capitolo 12

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Il fiato mi manca, la vista si offusca e... Merda. Ora capisco tutto.

Vuoto

Sento delle mani sostenermi mentre socchiudo gli occhi per vedere. Sento tutto ovattato, vedo tutto offuscato. Loki mi sta sostenendo, Tony è dietro di lui... Ma che succede?

Vuoto

Voglio morire... Ormai non mi è rimasto più niente, è già tanto se non sono in coma ma...

Vuoto di nuovo.

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Beep... Beep... Beep...

Socchiudo gli occhi notando di essere in ospedale. Perché non ci ha pensato Bruce? La macchina vicino al mio letto segna il mio ritmo cardiaco, il mio polso è infilzato da un ago che sicuramente da fastidio.

"Ehi, sei sveglia finalmente." Sorride Loki baciandomi dolcemente.

"Già... Che è successo?" Domando frastornata.

Il dottor Mikkelsen entra nella stanza ricordandomi delle visite che non ho fatto.

"Sono tre settimane che non si presenta, vuole morire per caso?" Domanda alterato.

"Ma lei chi è per trattarla così?" Loki scatta in piedi con il suo solito fare superiore.

"Siediti dai... Me ne occupo io." Lo rassicuro guardandolo. Lui si risiede continuando a guardare il dottore in cagnesco.

"Mi scusi, ho avuto delle cose da fare. Non ho un lavoro semplice." Spiego il può convincente possibile.

"Lo so che è una superdotata, ma non voglio che muoia! Ora dovrà venire per due volte alla settimana, perché se no la prossima volta muore."

Non capisco perché è così alterato ma devi capire che nella mia vita non c'è una persona normale. Sono tutti egocentrici o problematici o perfino dei.

"Mi scusi. Ha ragione, cercherò di ritagliare un po' di tempo anche per questo." Dico abbassando lo sguardo.

"La teniamo dentro fino a quando non si sarà ripresa del tutto, quindi decida lei." Ma prima che esca lo blocco.

"C'è qualcos'altro che devo sapere?" I miei sensi dicono che c'è qualcos'altro, e che solo io non so.

"N...niente." si irrigidisce ed esce.

Loki mi guarda con fare sospettoso, forse neanche lui sa. Ma gli altri si, me lo sento.

"Che problemi avete voi terrestri?" Domanda lui tra il serio e l'arrogante.

"Meno di voi Asgardiani." Ridacchio.

Lui scuote la testa e si avvicina a me guardandomi negli occhi.

"Cos'hai sentito?"

"Molti sanno qualcosa di me che io non so. Tu non mi nascondi niente, vero?" Chiedo preoccupata.

"Sarò anche un ingannatore ma con te sono un'altra persona." Sorride per poi baciarmi le labbra.

Passiamo tutto il pomeriggio giocando a carte, o almeno cercando di insegnare a Loki briscola, chiacchierare e scoprire cose nuove uno dell'altro.
Verso le sei di sera Tony e Clint fanno la loro entrata nella mia camera, facendomi diventare ancora più felice.

"Ehi Gaia, come stai?" Tony sembra quasi falso, lo capisco dal tono troppo robotico e prevedibile.

"T...tutto bene. Sicuri che non siete voi quelli che stanno male?" Chiedo notando che Clint fatica a mantenere il suo sorriso.

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