ancora non sono pronta.
Resta il fatto che mi sono sempre sentita amata in queste mura, da voi. Siete la mia famiglia e sentivo la vostra mancanza. Ho mollato tutto e sono tornata. Il perché non conta, come hai detto tu prima."
"Va bene. Voglio solo che tu capisca. Sia io che gli altri siamo qui, ti ascolteremo, qualunque cosa sia successa. Se hai bisogno di parlare."
Lo stringo forte.
"Ti voglio bene, te ne ho sempre voluto."
Fa una cosa che mai ha fatto prima d'ora, risponde...
"Anche io, sempre." Detto ciò, distribuisce le carte e dà inizio alla partita.

" Detto ciò, distribuisce le carte e dà inizio alla partita

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