capitolo 17

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Esco dal palazzo con Thor e con Loki nella bara. Thor continua a guardarlo come se ancora non ci credesse. Io invece ad ogni tocco o sfioramento della nostra pelle mi vengono in mente tutti i momenti passati insieme, le battute taglienti solite di Loki, le nostre labbra toccarsi, le nostre risate. Sorrido continuando a fissarlo ricordando ancora come ci siamo conosciuti, come siamo passati dal odiarci al amarci.

"Gaia?" Sento una mano appoggiarsi sulla mia spalla vedendo Tony guardarmi dritto negli occhi.

E che occhi.

"Tutto bene?" Chiede continuando a fissare prima Loki, poi me e poi Thor.

"Si." Annuisco guardandolo negli occhi e abbracciandolo. Sento le mie narici inondarsi di quel profumo tipico di Tony, ovvero la lavanda.

Dopo esserci staccati e guardati per un secondo negli occhi, ci inviamo dove avrebbe dovuto tenersi il funerale. Riconosco un po' di volti, Frigga, Odino, Lady Sif e altri... Tutti lì per Loki. Lui ne sarebbe davvero contento di vedere tutta questa gente presente per lui, per Loki Laufeyson.

Con l'aiuto di Thor appoggio Loki nella barca, accarezzandogli per l'ultima volta il suo viso pallido, la sua pelle morbida, le sue labbra soffici, i suoi capelli che tanto avevo amato accarezzare.

"Loki per me non è stato un semplice Asgardiano, un amico incontrato così per caso. All'inizio, quando l'ho visto per la prima volta, lo odiavo a morte per una causa così lontana e astratta da me che forse era una copertura per l'attrazione che provavo. Ma poi, dopo pochissimo tempo, è stato una persona così importante per me che quando è morto, davanti ai miei occhi" mi asciugo le lacrime ripensando a quel giorno "pensavo fosse un incubo, quelli da cui ti svegli ansimante e sudato ma che dimentichi subito."

Thor mi sorride appoggiando una mano sulla mia spalla. "Va avanti." Mi incita.

"Lo amavo alla follia. E so che sembra strano, ma se potessi solo per un secondo avere la possibilità di morire al posto suo, non ci penserei due volte" mi volto verso di lui, sorridendo tristemente e spingendo leggermente la barca "per voi era il Dio dell'inganno, per me era semplicemente il mio Asgardiano preferito. Ciao amore, sii sempre il Dio che volevi."

Thor non si contiene, non ci riesce e abbracciandomi scoppia a piangere. E io non posso fare di meno.
La barca si allontana, e un Asgardiano lancia una freccia che incendia la barca, avvolgendo dolcemente il corpo del mio Dio.
Successivamente vengono lanciate un'altra serie di frecce, che illuminano il cielo, che liberano il corpo dall'anima e l'anima del peccato.

Ora sei libero, Loki. Sei libero di andare dove vuoi. E sappi che non ci sarà giorno in cui non ti penserò, in cui non ricorderò quello che sei stato per me, in cui non ti rispetterò. Vola via, mio Asgardiano preferito.

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"Sono così stanca..." Sospiro sdraiandomi nel divano, sentendo il peso di qualcun'altro fare il mio stesso movimento.

"Buonasera, Milady." Mi prende un colpo al cuore quando sento quell'appellativo, solo Loki mi chiamava così.
Mi alzo velocemente vedendo solamente Tony, che con uno slancio atletico mi placca e mi abbraccia calorosamente.

Sono passati due mesi da quando Loki è morto e, anche se sembrerebbe un concetto così egoista da fare ribrezzo, ogni volta che vedo Tony mi ritornano in mente i ricordi di noi due mentre stavamo insieme.

"Tutto bene?" Chiede accendendo la TV.

Annuisco svogliatamente, senza neanche degnarlo di uno sguardo.

"Ti manca?" Chiede comprensivo.

"Certo, ma lo sto superando. Tra meno di un mese nascerà la nostra bambina, non vedo l'ora!" Esclamo tirandogli un cuscino, così per cambiare discorso.

Lui, appena il cuscino gli atterra in viso, mi lancia uno sguardo intimidatorio e dice un semplice "che guerra sia" per poi laciarmene un'altro addosso con un po' più di forza di me.

"Ma che!" Inizia a rincorrermi mentre io corro intorno alla tavola, cercando di scappare da quel genio, miliardario, playboy, filantropo. È così che si fa chiamare.

Arrivata al divano lui mi prende per un braccio ma, proprio in quel istante, inciampo sul tappetto aggrappandomi a Tony. Il problema è che, colto alla sprovvista, scivola a sua volta finendo sopra di me.

"Certo che pesi per essere un tappo." Lo prendo in giro benevolmente.

"Parla lei!" Esclama facendo forza sulle braccia per sollevarsi.

Ad ogni suo movimento, ad ogni suo sguardo, perdo un battito. Ma perché sono così? Loki non se lo meriterebbe.

"Tony, posso chiederti alcune cose che ancora non so?" Domando curiosa ma allo stesso tempo un po' imbarazzata.

"Ma certo, tutto quello che vuoi."

"Perché mi sono risvegliata dopo un anno?"

Lui, dopo essersi avvicinato a me, mi spiega che, avendo subito un trauma grave, la macchina ci ha messo molto ha ricostruirmi e che subito avevano perso le speranze.

"Ah... E Katy e Heath?" Chiedo ancora più preoccupata.

Lui abbassa lo sguardo e scuote la testa, facendomi intendere che sono morti. Mi porto una mano alla bocca, senza parole...

"Che è successo?"

"Sono passati all'Hydra ma poi sono stati uccisi. Mi dispiace, ma forse è stato meglio così." Sussurra stringendomi la mano.

Io sospiro profondamente. Tantissime persone mi hanno lasciata, in poche mi sono rimaste accanto. E questo fa male, fa molto male.

Gaia ti sei ricordata di tua mamma?

Cristo mia mamma! Devo andare subito da lei!

Mi scuso con Tony così da poter andare immediatamente da mia madre, che sono tre giorni che mi ha chiamato per sapere notizie e io continuo a rinviare la visita a casa sua.
Ma poi penso ad una cosa; come faccio ad andare a Miami senza un biglietto e senza soldi?
Mi volto verso Tony che mi sta guardando attentamente, mettendomi un po' di suggestione.

"Ehm, ho bisogno di un passaggio." Stendo un sorriso incrociando le mani in segno di preghiera.

"Va bene." Sbuffa alzandosi e prendendo le chiavi di qualcosa.

"No, non fino all'aeroporto. Intendevo fino a Miami." Spiego.

"L'avevo capito. Ho preso le chiavi del Quinjet." Sorride mostrandomele. Io ridacchio e, dopo aver salito le scale fino al 'garage' (se si può chiamare così), saliamo nella nostra amata navicella.

Mi siedo accanto a Tony, mentre con fare disinvolto mi guardo intorno. Rivivo il giorno in cui Loki è morto e anche quello in cui io sono morta.

"Fa male rimanere qui?" Chiede Tony voltandosi verso di me.

"Molto. Mi sembra sia tutto impossibile." Sussurro stravaccandomi sulle gambe di Tony.

"Loki sarebbe molto fiero di te, tu l'hai cambiato." Sorride accarezzandomi i capelli.

"Non è Loki che mi turba è..." Ma vengo interrotta dal suono del suo telefono.
Sbuffa sonoramente rispondendo sgarbato. Dal suo tono e dalle parole che usa capisco che è sicuramente Steve, che si sarà chiesto che fine abbiamo fatto.
Svogliatamente gli spiega dove siamo diretti, prendendosi anche una ramanzina che non finisce mai.

"Nonnetto ti prego." Conclude Tony chiudendo la chiamata.

Si volta verso di me alzando gli occhi al cielo facendomi ridere.

"Ma quanto scemo sei?" Dico ricevendo uno sguardo ammiccante.

Weee! Scusate per il capitolo. La prima parte è bella la seconda un po' meno, dovevo collegare un po' e mi sono lasciata sfuggire la situa. Commmmunnnqueee. Grazie davvero, non smetterò mai di dirlo🤙🏼❤️

Da Gaia che ha 11 mariti 😈

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