Tagliente come una lama

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Mikaelson Pov:

"Dobbiamo cercare più a fondo. Sta nascondendo qualcosa di grosso, lo sento. Ha paura di noi, di me, della nostra reazione. Dunque non può essere una sciocchezza." Nick apre così il discorso.
"Da dove cominciamo?" Interviene Eli, molto preoccupato, ritenendo sensate le parole del fratello.
"Dal Saint Charity. Sono convinto che tutto ha inizio da lì. Il fatto di tenerla lontana, non averle permesso di chiamare o scrivere. Quando è diventata autonoma non è tornata a casa. Devono averle fatto qualcosa. L'hanno messa contro di noi!" Sbotta Kol con energia.
"Calmati, non credo che sia così. Altrimenti non sarebbe mai tornata." Ragiona Becks.
"È vero, ma come si può notare la sua propensione alla fuga è rimasta. Ed il fatto che sia così impaurita da quello che potremmo fare mi preoccupa." Insiste Klaus.
"Nick, c'è molto di più dietro." Con calma prende parola Freya.
"E sarebbe?" Il tono è contrariato.
"Lei ti ama. Lo ha sempre fatto." Svela il segreto.
"Lo so! Mi ama come uno zio, è palese." Sbuffa.
"No, ti ama come si ama un uomo.
A volte sei così cieco." Non tergiversa oltre.
"Tu deliri, sorella! È una bambina, ancora non sa neppure cos'è l'amore!" Urla a pieni polmoni.
"Sei tu che deliri! Sei l'unico che ancora non se ne è accorto. Vediamo tutti come ti guarda, come corre da te non appena è in difficoltà. Lo ha sempre fatto!" Rimbecca la strega.
"Tu sei pazza, quello che dici è disgustoso." Scuote la testa e fa per andarsene.
"Porca puttana!" Kol interrompe il litigio con quell'esclamazione.
Gli altri si stringono intorno a lui, guardando quel monitor che riporta notizie.
Una più di tutte attrae la loro attenzione. E come solo le brutte cose fanno, lascia nel loro cuore la stessa emozione, lo stesso dolore... tagliente come una lama.
E mentre gli altri sono annichiliti dal dolore, la rabbia nell'ibrido esplode con potenza inimmaginabile.

Il silenzio tra le mura è in opposizione al caos che vi regna. Tutto è sottosopra come se fosse passato un uragano.
Divento di ghiaccio, con un unico pensiero che mi martella in testa: loro sanno.
Le spalle si piegano, il cuore sprofonda nell'abisso. Ho perso tutto, di nuovo. La mia identità, la mia famiglia, lui.
Un basso ringhio mi costringe ad alzare il capo. È sul penultimo gradino della scalinata, in piena trasformazione.
"Ti prego zio..." alzo le mani in difesa.
"Non pregare, non sono Dio. Ammesso che ne esista uno." Il tono è calmo, ma non così tanto da nascondere la furia, la minaccia.
Le lacrime scendono, sono la sola cosa che può uscire da me.
"Perché Crim? Perché non ce lo hai detto?" Suona come un'accusa, come una condanna.
"Non ne avevo il coraggio." Ammetto.
"Il coraggio... IO TI AVREI PROTETTA! TI AVREI PORTATA VIA, AVREI RASO AL SUOLO TUTTO!" È fuori controllo, così tanto da richiamare gli altri per trattenerlo.
"Non capisci! Quello che sono non sarebbe mai scomparso! Ci sarebbero stati altri, mi avrebbero... HANNO MINACCIATO DI UCCIDERVI! La mia vita non vale niente senza di voi. Vi ho amati dal primo istante in cui vi ho visti. Sacrificarsi era la giusta soluzione."
Il grosso tavolo balza in aria senza che me ne accorga. Lo riduce in briciole come fosse di cartapesta. Nessuno osa muoversi, fermarlo.
Poi si calma.
"I nomi Crim. Dammi i nomi." Ordina.
"No." Mi rifiuto.
Mi afferra per il collo, ma senza stringere.
"Non opporti. Peggiori solo la situazione. Dammi quei nomi, ce ne occuperemo noi." Mi lascia andare.
"Non posso zio. Non me li ricordo!" Esplodo.
"Balle! Non ti ricordi i nomi dei tuoi aguzzini?" Non ascolta, non capisce.
"L'hanno soggiogata Nick!" Freya ci arriva.
Tutti mi guardano, mi sento piccola piccola.
"Soggiogamento regressivo. Se prova a ricordare perde la memoria." Spiega ancora la zia.
"Ci sarà pure un modo!" Stavolta è Eli a parlare.
"C'è, ma può non funzionare ed è rischioso. Dovremmo trovare un'altra soluzione. Capire il perché lo hanno fatto."
Queste frasi, se possibile, hanno il potere di infuriarli ancor di più.
"Tenteremo qualunque strada, non importa quanto impervia sia." Si volta verso di me e dice: "Tu sei una Mikaelson, sempre e per sempre, ti daremo la giustizia che meriti. A qualunque costo."
Un attimo dopo sono tra le loro braccia.
Ed in quel momento capisco: non sono più sola, non sono più sperduta. Sono in famiglia, la mia famiglia. E sono certa che nessuno, umano o vampiro, potrà più farmi del male.

 E sono certa che nessuno, umano o vampiro, potrà più farmi del male

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