Sento un movimento brusco e un imprecazione sussurrata così apro lentamente gli occhi. Ci metto un po' ad abituarmi alla luce, dopo di ché noto un viso che mi fissa sorridendomi.
"Ben svegliata dormigliona." Ridacchia Tony.
Mi stropiccio leggermente gli occhi e mi alzo rendendomi conto di aver dormito tutti il viaggio.
Tony sorride sfottendomi leggermente, prendendosi però un'occhiataccia da parte mia."Dove siamo?" Chiedo schiarendomi la voce.
"A Miami, siamo atterrati sopra casa tua. Che ne dici, scendiamo o dormi un'altro po'?" Mi guarda con quello sguardo da cucciolo.
Io lo spingo amichevolmente e scendiamo insieme dal Quinjet.
Suono il campanello della casa di mamma e, appena apre la porta, riceve subito un abbraccio caloroso sia da me che da Tony."Come stai?" Chiede facendoci accomodare nel divano.
Sorrido leggermente, facendole capire che mi sto ancora riprendendo.
"Quando te la senti vorrei sapere cos'è successo. Solo se vuoi, ovviamente." Disse anche lei sedendosi accanto a me e a Tony.
Dò un'occhiata veloce a Tony facendogli capire che ho bisogno di un momento di privacy tra me e mia mamma.
Si alza velocemente e con passo svelto svanisce dietro alla porta d'entrata.
Mamma mi stringe la mano, facendomi capire che lei per me ci sarà sempre."Loki è morto, il padre di mia figlia è morto." Sussurro con sguardo vuoto mentre nella mia mente continuano a proiettarsi immagini di Loki in ogni nostro momento.
"Lo so... E mi dispiace così tanto. Ma vorrei sapere qualcosa su di lui, non so neanche com'è fatto." Sorride dolcemente cercando di farmi pensare ai momenti migliori.
Ridacchio mentre ricordo Loki intento a litigare con Thor, e ancora mentre si svegliava stiracchiandosi accanto a me sussurrandomi quel armonioso ben svegliata terreste."Tutti lo conoscono per l'attentato a New York" mamma mi rivolse uno sguardo preoccupato "ma io lo conosco per quello che era veramente. Un uomo che ha sofferto troppo per la sua età."
Mamma mi guarda sofferente, come se provasse quello che provo io.
"Beh, in realtà ha milioni di anni però.. sono solo dettagli." Risi di gusto per la prima volta dopo quel fatidico giorno.
"Come scusa?!" Esclamò lei non capendo.
"È un Dio mamma, è Asgardiano!" Spiego come se fosse tutto scontato. Ma vedendola non capire niente, le spiegai la sua storia e quella di Thor e di tutti gli Dei norreni.
"Quindi... Tua figlia sarà una semidea?" Chiede in estasi.
"Non ci avevo nemmeno pensato." Dissi immaginandola identica al padre.
"E lui com'era? Biondo, muscoloso come Thor?" Domanda curiosa.
"No, non proprio. Moro, occhi un verdi e azzurri, fisico asciutto e capelli lunghi." Le mostro una foto di lui e Thor e mi guarda incantata.
"Beh, era un gran figo." Sussurro divertita.
Io e mamma abbiamo sempre avuto un rapporto tipo Una mamma per amica e ogni volta "fangirlavamo" come delle ragazzine. Ho sempre adorato questo rapporto, e mi è servito molto nel momento in cui mio padre se ne andò.
Avevo dieci anni quando decise che occuparsi di me fosse uno spreco di tempo e di denaro. Si, purtroppo mio padre era così."E con Tony?" Chiede poi toccandomi il braccio insistentemente, con uno sguardo malizioso.
Io mi volto guardandola male ma, ovviamente, lei mi conosce meglio di me stessa."Non lo so... Credo di provare qualcosa per lui ma... Loki..." Non riesco a terminare la frase che lei mi blocca immediatamente.
"Lui sarebbe d'accordo con te. Se n'è andato Gaia, e tu devi ricominciare un'altra vita."
"Lo so... Lo so... Ci proverò." Sospiro appoggiandomi allo schienale del divano.
Tony entra come se non fosse niente, dicendomi che è urgente e che dobbiamo tornare a New York."Ok Iron Man, andiamo forza." Rido spingendolo. Lui saluta cordialmente mamma e se ne va.
La abbraccio con tutte le mie forze, facendole capire quanto le voglio bene."Tornerò a trovarti, oppure puoi passare tu così ti faccio conoscere il mio team." Sorrido stringendola ancora.
"Certo, ci voglio ancora venire in quelle torre grandissima. E credo ancora in te e Tony, ma questo è un segreto." Ridacchia lasciandomi andare.
La saluto con un cenno della mano e sparisco nel tetto dentro al Quinjet. Odio doverlo ammettere, ma mamma capisce più di me sui miei sentimenti. Tony si accorge che sono un po' sovrappensiero.
"Tutto bene?" Chiede appoggiandomi la sua mano sulla mia. Migliaia di brividi mi percorrono dalla testa ai piedi e Tony se ne accorge.
Ci fissiamo negli occhi, non riuscendo a distaccare lo sguardo.
"B...bene." risposi voltandomi con tutte le forze che ho.Lui si volta sorridendo e accende il Quinjet. Da Miami fino a New York non spiaccico parola, lui invece accende la radio, canta e ride tra se e se.
Si sarà accorto dell'effetto che mi fa? Si sarà accorto del mio comportamento nei suoi confronti? Ma soprattutto, lui sa che io provo... Un sentimento strano per lui?
Ho la testa che mi scoppia che mi sembra perfino di sentire le rotelle muoversi e lavorare per elaborare un esito.
Appena arriviamo a New York Tony mi risveglia dai miei pensieri, con protagonista men che meno lui.
"Siamo arrivati." Annuncia prendendomi per il braccio tirandomi a lui.
"Ho notato." Rispondo cercando di allontanarmi. Lui nota il mio distacco nei suoi confronti e, grazie a Dio, non si oppone.
"Tutto bene? Posso sapere i discorsi da donna tra te e tua madre? Durante il viaggio mi sei sembrata... Taciturna." Chiede ironicamente.
"Lo prendo come uno scherzo!" Esclamo guardandolo ammiccare "comunque grazie."
"E di cosa? Di averti fatto questa domanda?" Ancora con la sua ironia riesce a strapparmi un sorriso.
"No scemo... Grazie di avermi accompagnata, speriamo che Steve non sia arrabbiato con noi."
"Non ti preoccupare, Capitan Ghiacciolo non dirà niente. Ha un debole per te." Rivela ridacchiando.
"Sei serio?" Chiedo non riuscendo a criptare la sua frase.
"In senso innocuo ovviamente, tipo molto amico quasi paterno. Capito?"
"Capito si, mi era preso un colpo." Dico portandomi una mano al cuore.
Non mi rendo neanche conto che siamo davanti alla mia stanza, davvero abbiamo camminato così tanto e parlato? Noi due che parliamo, seriamente? L'ultima volta che ho fatto un discorso lungo e non imbarazzante è stato prima di morire.
"Buona notte, Genio Milliardario." Sorrido abbracciandolo "grazie davvero, te ne sono grata."
"Meno sentimentalismi Gaia, e comunque mi devi offrire minimo un aperitivo dopo questo favore." Dice puntandomi un dito contro.
"Certo certo, te lo prometto." Rido abbassando lo sguardo come per resa.
"Notte anche a te." Dice facendo retro-front.
Rientro in camera mia, chiudendo alle mie spalle la porta e appoggiandomi ad essa.
Ma come fa a farmi sentire così?
Lo so che il problema non è questo, no.
Il problema è sempre lui, è sempre Loki.
La gif non c'entra niente ma è bello lo stesso ceh, lo amiamo e stop.

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|COME WHAT MAY 2|
Fanfiction"Credevo fosse finito tutto... Mi sentivo vuota ma poi una scossa mi ha salvato..." "È stata la macchina rigenerativa." "No." Lo interrompo "è stato l'amore che provo per te." Sequel di "Come what may" Gaia si risveglia dopo un'apparente morte ma...