Moonlight Serenade

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"Fu allora, e solo allora, che il nemico venne abbattuto", conclude così il racconto di una delle loro imprese.
"Perché vi odiava così tanto?" Chiedo non capendo il nesso.
"Perché io ero tutto ciò che lui non sarebbe mai potuto essere. Il rancore, l'odio e il senso di inadeguatezza lo portarono a questo. Ma come sai i Mikaelson sono più forti quando c'è una minaccia, un pericolo."
Mi stringo di più nel sacco a pelo, cercando di immaginarlo.
Lo vedo, fiero e forte, che non si risparmia contro il nemico.
"Lo so bene. Però mi chiedo: non sei stanco di tutto questo? Le eterne lotte, le mille vendette.
Non so proprio come fate ad essere ancora sani di mente. Beh, togliendo zio Kol che è matto come un cavallo."
Scoppia a ridere e mi viene vicino.
"Vedi, la famiglia è la nostra salvezza. Ci tiene ancorati a terra, fa in modo che rimaniamo entro i ranghi. Certo, qualche piccola deviazione c'è stata. Tuttavia si contano sulla punta delle dita."
"Ed è anche la vostra più grande debolezza, vero?" Ne sono certa.
"Assolutamente. Ognuno di noi morirebbe per la famiglia. Ti rivelo un segreto: ho alcune debolezze anche io, oltre i miei fratelli."
Rimango di stucco.
"Davvero? E quali?" Ha tutta la mia attenzione.
"Oh, cuore mio, un guerriero non rivela mai i punti deboli. Ti ho già detto fin troppo." Si prende gioco di me.
"Sei pessimo!" Gli tiro un cuscino.
"Andiamo a vedere se c'è qualche pesce nella rete?" Domanda.
"Okay, andiamo." Lo seguo fino alla piccola insenatura dove abbiamo piazzato le reti.
Le solleva una per una ma sono vuote.
"Temo di aver perso il tocco, sai?" È sconfortato.
"Ma no, che dici. Forse non è il punto giusto. C'è troppa roccia, dovremmo spostarle più al centro. Ci penso io..." mi tolgo le scarpe con l'intenzione di togliere anche il resto.
"Crim, non provare a spogliarti!" È nel panico. Mi immobilizzo credendo ci sia un pericolo. Volto appena la testa e lo vedo di spalle.
"Che succede?" Sussurro.
"Shhh, un pericolo in avvicinamento."
Cerco di restare calma, se mi agito è peggio. Faccio solo qualche passo nascondendomi dietro di lui.
È teso, in allerta.
Un rumore da dietro i cespugli, poi un lupo che fa capolino.
Mi rilasso subito, spostandomi per vederlo meglio.
"Sei bellissimo." Gli dico.
"È una lei, ed è incinta. Non avvicinarti, ti attaccherebbe."
Sto per rispondergli quando il boato spacca in due il silenzio.
La lupa cade su un fianco, degli uomini escono dalla foresta.
"L'abbiamo beccata!" Gioiscono.
Sento la rabbia esplodere, senza pensare corro verso di loro tirando una spinta a quello che ha parlato.
"Lurido assassino! Sei un essere spregevole!" Gli strillo in faccia, per tutta risposta scoppia in una risata sguaiata.
I suoi compari gli danno corda, mentre io mi inginocchio a fianco dell'animale morente.
"Perdonali, sono esseri senza cuore." Il cuore mi si spezza quando la lupa mi rivolge uno sguardo straziato. Urlo tutta la mia rabbia, il dolore.
Poi le loro risa cessano.
Li guardo e vedo il terrore nei loro volti. Sorrido, sapendone la ragione... zio Nick.
Cercano di scappare ma lui è più veloce, più forte. In poco sono solo corpi vuoti, morti.
"Sta soffrendo, cosa dobbiamo fare?" Gli domando quando mi si avvicina.
"Sta male ma non è spacciata. Proverò a rimuovere la pallottola. Tu trova delle erbe, aiuteranno a guarire la ferita." Ordina, per poi dirmi cosa cercare.
Corro subito, non c'è tempo da perdere.
Trovo le erbe che mi ha indicato e torno in volata da loro.
"Ecco. Ha perso molto sangue, i cuccioli?"
"Staranno bene amore mio. Ho tolto la pallottola, dammi le erbe fermeranno l'emorragia."
Le bagna appena, poi le riduce a una poltiglia che applica nella ferita. La lupa gli lecca le mani come a volerlo ringraziare. Io vado a prendere una coperta con cui tenerla al caldo.
"Sta tranquilla, noi ti salveremo. Anche i tuoi cuccioli. Non permetterò che gli succeda qualcosa" le mormoro carezzando il pelo.
Lei chiude gli occhi e si rilassa.
"Crimson..." inizia.
"No. Hai fatto bene, meritavano la morte. Hanno sparato con l'intento di farla soffrire." Non sento ragioni.
"Crim... che ti hanno fatto?" Mi volta verso di lui.
"Sai il bene che ti voglio. Ti adoro, letteralmente, ma ti conosco. Se ti raccontassi... non la prenderesti bene e so quant'è pericoloso far infuriare Niklaus Mikaelson.
Quello che è successo non è colpa tua. Non prenderti un peso che non ti spetta portare. Sii solo... il mio amato zio."
"Sarò tutto ciò che vuoi, che ti serve. Ma ho bisogno che tu mi dica la verità, amore. Non posso proteggerti altrimenti." Insiste.
"Non chiedere è il modo migliore per farlo. C'è tanta oscurità nel mio passato. Non sono ancora pronta per tirarla fuori. Un giorno lo sarò, te lo prometto, ma fino ad allora molla la presa, ti prego."
Lo supplico.
"Non posso Crim, non posso." Persevera.
"Perché?" Ho bisogno di sapere.
"Perché io..."
"Ehi, voi due! Cosa è successo?"
Tutta la famiglia al completo.
Nick si alza e li raggiunge, mentre io resto così, ferma immobile, senza sapere cosa voleva dirmi.
E, temo, non lo saprò mai.

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