PARTE 32

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Ho la macchina piena di sacchetti stracolmi di acquisti quando fuori dal cancello del nostro comprensorio vedo Giada stretta nel suo piumino nero con il bordo di pelliccia fucsia. Sono tentata di tirare dritto, anche o forse soprattutto quando lei si piazza esattamente nella mia traiettoria. Per un momento accarezzo l'idea di asfaltarla con la Smart, o forse potrei parcheggiare e andare a prendere la Lamborghini...accantono l'idea solo perché rovinerei la macchina..la voglia che ho di toglierle quel sorrisetto dalla faccia è assurda. Ha ancora i capelli più biondi di come li ricordavo e una faccia da culo che mi piacerebbe veder scomparire dalla faccia della terra. Rallento e abbasso il finestrino "Cosa ti porta qua al 7 di dicembre? Non hai da addobbare l'albero? O da scrivere la letterina a Babbo Natale?"
"L'unica cosa che vorrei chiedere a Babbo Natale è tuo marito...ma credo che quello me lo posso prendere quando voglio..o no?"
"No...quello è off-limits per te come per qualsiasi altra donna sulla faccia della terra" spengo il motore e poi apro la portiera dato che credo che la nostra conversazione andrà per le lunghe. Da quando è successo tutto il casino fra Giada e Stephan a Firenze ma soprattutto dopo che lui non si è fermato a parlare con lei sotto casa nostra ormai tre settimane prima, sembrava che la bionda ragazza avesse capito di essere decisamente di troppo ma a quanto pare era troppo bello per essere vero "Non è stato assolutamente off-limits a Firenze e sono sicura che non lo sarà mai per me...fra noi c'è stato qualcosa di importante e..." alzo una mano per zittirla e le vado vicino, tanto che sento il sapore di fragola della cicca che sta masticando. Ricaccio in gola l'urto di vomito e le sibilo "Senti Giada...fra te e lui c'è stata qualche scopata, lo so...sono consapevole che stare con lui è bellissimo e crea dipendenza, ne so qualcosa ma questo tua specie di fissa per Stephan deve finire. Probabilmente vi siete divertiti, gli hai regalato qualche orgasmo, ti ha usata come tappabuchi in attesa di qualcosa di meglio ma ora è andato oltre...siamo sposati e fra otto mesi o anche meno avremo un bambino...smettila di renderti ridicola" la vedo sgranare gli occhi e sorrido. So che la notizia che io sia incinta l'avrebbe inevitabilmente sconvolta. Pochissime persone sanno della mia gravidanza e sicuramente Giada non è fra le persone che se lo terranno per sé quindi mezza Roma lo saprà nel giro di una giornata ma non mi importa. La sua faccia mi ripaga "Sei incinta?"
"Eh già..." mi tocco la pancia coperta dal piumino argento. Non si nota ancora nulla, ma dentro di me porto qualcosa che Giada può solo sognare "Stephan...mi aveva detto che solo con la ragazza giusta avrebbe voluto avere un figlio..."
"E tu per caso pensavi di essere quella ragazza? Dai Giada siamo serie...avete scopato qualche volta, vi siete divertiti..ma sul serio hai mai pensato che fra te e lui fosse una cosa seria?" i suoi occhi per una volta si riempiono di lacrime e a me fa anche leggermente pena. In fondo è una ragazza che prova una sorta di amore per lui e che per un periodo di tempo ha anche accarezzato l'idea di essere quella giusta "Ci siamo messi assieme quando voi eravate ancora scopamici...ti ha mollato per telefono...che poi mollata è una parolona grossa..alla fine non siete mai stati assieme...mettiti l'anima in pace Giada.." lei mi fissa con odio ed io decido che forse è decisamente meglio battere in ritirata. Ho di meglio da fare che stare appresso a lei. Apro la portiera ma lei me la richiude con forza "Ma che cazzo..." prima che me ne renda conto lei è vicinissima e mi sputa addosso il suo veleno soffiandomi sul viso "Hai preso una cosa mia" sgrano gli occhi "Una cosa tua? Stephan non è un oggetto Giada, non è un dannato pacco che puoi dire che è tuo o mio...è una persona..." lei ride e poi mi punta addosso il dito "E riguardo al bambino...attenta..può sempre capitare qualche incidente" mi spinge contro la portiera ed io, presa alla sprovvista, non riesco ad attutire il colpo. Un dolore lancinante al fianco mi fa piegare in due. Lei si allontana mentre io cerco di riprendere fiato. Riesco a risalire in auto e a posteggiare la Smart in garage. Quando prendo i pacchi ed i sacchetti pieni di roba sono abbastanza sicura che quello che è successo non avrà conseguenze particolari. Non sento dolore, anche se probabilmente mi verrà un bel livido sul fianco. Potrei anche non dire nulla a Stephan di quanto successo...in fondo lo farei preoccupare e basta...potrei dirgli che ho inavvertitamente sbattuto da qualche parte ma che non è successo nulla di irreparabile. Mancano meno di venti giorni a Natale ed il giorno successivo abbiamo in programma di andare a prendere l'albero da mettere in soggiorno, quindi archivierò quanto successo con Giada come un episodio da tenere per me. Per le successive due ore non ci penso quasi, tutta presa da tremila cose da fare. Stephan dovrebbe tornare dagli allenamenti verso le cinque e mezza, giusto in tempo per una delle mie lezioni di cucina..ultimamente almeno una volta a settimana ci mettiamo a preparare qualcosa insieme. Non sono molte le serate che possiamo passare assieme alla fine e intendiamo sfruttarle al meglio. I suoi impegni con la Roma sono parecchi, due giorni prima le fortuna la squadra si è qualificata per gli ottavi di Champions League ma fra allenamenti, partite, interviste, eventi o impegni ufficiali i momenti da passare insieme non sono tantissimi. Inizio ad appendere qualche decorazione che ho comprato, decisa a vivere per la prima volta in 20 anni un Natale come si deve. Fra le altre mille cose sto anche organizzando quello che abbiamo ribattezzato matrimonio 2.0..fra poco più di venti giorni rinnoveremo le promesse a Villa Miani, durante l'ultima notte dell'anno. Avrò anche i miei fuochi d'artificio...sorrido al pensiero di quanto sarà bello iniziare insieme all'uomo della mia vita il nuovo anno. Stephan arriva a casa mentre io sono arrampicata sulla scala per appuntare un festone enorme che corre per tutto il soggiorno "Cazzo Sabrina ma aspettare me no? Se caschi? E poi pensavo facessimo tutto domani assieme invece come al solito fai di testa tua..." lo dice alzando gli occhi al cielo ma sotto sotto sorride. Guarda la mega ghirlanda che ora fa assomigliare il nostro soggiorno a uno di quei negozi che pubblicizzano i loro prodotti per Natale "Si forse ho leggermente esagerato lo so ma questa cosa mi piaceva troppo..." lui sorride e poi alza le braccia per farmi cenno di scendere dalla scala. Io prima raddrizzo leggermente il festone e solo quando sono pienamente soddisfatta del risultato mi giro e scendo. Cerco di mascherare la smorfia di dolore quando la sua mano entra in contatto con il mio fianco ma lui se ne accorge "Che c'è? Stai male amore?"
"No tranquillo...ho solo sbattuto" lo bacio velocemente sulle labbra gelate e poi vado verso la cucina "Cosa vuoi fare oggi? Perché non facciamo la pasta fresca?"
"Perché non ti fermi e mi fai vedere?" cerco di sottrarmi al suo tocco ma lui non demorde. Quando mi alza la maglia so che sarà una serata pessima "Cazzo Sabrina...ma contro cosa hai sbattuto?" ho il fianco tutto rosso..speravo che non venisse fuori una roba del genere ma evidentemente il piumino non ha attutito il colpo quanto pensavo "Lascia stare Stephan" mi sposto ma lui mi viene dietro "Mo mi spieghi che cazzo è successo"
"Giada..abbiamo avuto una discussione e lei mi ha leggermente spinta...ho sbattuto contro la portiera" Stephan si blocca "Scusa? Leggermente spinta? Ma io la ammazzo quella ragazza" mi viene accanto e mi guarda da vicino il punto dove sicuramente verrà fuori un bel livido "Ti fa male?" scuoto la testa "No..stai tranquillo..."
"Cazzo...sei incinta Sabrina, come pensi che possa stare tranquillo? Andiamo a fare un controllo?"
"Ma quale controllo? Sto benone Stephan..ho sbagliato a dirle del bambino e...non è successo nulla di irreparabile...ora archiviamo questa storia e pensiamo a noi due? Domani dobbiamo andare a prendere l'albero e poi dobbiamo addobbarlo...pensiamo a quello ok?" prendo un bel respiro e poggio una mano sulla spalliera della sedia "Amore...che succede?" Stephan mi prende il viso fra le mani mentre la testa inizia a girarmi. Non riesco a parlare, vedo la stanza girarmi attorno a velocità assurda "Mi gira...devo sedermi" lui mi prende in braccio ma anche da quella posizione sembra che tutta la casa si ribalti sottosopra "Io ti porto in ospedale..."
"No Stephan..." lui è irremovibile però ed io alla fine mi lascio mettere le scarpe ed il piumino perché non riesco ad opporre nessuna resistenza. La testa continua a girarmi e ho anche lo stomaco che tenta di  salirmi in gola...non so cosa mi stia succedendo...e ho una paura fottuta di perdere il bambino. Inizio a piangere e Stephan mi abbraccia "Hey Sabrina...è solo una cosa da nulla ok? Magari un calo di pressione e magari lo spavento...ora ti fanno qualche esame e vedrai che starai benone...amore mio però non devi stancarti così e soprattutto tira dritto quando vedi Giada...se ti succede qualcosa io come faccio?" tento di sorridergli ma ho i sudori freddi e non riesco a stare in piedi "Sabrina...dimmi qualcosa" cerco di alzare una mano ma ho il corpo pesantissimo...non riesco a muovermi...l'ultima immagine che ho è il suo viso preoccupato al massimo..poi il buio...

NON LASCIARMI ANDAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora