- Definisci imbarazzante. - Sherlock si rigira il biglietto rosa fra le dita mentre guarda le proprie lunghe falangi compiere quel gesto meccanico. Io sono ancora seduto nello studio di Mycroft, fingendo di avere mio marito proprio di fronte, seduto dall'altra parte della scrivania. Per un attimo ho l'impulso di togliere il microfono e correre da lui in macchina ma non fa parte del piano. Ciò che devo fare è restare fermo e parlare con lui.
- Beh, Sherlock c'è un modo per definire la parola imbarazzante? - Lui accenna una risata e il suono della sua voce mentre ride mi fa rabbrividire di eccitazione. - Abbiamo iniziato un discorso e tu hai frainteso le mie intenzioni. Per questo dico che è imbarazzante. - Lui si morde le labbra e vorrei tanto che la smettesse di rigirarsi quel foglietto tra le dita e che alzasse gli occhi sulla telecamera ma non lo fa.
- Io non ricordo. -
- Lo so per questo siamo qui. - Lui annuisce e si schiarisce la voce prima di parlare.
- Che discorso? - Emetto un leggero sospiro e distolgo lo sguardo dallo schermo per poggiarlo su un punto indefinito della stanza, arrivando con la memoria fino a quel giorno, fino a quelle parole imbarazzate dette ad un uomo che allora conoscevo appena.
- Stavamo aspettando una mossa dell'assassino e dovevamo ammazzare il tempo in qualche modo, così ti ho chiesto se avessi una fidanzata. - Sto sorridendo al pensiero, e quando fisso lo schermo noto che anche lui ha sollevato l'angolo delle labbra, ma continua a non guardare la telecamera.
Sbaglio o sembra imbarazzato?
Timido?
Lusingato?
Innamorato?
- Mi hai detto che le ragazze non erano il tuo campo, così ti ho chiesto se avessi un fidanzato e mi hai risposto di no. -
- Davvero? -
- Ovviamente hai frainteso. - Lo sento ridere di nuovo ed io mi poggio comodamente alla sedia, osservando il suo viso rilassato attraverso quel televisore che ogni tanto fa saltare l'immagine. - Hai detto che eri lusingato del mio interessamento ma che purtroppo ti consideravi sposato con il tuo lavoro. -
- Credevo che stessi flirtando? - Io rido e mi ritrovo ad annuire, consapevole che né lui né nessun altro mi avrebbe visto compiere quel movimento, quindi mi affretto a dire un sì.
- Ho subito cercato di rassicurarti, ma il punto non è questo - Adesso anche io, come lui, ho lo sguardo basso, e per un attimo sono felice che lui non possa vedermi perché so che capirebbe subito che c'è qualcosa che non va, ed è anche uno dei tanti motivi per cui ho deciso di non essere presente per questa sorta di esperimento a parte ovviamente il fatto che tutto ciò che ho escogitato si sta rivelando abbastanza divertente. Dall'altra parte c'è il silenzio per un momento che mi sembra infinito, non so proprio cosa dire per confessare ciò che non gli ho mai svelato, nemmeno quando tutti i suoi ricordi erano a posto nella sua testa. Non lo ha mai saputo, ma adesso niente bugie, giusto?
- Qual è il punto, allora? - Gli sono grato per aver spezzato il silenzio, perché mi ha spronato a buttarmi.
- Non sei qui solo per rivivere i nostri momenti, ma anche per sapere cose che non ti ho mai fatto sapere forse per vergogna, forse per orgoglio. Ma c'è stata una cosa che non ti ho mai detto, Sherlock. - Adesso il foglietto rosa è immobile fra le sue dita, non ci gioca più, si limita solo a fissarlo in attesa della mia confessione ed io deglutisco. - Ecco, io stavo davvero flirtando con te. - Finalmente il suo sguardo sta fissando l'obiettivo, ed ora che incrocio i suoi occhi sullo schermo sembra quasi che ci stiamo guardando davvero. - Ti avevo detto che era solo per conversare ma la verità è che ti ho trovato quasi subito attraente. Ci ho voluto provare, volevo vedere se anche a te sarebbe interessato qualcosa di me, ma tu sembravi totalmente distratto dalla tua solita vita e dal tuo lavoro che quando mi hai fatto capire che non avresti perso tempo con me, ho preferito farti credere che avessi frainteso le mie intenzioni. - I suoi occhi sorpresi continuano a fissare la telecamera ed io deglutisco rumorosamente mentre inizio a giocherellare con uno dei documenti che si trovano sulla scrivania.
STAI LEGGENDO
Recovery || Johnlock
Fanfiction- John, tu chi sei per me? - Si asciuga le lacrime con il palmo della mano. Mi sembra di guardare un bambino indifeso e impaurito. E quel bambino indifeso ha bisogno di qualcuno che lo aiuti e che lo sostenga, ed anche se non mi riconosce voglio ess...