Rimetti a posto i bagagli e il cuore

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Sistemo di nuovo la mia roba nell'armadio. So che dovrei essere al settimo cielo, ma la strana inquietudine che è in me non vuole andare via.
"Ehilà nipote, questa volta hai intenzione di lasciarli in via permanente gli abiti, o dobbiamo aspettarci un'altra fuga?"
"Tranquillo Kol, resterò. Non ho intenzione di scappare." Lo tranquillizzo.
"Bene, perché noi Mikaelson non scappiamo dai problemi. Piuttosto mettiamo a ferro e fuoco il mondo." Strizza l'occhio.
"Ma dai? Non me ne ero mai accorta!" Scherzo.
"Il sarcasmo non ti aiuterà, zuccherino. Gli altri possono anche passarci sopra, ma non io. Ti rendi conto del pericolo che hai corso? Ci sono i lupi in giro, se ti avessero trovata saresti finita nei guai. Avrebbero sentito il nostro odore su di te. Non farlo più Crim, hai capito?" Il tono è minaccioso, ma ha comunque ragione.
"Scusa zio, prometto di non farlo più."
"Brava piccola. Stasera ti porto fuori a cena, solo tu e io, come ai vecchi tempi, ricordi?"
"E chi se lo scorda! Credevano tutti che mi avessi rapita" mi scappa da ridere al ricordo.
"Già! Che serata eh... magari stasera penseranno che sei la mia fidanzata" si prende gioco di me, gli tiro una scarpa. Atterra sul pianerottolo dato che è scappato alla velocità della luce.
"Tanto ti prendo, prima o poi" gli grido dietro. La sua risata riecheggia tra le pareti, in risposta.
"A quanto pare sono arrivato tardi. Ti hanno già prenotata" Klaus entra in stanza e osserva.
"Posso disdire. Andrò domani con Kol."
Si avvicina con calma, come se avesse paura di una mia fuga.
"No, vai pure. Temo di essere troppo vecchio per il divertimento. Sicuramente Kol saprà farti passare momenti spensierati." Siede sul letto.
C'è qualcosa che non va, lo sento.
"Che succede? Sembri appena passato nel tritacarne."
"Ed è così. Mi sono reso conto di molte cose, amore mio. Il fatto di averti costretta alla fuga, con la mia sciocca reazione, è qualcosa che non mi perdono.
Ma non è questo il momento di parlarne, anima mia. Va' e divertiti, non mancherà occasione per chiarirci." Posa un bacio lieve sulla tempia e mi lascia sola.
Perdo in un attimo la voglia di uscire. Vorrei solo stare con lui, stringerlo forte e non lasciarlo andare mai più. Ma otterrei l'effetto opposto, allontanandolo.
Così mi preparo per la serata con Kol, cercando di non farlo sfigurare. Non mi sono mai sentita a mio agio nel mio corpo. Troppo alta, troppo nera. Troppo di tutto.
Metto un abito viola, a metà coscia e con maniche a tre quarti. Dei tronchetti neri con poco tacco e la borsa abbinata. Una parure da poco, che comprai in un mercatino a Saint Germain e lego i capelli in una coda morbida. Niente trucco né ostentazione. È comunque un'uscita con mio zio.
"Sono pronta, ti aspetto giù." Lo informo, sentendolo trafficare nella sua stanza. Scendo di sotto e siedo al tavolo, in attesa.
"Wow, sei stupenda!" Le zie esclamano in coro.
"Grazie. Vorrei solo avere un po' del vostro charme." 
"E perché mai? Sei perfetta! Non hai nulla da invidiarci, né a chiunque altro."
"Sapete sempre come infondermi sicurezza, siete le migliori."
"Mi sa che stasera dovrò tenere lontani i ragazzi. Sei uno schianto!" Kol il rubacuori.
"Andiamo? Mi state mettendo a disagio!" Mi schermisco.
"Mia signora" fa un piccolo inchino, porge il braccio. Usciamo con i loro -divertitevi- che fanno da eco.
"Pronta principessa?" Mi apre lo sportello.
"Prontissima!" Siedo al mio posto, allaccio la cintura e partiamo.

***

"Secondo me quella è l'amante", sempre a pensare male lui.
"Per me è la figlia, o la nipote" controbatto.
"Come no... perché a una nipote si fanno gli occhi languidi." Sghignazza.
"Come sei malizioso. Potrebbero dire lo stesso di noi."
"Che c'entra? Io mica ti guardo in quel modo! È palese che quel vecchio porco non voglia che infilarsi nel letto della ragazza." Il bello è che ne è convinto.
"E va bene, sarà come dici tu." Addento la carne per chiudere il discorso.
"Punta nel vivo, piccola?"
Quasi mi strozzo.
"Non vedo come! Nessuno di voi mi fa gli occhi dolci." Attesto.
"E tu invece vorresti. Per questo sei così irritata." Continua implacabile.
"Dobbiamo proprio parlare di questo?"
"No, tesoro. Ma forse sfogarti può fare bene. Tendi sempre a tenerti tutto dentro. Alla fine scoppierai"
Rifletto sulle sue parole, trovando la verità in esse.
"Vorrei essere così coraggiosa da tirare fuori i rospi che ho ingoiato.
Ma ho sempre paura di dire troppo, di dire la cosa sbagliata. Preferisco tenermi tutto per me ed evitare problemi." Confesso.
"Ti riferisci a Nick o al tuo passato?" Incrocia le mani e appoggia il mento su di esse.
"Entrambi, credo." Faccio spallucce.
"Nel primo caso, non mi intrometto. Sono cose vostre e le dovrete risolvere voi due.
Nel secondo, abbiamo vissuto così a lungo, visto molti orrori, che non penso ci spaventi la verità su di te."
"Zio, non è questo il punto, lo sai.
Ho paura della vostra reazione. Delle conseguenze che questa rivelazione potrebbe causare." Ribadisco.
"Ho capito. Ma quello che voglio dirti è questo: presto o tardi la verità verrà fuori. E per quel che vale è meglio saperla da te. Te lo dico per esperienza."
Decido di non rispondere, non saprei che dire.
"Comunque sia, questa è una serata di svago. Mettiamo tutto da parte e godiamocela, okay?" Mi regala il suo sorriso sbarazzino.
"Andata! Ho proprio bisogno di staccare" ed è vero.
"Per questo, dopo cena, ti porto a ballare. Ma non dire nulla a Nick, non voglio finire con un paletto nel cuore per altri cento anni."
"Il tuo segreto è al sicuro con me." Faccio un'espressione furba.
"Ed ecco che lo scaltro Kol Mikaelson verrà ricattato a vita da sua nipote!"
Non posso fare a meno di ridere, arrivando alle lacrime.
E sull'onda di questa spensieratezza proseguiamo la serata.

E sull'onda di questa spensieratezza proseguiamo la serata

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