#quindici #newborn

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E' una strana sensazione. Anzi, definirla strana sarebbe riduttivo. La verità è che la situazione è davvero tragica.

Lui continua a urlare, anche se ha già maturato la consapevolezza che questa sua reazione non produrrà risultati significativi.

Vorrei poterti aiutare ma non posso.

Si guarda intorno, come se la sua mente avesse in qualche modo già compreso che quel rumore non può che provenire da qualcosa in grado di aiutarlo. Ma non c'è nulla. Tutto è confuso. Sono macchie di colore che danno forma alla sua disperazione. Macchie di colore che non sono di alcun aiuto. Eppure fino a qualche attimo prima, tutto era diverso. Tutto era perfetto. Vorrebbe tornare indietro. Indietro nel tempo. Così piccolo ma già in grado di formulare una richiesta impossibile.

Mi dispiace, ma non ci sono ancora riusciti. Il viaggio del tempo è al di fuori della loro portata.

La risposta non significa niente per lui. Sono solamente suoni prodotti da qualcosa che non ha nulla di familiare. Dove diavolo si è cacciato quel suono così dolce che lo accompagnava in ogni momento del suo "prima"?

Bella fregatura.

Proprio così, una bella fregatura.

Una nuova e strana sensazione lo colpisce all'altezza della pancia. E' qualcosa di mai provato in precedenza. Qualcosa che gli fa venir voglia di piangere ancora più forte. Si chiama fame. F-A-M-E. Non ha la minima idea di cosa sia questa fame, quello che però sa con certezza che non gli piace per niente. E' una specie di pizzicore che si espande dal ventre, e che si propaga in tutto il corpo. Uno stimolo che non ha mai provato prima d'ora, e che ancora una volta, non porta nulla alcun valore aggiunto alla sua condizione già per altro compromessa. Prima e dopo. La perfezione in contrasto con l'oblio.

Proprio così, da questa parte della barricata regna la disperazione. Però devi resistere. Ora ci sono delle persone pronte a salvarti.

La fame o come diavolo si chiama, ha oramai preso il sopravvento dei sensi, e anche se probabilmente non servirà a nulla, lui urla ancora più forte. Un urlo straziante che riempie di vita una stanza piena di morte.

Devi resistere.

Loro stanno arrivando.

Loro sistemeranno le cose.

Parole.

Anzi suoni.

Macché, solamene rumori di fondo che non fanno altro che amplificare la sensazione di malessere generale. Insignificanti variazioni di pressione che contaminano l'ambiente circostante di false promesse. La disperazione scala velocemente la barriera protettiva costituita da blocchi di coraggio, raggiungendone la vetta. E' la fine. O forse solamente l'inizio. Della Fine.

Improvvisamente ha un'intuizione.

Semplice.

Primordiale.

La madre di tutte le intuizioni basate sulla sopravvivenza.

C'è un solo modo per sconfiggere il dolore. Si dice.

Smette di piangere.

Silenzio e morte.

Morte e silenzio.

Binomio vincente.

Poi smette di respirare.

Apnea.

Reset TotaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora