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Un mondo senza più vita. Un mondo immerso nel silenzio globale. Un silenzio alterato solamente dal pianto isterico di un neonato, le cui urla descrivono tutto il suo disappunto. Un disappunto causato dalla strana (per non dire tragica) situazione nella quale è costretto suo malgrado a vivere. Fatta dunque questa eccezione, si potrebbe tranquillamente affermare che finalmente qualcuno (o forse qualcosa) è riuscito nell'ardua impresa di zittire il genere umano. Cosa mai accaduta negli ultimi duemila anni e spiccioli di storia.

Un miracolo.

E ora che succede?

Ogni cosa lentamente ritorna a uno stadio antecedente al caos. Silenzio. Immobilità. Pace. E' una sorta di perfezione. Il regno animale che si riappropria di ciò che un supposto animale più evoluto, aveva prima preteso, e poi rubato al suo controllo, grazie a un processo evolutivo discutibile. La natura che tira un sospiro di sollievo. Un ritorno alle radici. L'esistenza ridotta all'osso. Come è stato possibile giungere fino a questo punto senza il minimo sentore ciò che stava accadendo? E' davvero plausibile pensare che negli ultimi mille anni, il genere umano non abbia fatto altro che cavalcare un'onda fatta di schizofrenia senza accorgersi di nulla?

Difficile da credersi, eppure...

In realtà, duemila anni prima del reset totale, un tizio dalle indubbie qualità oratorie, aveva solcato senza sosta le terre di Palestina, cercando di mettere tutti in guardia.

Ragazzi miei, se andate avanti così, tra qualche anno ci ritroveremo tutti in un gran casino.

In gamba il ragazzo. Quel J.C. la sapeva davvero lunga. Parabole, miracoli, sacri insegnamenti, atti di misericordia, e qualche passeggiata sulle acque. Così, giusto per far capire a tutti di che pasta era fatto. Niente da fare. Nessuno sembrava recepire i suoi insegnamenti. Nessuno, fatta eccezione per un gruppetto di fedelissimi all'interno del quale, manco a dirlo, si nascondeva colui che lo avrebbe fregato. La solita vecchia storia. Ma J.C., oramai poco più che trentenne, non si era dato per vinto, e per cercar di mettere tutti sulla retta via, aveva deciso di fare le cose in grande. Un gesto al di fuori dell'umana comprensione. Qualcosa che non sarebbe di certo passato inosservato. Qualcosa di unico nel suo genere. E così era andata, anche se non era stato per nulla facile. Di fatto, quel famoso venerdì, la pazzia del genere umano aveva trovato libero sfogo nei suoi eccessi, mettendo in scena il peggio del proprio repertorio. Una pazzia capace di inchiodare il Figlio di Dio a una croce e incoronarlo come un Re. Un sovrano del nulla da insultare, deridere, e accusare. Un messia su cui poter sputare il proprio odio. Tutto questo nel giro di poche ore. E poi un grido, anzi una supplica.

Eloi, Eloi, lema sabactàni?

E subito fu il buio. Il buio su tutta la terra.

Con quell'ultima (disperata) richiesta fatta al Padre, J.C. aveva abbandonato la scena. J.C. era morto per noi. Ma non era finita qui. Come detto il ragazzo la sapeva davvero lunga, e morire sarebbe stato un po' come ammettere la propria sconfitta contro quell'accozzaglia di pazzi che lo aveva appena fatto fuori. Nossignori. J.C. aveva ancora un asso nella manica. Un ultimo coup de théâtre prima di far calare il sipario sullo spettacolo della vergogna. Ancora settantadue ore di attesa (ora più, ora meno) prima di mettere in scena il pezzo forte dello spettacolo.

Trascorso questo tempo, utile comunque per mettere a punto tutti i preparativi, era arrivata la fatidica domenica, la famosa tomba profanata, il celeberrimo corpo che non c'è più, e come se questo non bastasse, il sempre attualissimo lenzuolo di lino su cui costruire una nuova religione.

Resurrezione.

La vita che trionfa sulla morte.

J.C. se n'era tornato a casa sicuro di aver insegnato a quel branco di delinquenti la differenza tra il bene e il male. Tra l'oscurità e la luce. Tra ciò che è giusto e ciò che è profondamente sbagliato.

Macché.

Tutto come prima.

Anzi, forse peggio.

Erano seguiti più di duemila anni di evoluzione costellate da grandi conquiste, guerre in nome di Dio, e traguardi raggiunti al di sopra di ogni più rosea previsione.

Progresso e tecnologia.

Guerra e pace.

Bianco e nero.

Tutto molto bello.

Ma c'è anche dell'altro. Un substrato fatto di milioni di sfumature di grigio dove l'anima è descritta da numeri formati da sequenze disordinate di digit con facoltà decisionale.

Vita e morte.

Morte e vita.

Zero e uno.

Uno e zero.

Rivoluzione tecnologica.

Ma chi di spada ferisce, di spada ...

Proprio così, uno scherzetto tecnologico architettato da chissà chi, in grado di fare piazza pulita del genere umano.

Reset totale.

Altro che "e si fece buio su tutta la terra". Questa volta sono state fatte le cose in grande.

Ma cosa è successo in realtà? Chi ha ideato e successivamente inviato il messaggio? J.C. si era forse preso la briga di tornare sulla Terra sotto forma di impulsi binari, e memore dell'accoglienza non proprio a cinque stelle della volta precedente, aveva deciso di dare una bella lezione a tutti? Oppure era arrivato un ordine direttamente dai piani alti (per intenderci al di sopra perfino di J.C.) senza possibilità di replica? Del tipo: questa volta hanno davvero oltrepassato il limite, forse è il caso di ricordare a tutti chi comanda! Poco importa. Questa volta il genere umano non aveva avuto scampo, anche se, in tipico stile Sacra Scrittura, il libero arbitrio aveva di nuovo fatto il bello e cattivo tempo.

Un suggerimento.

Nessuna imposizione.

Se vuoi vivere, uccidi...

Tutta la libertà di scegliere cosa fare; ok, magari non proprio tutta, ma comunque una certa libertà di manovra. E cosa aveva scelto di fare il risultato di più di duemila anni di evoluzione? Ovvio. Aveva scelto di salvarsi il culo. E tutto il discorso sul "Non fare al prossimo tuo ciò che non vuoi venga fatto a te."? E che cosa ne era stato della celeberrima "Porgi l'altra guancia"? Si potrebbe proseguire all'infinito. Ma che senso avrebbe? Nessuno. Tirando le somme, si potrebbe affermare che c'è una sola cosa in cui che il genere umano, il sopracitato risultato di più di duemila anni di evoluzione, eccelle. L'autodistruzione. Proprio così: autodistruzione. Pare infatti, che la cosiddetta macchina perfetta, nasconda nelle proprie viscere, questo gene in grado di autoeliminare il corpo che lo contiene.

Era bastato un pomeriggio di noia. Una noia mortale che, come spesso accade, favorisce l'inventiva. Solamente un gioco per vedere come sarebbe andata a finire.

E poi: Ops!

Nessuno si aspettava sviluppi del genere, o perlomeno, nessuno se li aspettava in tempi così brevi. Chi avrebbe mai pensato che sarebbe andata a finire così? Per fortuna erano riusciti a metterci una pezza appena in tempo. Quattro tizi speciali e un bambino appena nato. Gli ultimi superstiti. Quattro menti visionarie e un neonato da cui ripartire. Cosa ci può essere di più innocente di un bambino appena venuto al mondo? Nulla. Non c'è cosa migliore di una mente pura e vergine su cui plasmare un nuovo inizio. Ma allora perché non partire direttamente da questo essere umano "numero zero"? Perché chiamare in causa quattro tizi già contaminati dalle radiazioni degli ultimi duemila anni di storia? La risposta è sempre la stessa. Libero Arbitrio. La fottutissima clausola scritta in caratteri minuscoli, nell'ultima riga di un contratto da più di mille pagine. Quella piccola postilla in grado di far saltare il banco.

Dunque quattro individui. A loro modo speciali. E un bambino. Un bambino con la responsabilità di ricostruire tutto. Tutto ciò che è stato appena distrutto a suon di conquiste. Tutto da rivedere. Tutto da rifare. Il punto da cui ripartire è un bambino che come già detto, in questo preciso istante sta piangendo come se non esistesse un domani. Un domani che proprio lui, ora, ha la responsabilità di rendere possibile.

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