PARTE 2

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Avete mai desiderato così ardentemente una cosa che quando finalmente ce l'avete a portata di mano vi sale il panico a 3000 e rischiate di rovinare tutto per colpa delle vostre paure? Io quel giorno, quel primo ottobre avevo la sensazione che quella giornata si sarebbe rivelata esattamente un disastro...invece di sorridere perché Stephan continuava a messaggiarmi e finiva ogni messaggio con l'emoticon del cuore rosso avevo la consapevolezza che sarei collassata prima dell'arrivo allo stadio. Mi viene da vomitare e le mani non smettono un attimo di tremarmi. Nonostante lui mi dica almeno mille volte che posso tranquillamente entrare in albergo appena arrivo io rimango almeno un'ora impalata fuori mentre lui è confinato in stanza dopo il pranzo con la squadra. La mia paura più grande? Che quello successo la sera prima sia stata una cosa dettata dal momento, dalla situazione...qualcosa che alla luce del sole non si rivelerà bella come ci era sembrata qualche ora prima...anzi no, mi correggo...a me sarebbe sembrata sempre fantastica, colui che avrebbe potuto cambiare idea era solo e soltanto lui. Nonostante Stephan mi dica che non succederà io ho troppa paura e quasi quasi scappo via...anzi qualche passo verso la metropolitana lo faccio anche prima che la sua voce mi blocchi. Sono le due e mezza e lui dovrebbe stare in stanza a riposarsi e a prepararsi per quella partita, non certo rincorrere me che tremo davanti a lui e che ho la faccia allucinata "Dove diavolo vai?" la sua mano mi prende per il gomito "Via...non lo so Stephan...comunque cosa ci fai qua scusa? Rientra dentro.."
"Abbiamo un'ora dove possiamo anche girare per l'albergo prima di iniziare a prepararci per la partita...stavo per uscire per chiederti di venire dentro e bere un caffè con me quando ti ho vista scappare via...perché te ne stai andando?"
"Ho paura...non voglio rovinare tutto Stephan...perché ieri sera magari ti è sembrato tutto perfetto o quantomeno bello ma...adesso potrebbe sembrarti tutto uno schifo...io non sono bella, sono incasinata e sono un disastro alla fine...tu sei...sei tu...e nonostante quello che mi hai detto via messaggio magari...insomma capirei se tu ora ti volessi tirare indietro...porterei dentro di me quello che è successo fra di noi come la cosa più preziosa del mondo e..." la sua mano si incastra dietro al mio collo e mi attira verso di lui...poi le sue labbra sono sulle mie "Hai finito di dire stronzate?" la sua voce è dolce ma la sua espressione è arrabbiata e anche ferita...sto sbagliando tutto e so che andando avanti potrò combinare solo disastri su disastri...non riesco a gestire tutte le sensazioni che lui mi scatena dentro...mi destabilizza troppo e come al solito le lacrime iniziano a scorrermi lungo le guance "Andiamo dentro per favore?" annuisco tenendo lo sguardo basso "Riesci a guardarmi almeno in faccia oppure devo trasformarmi in questo marciapiede che sembra incantarti da quanto è bello?" mi lascio scappare una risata e lui finalmente mi regala uno dei suoi magnifici sorrisi "Va meglio adesso...vieni a berti un caffè?"
"Certo" lui mi fa scorrere la mano sulla guancia, prima la punta delle dita poi il palmo, poi il dorso regalandomi una scarica di brividi lungo la schiena "Smettila di avere paura...pensi che io non ce l' abbia Sabrina? Non solo te hai paura...anche io ce l'ho...ho paura del tempo che ho messo per addormentarmi ieri notte dato che ti ho pensato un sacco..ho paura di deluderti perché non sono perfetto, anzi...sono molto, molto lontano dalla perfezione..ma soprattutto ho paura che tu alla fine te ne vada, che mi lasci andare come volevi fare ieri...che tu ti accorga che non valgo quanto credevi...quindi non solo tu hai paura...anche io ne ho, forse anche più di te" tento di sorridergli "Non potrai mai deludermi..." intreccio la sua mano alla mia e poi lo seguo dentro all'Hotel. So che abbiamo dato spettacolo, so che qualche ragazza ha ripreso la scena e che diventerò nel giro di un'ora o anche meno la nuova Cleopatra...a me basta che Stephan mi abbia mostrato ancora una volta che amare lui è la cosa giusta per me...lui è quello giusto e se l'ho desiderato, amato, aspettato per tutto quel tempo una ragione ci deve pur essere...non so se mettere in mezzo il destino, non so se imputare tutto a qualche contorto disegno che qualcuno ha tracciato per noi due...so solo che quando mi siedo ad un tavolino del bar assieme a lui cerco di lasciarmi dietro le mie mille paure e tutto quello che potrebbe impedirmi di vivere al meglio quella giornata e qualsiasi cosa abbia in serbo il futuro per me e per noi due "Hai impegni per domani?" lo sguardo stranita mentre metto il latte freddo nel mio espresso "Scusa?"
"Domani...lunedì 2 ottobre 2017..tu Sabrina hai qualche impegno?"
"Studiare per un esame...di cui in realtà so tutto a memoria ma ripassare non fa mai male..perché?"
"Perché volevo chiederti se avevi voglia di venire a Firenze con me.." lui mi osserva mentre sorseggia il suo caffè, rigorosamente amaro e senza latte "Amaro e senza latte...mi sono sempre chiesta come prendessi il caffè...come mi chiedo altre tremila cose che ti riguardano..."
"Sembra che tu mi stia studiando come un qualche esperimento scientifico"
"È che sono fissata con i dettagli...tipo una cazzata che mi sono sempre chiesta è come bevessi il caffè..ora lo so...comunque tornando alla tua domanda...Firenze?"
"Si...dato che sono stato convocato in nazionale entro mezzanotte sarei dovuto essere a Coverciano ma ho chiesto un permesso e potrò raggiungera il ritiro martedì mattina...quindi mi chiedevo se ti andasse di stare con me fino a quel momento"
"Perché hai chiesto un permesso?"
"Per stare con te" mi strozzo con il caffè e lui ride "Sei serio?" bevo tutto d'un fiato il bicchiere d'acqua che lui mi ha messo davanti "Serissimo...certo se tu devi studiare non mi metto certo fra te e lo studio..." alza le mani ed io mi incanto a fissarlo..avete avuto mai la sensazione che qualcosa di assolutamente magico e bellissimo vi si stesse disegnando davanti? Io si...in quel preciso istante ho capito che lui era lì con me in quel momento e che soprattutto mi avrebbe voluta accanto a sé anche il giorno dopo "Non ho un cambio...non ho nulla"
"Ci inventeremo qualcosa...ci stai?" ci stavo? Pignola come ero sempre stata avrei risposto di getto 'assolutamente no' perché mica potevo partire per Firenze così, indossando la sua maglietta della Roma, un giubbottino di pelle ed un paio di leggins neri....ma il suo sguardo luminoso e sorridente fa sorridere anche me e mi porta a rispondere "Ci sto..."
"Pensavo avresti risposto di no"
"Anche io...invece ho detto si..." la sua mano cerca la mia sopra la superficie del tavolo ed io divento tutta rossa....mi guardo attorno e noto che abbiamo già attirato gli sguardi di qualche persona, soprattutto di due ragazze che ci fissano con evidente fastidio "Le conosci?"
"Conosco no...le ho già viste..."
"Ti aspettano?"
"Le ho già salutare ieri ma evidentemente...ti scoccia se vado da loro un attimo? Cinque minuti e poi torno da te"
"Non ti lego mica alla sedia Stephan...e poi non è che posso rivendicare qualcosa...non è successo mica chissà cosa fra di noi...sei libero di fare quello che vuoi" cerco di ritirare la mano ma lui me lo impedisce "Spari sempre stronzate quando sei nervosa?"
"A volte" lui mi prende per le spalle e mi gira di modo che ora dia le spalle alle due ragazze che mi staranno lanciano maledizioni a raffica "Diciamo sempre va...credevo di aver chiarito che non bacio 30 ragazze a sera...dato che sono seduto qui con te mi pare logico chiederti se ti scoccia che le vada a salutare...sei la ragazza con cui sto...uscendo no? Merda Sabrina fai entrare in crisi anche me..."
"Siamo tipo...una coppia? Cioè potremmo diventarlo?"
"Non diamoci etichette..siamo un ragazzo ed una ragazza che si piacciono..molto..diciamo così...quello che diventeremo teniamocelo per noi due...a quelle due ragazze e agli altri non deve importare" mi bacia a stampo prima di darmi un buffetto sulla guancia ed alzarsi dal tavolino...cammina verso le due ragazze...due belle ragazze anche se eccessivamente truccate ed impostate...sembra che siano pronte ad andare a ballare piuttosto che a passare qualche ora in un albergo ad aspettare una squadra di calcio, o più precisamente un calciatore in particolare. Sono al loro livello? Assolutamente no...avranno più o meno la mia età ma io, con la mia tenuta sportiva sembro una dodicenne in confronto a loro....sono struccata, ho i capelli ingarbugliati e non certo lucenti e fluidi come i loro..sono gelosa? Da morire...loro avranno sempre qualcosa che io non avrò mai...quell'aura di ragazze di mondo che certo non avrebbero problemi a mettere la lingua in gola a Stephan anche davanti a 900 miliardi di persone...io invece ho la costante paura di qualsiasi cosa...io che tremo anche solo a guardarlo...io che adesso vorrei solo piangere...
Mi sale il nervoso e quindi avrei solo voglia di rintanarmi in un angoletto a piangere...odio il modo in cui loro sbattono le ciglia, in cui si sporgono verso di lui mettendo in mostra due taglie di seno in più della mia oltretutto messo in evidenza da top striminziti e scollati...odio il modo in cui gli toccano il braccio, senza apparenti problemi mentre io ho problemi a fare tutto...odio il modo in cui si toccano i capelli, facendo ammiccamenti neanche molto velati..odio quel tipo di ragazza, quello che io non sarò mai...e non vorrei neanche esserlo,anche se ruberei loro un pochino di sicurezza e spavalderia...prendo le tazzine e le porto al bancone poi mi volto verso di loro...no, non ce la faccio...mi muovo verso l'uscita ma prima che riesca soltanto a fare qualche passo mi sento trascinare verso una colonna "Stai andando in bagno vero?" i suoi occhi verdi mi inchiodano sul posto ed io ci annego dentro come al solito "No...cioè si...non lo so Stephan"
"Qui ci vuole un qualcosa di drastico" spalanco gli occhi mentre lui mi incolla la schiena alla colonna e poi mi prende il viso fra le mani "Che stai facendo?" no, mica mi sta per baciare davanti ad almeno 50 persone comprese le due miss perfezione che mi stanno fissando come se mi volessero incenerire "Ti faccio capire che sono interessato a te...e anche parecchio..." apro la bocca ma la richiudo quando il suo viso si avvicina progressivamente al mio. All'ultimo la sua bocca devia verso il mio collo...quando le sue labbra entrano in collisione con la pelle sensibile, con il punto esatto dove il sangue mi scorre a ritmo impazzito rischio di morire istantaneamente "Stephan..." si, il mio rantolo sarebbe più indicato ad un luogo appartato, tipo una camera da letto....no, non sto mica pensando a noi due in una camera da letto, magari con molti meno vestiti addosso "Dimmi piccola" piccola? Merda...no, non sto certo pensando che quel nomignolo lui lo usi mentre mi spoglia lentamente, come nessuno ha mai fatto prima di allora peraltro "Le due ragazze..."
"Quali? Quelle che ci hanno provato con me? Come ogni volta? Dimenticale.." certo che se lui mi bacia la guancia in quel modo non mi ricordo neanche il nome di mia madre, figuriamoci di quelle due tipe "Mi baci per favore?"
"Subito...vedi che siamo sulla stessa lunghezza d'onda?" rido mentre lui mi fissa negli occhi "A proposito..vuoi essere la mia ragazza? Si si ho detto niente etichette ma almeno eviterai di scappare ogni volta, forse...o ti serve un guinzaglio così non te ne vai?" il suo tono è giocoso ma vedo l'insicurezza dietro il suo sguardo...lui ha le mie stesse paure...e non posso vivere di paure "Niente guinzaglio...e, si alla tua domanda..."
"Bene...perché adesso ti sto per baciare e conto di farlo spesso, anche davanti a parecchie persone...ah a proposito...nessun settore 141 o simili stasera...sei in tribuna autorità..."
"Che...?" lui mi allunga un biglietto "Buffet compreso..." poi mi travolge con le sue labbra...tengo il biglietto in una mano mentre l'altra si posa sul suo fianco "Tribuna e buffet?" mi stacco il tempo di riprendere fiato "Si...poi scendi nel garage...e non fissarti su ogni ragazza con cui faccio la foto..non fissarti sui sorrisi...quelli che faccio a loro sono diversi da quelli che faccio e farò a te...ok?"
"Ok...ci proverò almeno..." lui mi sorride e capisco quello che mi ha voluto dire...i sorrisi che riserva a me sono timidi ed esitanti, come se stessimo imparando entrambi a camminare su quel terreno accidentato e in salita che è la nostra storia...quando sono a pochi millimetri dalle sue labbra decido di buttarmi "In qualsiasi momento, se avrai bisogno di calmarti...guardami...io non staccherò mai il mio sguardo dal tuo...mai...ti seguirò sempre e ti prometto che andrà bene...sono lì per te, come è sempre stato..tu non lo hai mai saputo ma io ti sono sempre stata accanto...e ci sarò sempre...perché ti amo..." lui non mi risponde ma mi bacia teneramente...e quando sale velocemente la scala per andare a cambiarsi non stacco un secondo il mio sguardo da lui..ogni promessa fatta a lui è sempre stata vitale per me. Adesso che lui sa quello che provo devo solo dimostrargli che la domanda che mi ha fatto per me vale come oro e che cercherò di non farlo mai sentire solo...

NON LASCIARMI ANDAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora