capitolo 19

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Dopo essermi girata e rigirata nel letto, riesco a cadere in un sonno profondo.

Mi ritrovo catapultata ad Asgard, non so perché sono qui. Mi guardo intorno, ed è tutto così dannatamente nitido. Avanzo verso il palazzo dove dovrebbe trovarsi Odino, sperando che almeno lui sappia il perché della mia presenza in un altro mondo.
Apro la porta lentamente vedendo Thor e Jane chiacchierare animatamente.

Tre secondi... BOOM!

Sono nella mia camera da letto, con un vestito nero addosso. Tony sorride entrando e chiedendomi se sono pronta per il funerale di Loki. Io lo guardo e mi sforzo ad annuire, ritornando triste appena lui esce dalla stanza.

"Ciao Gaia."
Mi volto di scatto vedendo Loki. Ora capisco che è un sogno, lui è morto e il funerale è già stato fatto.

"Ora mi perseguiti anche nei sogni eh?" Lo pronuncio in un modo tra l'ironia e la rabbia.

"Scusa, so che dovrei lasciarti stare, lasciarti vivere. Ma ho bisogno di parlarti." Mi si avvicina e mi sembra quasi di sentire il suo profumo.

"No, è colpa mia o almeno.. della mia mente."

"Non è un semplice sogno, sono io davvero," la sua mano tocca la mia ed è così reale che sento una piacevole sensazione di freddo che mi penetra nella pelle. "Sono qui perché voglio che pensi al futuro e non al passato."

"Che vuoi dire? Come faccio a dimenticarti dopo tutto quello che abbiamo passato io e te? Quando sei il padre di mia figlia?"

Mi si avvicina appoggiandomi una mano sul collo stringendomi a sé.

"Voglio che ti lasci andare con Tony. Vedo come lo guardi, sento cosa provi per lui e sono così felice quando ti vedo sorridere e vivere come si deve." Mi posa le sue labbra sulla guancia "Ti aiuterà lui con la nostra bambina, ma non nasconderle mai la sua storia."

Io sorrido abbracciandolo, sentendolo vicino a me. "Certo, non lo farei mai."

Lui annuisce svanendo pian piano.

"Te ne vai già? Potrò più rivederti?" Chiedo andandogli incontro.

"Solo in casi estremi, solo in caso di necessità. Ti amo e ti amerò per sempre, ciao Fire Swan." Sorride facendomi l'occhiolino e svanendo definitivamente.

Apro gli occhi e con uno scatto mi siedo su me stessa, respirando irregolarmente. La porta della mia camera di apre rivelando un Tony assonnato e barcollante.

"Tutto apposto? Stavi parlando così ho pensato stessi male." Dice sdraiandosi nel mio letto.

"Hai sentito qualcosa?" Chiedo allarmata.

"No no, perché?"

"Nulla."

Mi schiarisco la voce ma proprio in quel momento una lacrima scivola fuori dal mio occhio bagnando la mano di Tony per poi scendere e infrangersi nel lenzuolo.
Lui alza lo sguardo verso di me preoccupato.

"Perché piangi?" Chiede dolcemente avvicinandosi a me.

"Non lo so." Mento. So che la causa è un miscuglio di emozioni indecifrabili che mi stanno invadendo interiormente, che stanno fluttuando nel mio cuore.

Le sue braccia mi circondano in una stretta dolce ma decisa, accompagnata da dei dolci sussurri per tranquillizzarmi.

"Che ne dici di scendere a fare colazione?" Domanda stringendomi la mano "abbiamo l'allenamento oggi, ricordi?" Chiede posando lo sguardo sul mio ventre.

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