#trentadue #giulia#anna

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«Io ti vedo.» Sussurra Anna.

«Anche io ti vedo.» Risponde Giulia.

«Sì, ma per me è una novità.» Anna si passa la lingua sulle labbra. «Io sono cieca.»

Giulia sembra riflettere sulle parole della ragazza dalle fattezze angeliche che si ritrova di fronte. «Dove siamo?» Chiede.

Anna si guarda intorno. E' un luogo davvero strano. Anzi, strano è dir poco.

«Non ne ho idea.» Risponde.

Anche Giulia si concede una sbirciatina all'ambiente circostante, poi il suo sguardo torna su Anna. «Hai terminato la scultura?»

«Sì. E tu, hai finito il quadro?»

«Sì.»

«Che succede adesso?» Chiede Anna.

Silenzio. Giulia si passa una mano sulla fronte.

«Il bambino è morto?» Chiede.

Anna abbassa lo sguardo. Niente più contrazioni, niente più dolore.

«Non lo so.» Risponde in un sussurro. «Io non sento più niente.»

«Nemmeno io.»

Anna si dirige verso uno degli scaffali. Il suo sguardo scorre i titoli. Classici della letteratura. 1984 - Orwell, Delitto e Castigo – Dostoevskij, Il Ritratto di Dorian Gray – Wilde, Ulisse – Joyce, Il Giovane Holden - Salinger, Moby Dick – Melville, e molti altri. Lo sguardo di Anna cade su un piccolo libro dalla copertina oramai logora. Osserva il titolo. Lo recupera, poi apre la prima pagina e comincia a leggere. Passano i secondi, poi i minuti, fino a quando qualcosa blocca inaspettatamente la lettura. Anna è a bocca aperta. Anna non crede a ciò che vede.

«Credo che dovresti venire qui...» Sussurra.

Giulia temporeggia un attimo. «Cosa c'è?»

«Vieni a vedere.»

Giulia tira su con il naso, poi si dirige verso Anna, stando attenta a non calpestare la moltitudine di libri che ricoprono buon parte del pavimento. Libri in terra, libri sugli scaffali, libri fino al cielo. La più grande biblioteca mai vista.

«Guarda.» Dice Anna porgendogli il piccolo volume.

Giulia legge il titolo. «Tutto qui?»

Anna sorride. «Strano, è la stessa cosa che ho pensato anch'io nel momento in cui l'ho visto.»

«Beh, magari è una specie di riassunto.»

«Non credo.»

«Leggi.» Anna porge il vecchio libro a Giulia, che abbozza un passo all'indietro, come se quell'innocuo volumetto, potesse in qualche modo morderla. «Avanti, non avere paura!»

«Io non ho affatto paura!» Si affretta a ribattere Giulia.

Il libro è ancora nelle mani di Anna. Giulia prende un bel respiro, poi recupera il libro e rimane a fissarne la copertina per qualche secondo.

«Il Libro dei libri.» Commenta Anna.

«Già.»

«Aprilo.»

Giulia sente piccoli rivoli di sudore percorrerle la schiena.

«Avanti!» La incalza Anna.

«Ok, ok!» Ribatte Giulia, che poi, quasi controvoglia, apre la copertina e legge in silenzio la prima pagina.

In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque.

Giulia alza lo sguardo su Anna. Lei la sta fissando in silenzio. «Beh, questa parte mi sembra conforme all'originale.»

«Lo è.» Dice Anna. «Continua a leggere.»

Giulia sospira, poi il suo sguardo torna sulle pagine. Passano i secondi, poi i minuti. Giulia continua a leggere fino al punto in cui tutto termina. Il punto in cui tutto termina in maniera inaspettata.

Giulia alza gli occhi verso Anna, lei sembra annuire.

«Hai letto?» Chiede.

Giulia le concede un impercettibile cenno di assenso.

«Fino alla fine?»

«Ma non c'è una fine!» Ribatte Giulia.

«Esatto.»

«Quindi noi...» La frase di Giulia rimane sospesa nel nulla.

«Credo di sì.»

«Quindi da questo momento in poi, ciò che faremo, riscriverà tutta la maledetta faccenda?»

«A quanto pare, sì.»

Giulia scuote la testa. «E' impossibile. Cioè, voglio dire, io non sono di certo la tipica cristiana praticante, ma tutta la questione della venuta del Figlio di Dio per salvare l'uomo dal peccato, la grotta, la mangiatoia, i pastori, i Re Magi...» Giulia si concede una pausa «... insomma, tutta la stramaledetta storia, compresa la crocefissione e la...» Una nuova pausa, questa volta alla ricerca della parola giusta.

«Resurrezione.» Le suggerisce Anna.

«Resurrezione, esatto!» Esclama Giulia «Tutta la questione dei trentatré anni tra alti bassi, miracoli e profezie varie, ora non esiste più?! Stai cercando di dirmi che questa è una sorta di seconda venuta?!»

Anna annuisce.

Giulia riprende «Quindi il bambino che ho portato in grembo...»

«Che abbiamo portato in grembo!» La interrompe Anna.

«Che abbiamo portato in grembo...» Si corregge Giulia «...non è altro che il Figlio di Dio?»

«Il Figlio di Dio che ritorna sulla terra.» Risponde Anna. «Si riparte da zero.»

Giulia si guarda intorno.

Non c'è logica.

Non c'è possibilità.

Non c'è nulla che possa giustificare una chiave di lettura del genere.

«Non ci credo.»

«Non penso sia necessario crederci.» Dice Anna «E' così, e così sarà.»

Silenzio. Un silenzio sostenuto da miliardi di pagine rilegate. Trilioni di parole che raccontano la storia del mondo dall'inizio alla fine, e poi di nuovo dall'inizio. Questo nuovo inizio.

«E noi?» Chiede Giulia.

«E noi cosa?» Anna la osserva come se la risposta alla sua domanda, fosse di quelle così ovvie da non richiedere nemmeno lo sforzo di essere pronunciate.

«Noi che cazzo di ruolo ricopriamo in tutto questo?!»

«Davvero non l'hai capito?»

«No!»

Anna sorride.

«Togliti quel sorriso dalla faccia, altrimenti...»

Anna si ricompone, poi pronuncia un'unica parola. Un nome proprio di donna.

«Maria.» Dice.

Giulia prima chiude gli occhi, poi scuote la testa incredula.

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