capitolo 13

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Appena spengo la chiamata mi alzo vestendomi in fretta accorgendomi di indossare la t-shirt nera di Loki. Una lacrima mi riga la guancia ma in fretta la asciugo.

"Sei già pronta per uscire?"

Mi volto verso il dottor Mikkelsen che mi fissa con uno sguardo indagatorio.

"Prima che le entro nella mente, mi lasci passare. Sono solo incinta." Lo guardo.

Lui si sposta lasciandomi il passaggio per uscire dalla stanza. Io, con velocità, esco e mi creo un mondo parallelo per non farmi vedere.
Passo accanto ad un reparto a caso, accorgendomi che è quello di ostetricia.
Tutti i bambini sono nella propria culla con un nome inciso; Jason, Elizabeth, Cindy, Michael...
Sorrido pensando che è una fortuna avere un bambino e che sarà l'esperienza più bella della mia vita.

Corro fuori dall'ospedale e subito blocco un taxi facendomi portare proprio davanti alla Stark Tower.

"Grazie mille." Sorrido dandogli dieci dollari.

"A te, Fire Swan." Ride in un modo inquietante e se ne va.

Nessuno e dico nessuno al di fuori della Stark Tower sa che mi chiamo così, anzi solo Loki lo sa.

Non faccio a tempo a bloccarlo che svolta l'angolo perdendolo dal mio campo visivo.
Impreco a bassa voce e rientro a casa, correndo subito verso la mia camera. Ma, prima di raggiungerla, sento delle voci provenire dalla stanza di Thor.

"Credimi, dovresti stare con lei." Dice Thor.

"Le rovinerò la vita. Un figlio, io non sarò mai un buon padre per lui." Risponde Loki. Noto che nella sua voce c'è un tocco di tristezza.

"Sarai perfetto Loki. All'inizio nessuno è pronto ad avere un figlio, ma poi viene naturale."

Sento un po' di silenzio, e questo mi preoccupa tantissimo.

"Non lo so... Io so solo che la amo."

A quelle parole mi si scioglie il cuore.

Sento dei passi avvicinarsi alla porta così correndo vado in camera mia chiudendo la porta e accendendo il telefono nel caso di un'entrata da parte di qualcuno.

La prima foto che trovo mi fa sorridere ma allo stesso tempo piangere. Loki indossa una maglietta verde con una bandana blu facendo lo scemo. L'avevo obbligato a fare quella foto, anche se alla fine l'aveva trovato divertente anche lui.

Quando ero piccola, all'incirca sei anni, mi immaginavo una vita nel castello di un principe magico, io ero una principessa ovviamente, sapevo fare le magie.
Intorno ai quattordici invece mi immaginavo un'attrice ed è quello che pensavo fino ai miei vent'anni, cioè alla scoperta dei miei poteri.
Quindi, ripensando alla prima ipotesi, quando ero piccola avevo predetto in un certo senso il mio futuro. Il principe magico sarebbe stato Loki, il castello sarebbe stata la Stark Tower e io avrei avuto dei poteri.

La porta si apre di scatto rivelando un Loki teso.
Io mi raddrizzo, tesa a mia volta.

"P...posso entrare?" Chiede insicuro.

Io annuisco e lui si siede accanto a me guardandomi negli occhi. Una lacrima mi riga il viso e cerco di prepararmi al peggio.

"Avanti, Loki. Ti prego, fai in fretta." Dico giocando con i pollici.

"Non credo di essere pronto per fare il padre," il mio cuore fa un tonfo che mi fa piegare dal dolore "ma ti amo e amo il nostro bambino. Quindi si, voglio essere il papà di questo baby Loki." Ridacchia infine.

Io subito lo abbraccio e lo bacio stringendolo forte a me.

"Grazie Loki, non sai come mi sentivo prima..." Lui mi asciuga le lacrime.

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