Sto macinando un chilometro dietro l'altro, sul tapis roulant in camera di Kol. Ho il fiatone ma mi spingo ugualmente oltre il limite.
Un crampo, forte e doloroso, mi costringe a fermarmi. Mi piego in due, cercando di rilassare i muscoli provati dallo sforzo.
"Ehi, che succede, stai male?" Kol mi afferra un attimo prima di cadere.
"Crampi." Sussurro con voce strozzata. Inizia subito a massaggiarmi la gamba, che sembra essere diventata un ciocco di legno.
"Ora passa." Mi rassicura. Mi stendo per riposare, concentrandomi sulle tecniche di rilassamento. Preme un po' troppo sul muscolo, mi esce un gemito. La porta si spalanca, mostrando un Nick furibondo.
"Cosa stai facendo? Levale le mani di dosso!" Urla imbestialito.
"Ehi, calma! Ha un crampo, la sto solo aiutando." Si giustifica.
"Zio... va... tutto bene" non riesco a parlare dal dolore.
Kol sparisce, Nick prende il suo posto.
"Ci sono io. Va tutto bene, amore mio." Inizia a strofinare le parti doloranti. E compie il miracolo: inizio davvero a stare meglio.
"Meglio?" Chiede.
"Sì. Hai le mani magiche." Sono del tutto rilassata.
"Vecchi trucchi di una vita lunga", afferma.
"Mi ricordo che eri un guerriero." Alzo appena il capo per guardarlo.
"Lo sono ancora" sorride.
"Come dubitarne!" Gli piacciono le lusinghe, è così da sempre.
"Avresti un futuro in politica, sai? Dici sempre quello che le persone vogliono sentire. Una qualità da sfruttare."
"Non mi interessano queste cose." Borbotto.
"E cosa ti interessa? I ragazzi?"
Sono così in pace che non sto attenta alle parole.
"Non credo. Difficile trovarne uno che risponde ai miei standard. Competere con te è impossibile."
Smette di massaggiarmi, mi rendo conto di cosa ho detto. Balzo a sedere e provo a parlare. Lui scuote la testa e va indietro.
"Mi... mi dispiace! Scusa, non avrei dovuto dire certe cose" vado nel panico.
Un momento dopo sono sola. È andato via.
"Che diavolo è successo?" Gli altri sulla porta mi guardano a bocca aperta.
"Nostro fratello è scappato di corsa, come fosse inseguito da un demonio." Freya dà voce alle mie più profonde paure.
"Ho rovinato tutto! Devo andare via, non posso restare qui" strillo.
Zoppico, ma neppure questo mi ferma.
Entro in camera come una furia, getto i vestiti alla rinfusa nel borsone, ignorando le loro domande e i tentativi di fermarmi.
"Diavolo, Crim! Fermati e racconta. Scappare non serve" Becks ci prova.
"Gliel'ho fatto capire! La mia boccaccia si è aperta e ha dato fiato alle trombe. È scappato via come se lo avessi picchiato. Adesso mi odia, l'ho perso per sempre!"
"Frena! Non è detto che sia così." Kol tenta di ragionare, ma è inutile ho deciso.
"Lo è, tu lo sai bene. Devo andare, io... non posso." Metto in spalla il borsone e corro giù.
Zio Eli mi si para davanti.
"Se vai via gli spezzerai il cuore, di nuovo."
"Se ne farà una ragione. Meglio questo che doverlo costringere alla mia presenza. Tornerò, prima o poi. Torno sempre a casa. Se davvero mi volete bene lasciatemi andare, è ciò di cui ho bisogno."
E a queste parole cedono. Eli si fa da parte, gli altri non cercano di fermarmi.
"Vi voglio bene, sempre e per sempre. Sarò una Mikaelson per sempre, sarete parte di me per sempre. Ditegli... ditegli che... non importa, addio" esco da quel cancello che ha significato così tanto per me. L'inizio della mia vita, la fine del mio amore."No, no, no! Stupido catorcio, devi ripartire" picchio sul volante di Daisy, la mia scalcinata macchina.
Ha deciso che era il momento di fare una sosta, proprio a poche miglia dalla mia ex casa.
"Oh, fanculo!" Scendo e apro il cofano. Peccato che di meccanica io non capisca un tubo.
"Perfetto! Perché non ho mai voluto seguire le lezioni di Kol? Adesso saprei cosa fare" mi arrabbio di più.
"Perché sei ostinata e nessuno ti fa cambiare idea." La sua voce a pochi passi.
Mi volto di scatto e lo trovo davanti a me, con le mani in tasca che mi sorride.
"Come..." ma le parole non vogliono uscire.
"Ti ho trovata? Non è stato difficile. Ti ho sentita parlare coi miei fratelli. Ho manomesso la tua macchina e ho atteso. Ci hai messo molto più del previsto."
"Senti, mi dispiace. Non avrei dovuto dire quelle cose." Mi scuso ancora.
"Fammi capire: le hai dette in un momento di leggerezza, e adesso te le rimangi, o chiedi perdono per aver confessato?" Mi mette alle strette.
"Zio..." mi arriva a pochi centimetri.
"Non è difficile, o l'una o l'altra" a che gioco sta giocando?
"Potrei rispondere, ma tutto dipende dalla tua reazione."
Abbassa un po' la testa e dice:
"Non ti ha mai spaventata la mia reazione. Comunque sia, se si vuole onestà si deve essere i primi a darla.
Dunque: nel primo caso mi infurierei. Ti metterei il muso per un po', magari qualche decennio, poi mi passerebbe.
Nel secondo caso, ti direi di non temere il confidare i tuoi sentimenti. Le persone come me apprezzano la verità."
"Queste non sono risposte Nick." Svicolo.
"Rettifico: nel secondo caso ti direi che anche io provo gli stessi sentimenti. Certo non sarà facile, tu sei umana e io... lo sai. Dunque, sono stato chiaro?"
Il cervello è in tilt.
"Io credo... forse dovremmo... non ci sto capendo più nulla!" Blatero cose senza senso.
"Strano, sei una delle donne più intelligenti che conosco. Svegliati Crim... svegliati Crim...""Signorina! Non si può vagabondare qui."
La luce mi acceca. Il poliziotto sta battendo al vetro. Lo abbasso e mi scuso.
"Mi perdoni. Ero stanca e mi sono fermata. Vado via subito."
"Lei è Crimson Mikaelson?"
Come sa il mio nome?
"Sono io. Perché?" Mi allarmo.
"C'è una denuncia di scomparsa a suo nome. Suo zio la cerca disperatamente. Mi segua per favore."
Che fare: scappare via e mettersi nei guai con la legge, o tornare a casa e affrontarlo?
"Signorina, per favore. Se non la riporto a suo zio finirò nei guai."
"Ho capito, la seguo." Metto in moto e seguo l'agente fino a casa.
Parcheggio nel solito posto e mi preparo. Dovrò affrontare la leggendaria ira di Klaus. Me la sono cercata.
"Non importa che mi scorti dentro. Grazie agente."
Si tocca il cappello e scompare.
Varco il cancello e prego per me.
Sono tutti attorno al tavolo, mentre lo zio passeggia avanti e indietro.
"Ciao" esordisco.
Alza lo sguardo e fissa gli occhi nei miei.
Quello che vi leggo dentro mi rimescola tutta... amore, nella sua forma più profonda.
Un attimo dopo sono tra le sue braccia.
"Non farlo mai più, capito? Non scappare, sono quasi morto. E sappi che ti troverò sempre, perché tu sei parte di me, sempre e per sempre"
Lo stringo così forte da non volerlo lasciare mai più.
Non scapperò ancora, perché qui c'è la mia vita, la mia famiglia, il mio vero amore.
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SIAE Sempre e per sempre.
FanfictionSIAE. Wattys2018. Pubblicata il 17 novembre 2017. Crimson torna a New Orleans dopo anni. I demoni che la tormentano sono decisi a non darle pace, l'unica soluzione è tornare nel solo luogo in cui si è sentita al sicuro. La città che l'ha accolta a b...