Guerriero

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La mezzanotte batte i suoi rintocchi. Sono alla finestra, guardo il cielo, come ha chiesto lei.
Ma niente si rivela al mio sguardo, niente vi è in me, se non dolore, perdita e desolazione.
L'unica cosa che mai abbia amato mi è stata portata via.
Stringo tra le mani quella foto, che è così importante per me.
Rideva, di quel suo sorriso al quale mancava qualche dente. Un mezzo sorriso spunta, ma muore poco dopo, non appena fiuto il suo odore.
Corro nell'androne e lo trovo a pochi passi da me.
"Tu! Vile bastardo" lo aggredisco verbalmente per poi lanciarmi contro di lui.
"No!" Il Re prende parola, uscendo all'ombra.
"Non metterti in mezzo. Lui me l'ha portata via! SE NON SI FOSSE INTROMESSO LEI SAREBBE ANCORA VIVA" La furia offusca il mio giudizio.
"No. Ti sbagli, ascolta..." e ognuno di noi obbedisce. Il Re, la Regina, i miei fratelli che sono accorsi per darmi manforte.
Un battito, lieve. Due battiti: uno lieve, uno più veloce e forte.
"Cosa significa, è forse un trucco da stregone?" Mi beffo di lui.
"No, zio, non lo è" la sua voce, la mia piccola Crimson.
Mi volto e la vedo, viva e bellissima.
"Come... com'è possibile?" Non mi capacito.
"Un incantesimo di legamento. Conrad ha legato la sua vita, quella di Crim, alla propria." Sentenzia Freya, piangendo.
"E non solo. Ho creato una connessione mentale, quando la portai via. Rimossi il blocco della strega e vidi tutto. Tutta la verità, quello che era il loro piano. Ho fatto in modo che Crim riuscisse ad arrivare al paletto. Le ho dato mentalmente istruzioni per farle intingere la punta in un'erba specifica. Con un incantesimo ho creato una morte apparente. Non è mai stata in pericolo."
L'unica cosa che posso fare è correre da lei e stringerla.
"Non ti perderò più di vista." Le prometto.
"Ne sono felice. Anche perché devo dirti una cosa..." sussurra.
"Dimmi, oramai niente può più scioccarmi" ed è vero.
"Anche se Conrad non avesse fatto l'incantesimo sarei comunque sopravvissuta. Vedi... il piccolo dentro di me vuole vivere."
Mi stacco da lei e le osservo il ventre. Ma è piatto e tonico come sempre.
"Ascolta bene. Senti il suo battito?" Sorride.
Ed io lo sento. Sento il cuore di mio figlio, forte come solo un Mikaelson può essere.
"Ti amo." Mi dice.
"E io amo te, amo voi."
"Lo so. L'ho sempre saputo. Sei stato l'unico, a parte voi zii, dal quale mi sono sentita amata. E questo amore sarà per sempre."

***

I vagiti interrompono il suo passeggiare nervoso.
Entra di volata nella stanza e ci fissa.
"È un maschio. A te la scelta del nome" se lo merita questo privilegio. Si sarebbe ucciso per me.
"Fammi vedere" scosta appena la coperta e resta incantato.
"Sei un piccolo guerriero. Forte e determinato. Sarai un grande Re un giorno.
Per cui... Il tuo nome è Warrior Mikaelson. Benvenuto in famiglia, sempre e per sempre."

"

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L'uomo è così preso dalla piccola creatura che stringe a sé, da non rendersi conto.
Egli, nella sua stoltezza, crede che oramai tutto sia risolto.
Non sa, non può sapere, che questo è solo l'inizio.

Non può sapere che il figlio nato in precedenza, dalla donna che ama, è tutto tranne che morto.
Come non ha idea del fatto che quell'esperimento fosse solo la prima prova. Per poter essere sicuri che Crim fosse forte abbastanza da dare alla luce un ibrido.
E che, quest'ultimo, un giorno sarà la più grande arma, atta alla distruzione della famiglia Mikaelson. La polvere di quercia bianca, che scorre nel suo DNA grazie ad un incantesimo, ne è la prova.

Non sa che un giorno, in un futuro prossimo, egli arriverà a New Orleans.
Né che, come previsto, ucciderà sua madre, per poi scatenare la più grande e sanguinaria guerra mai vista prima.
Una lotta così spietata da far cadere regni, teste e cuori.

Non sa... Non ancora, ma presto, molto presto.

Fine.

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