PARTE 17

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Ci sono ragazze che prima di sposarsi vivono fidanzamento decennali con i propri ragazzi, che passano almeno 6 o 8 mesi a pianificare metodicamente il loro matrimonio. Fanno prove su prove del loro abito, ne indossano decine o a che di più prima di trovare quello perfetto,  prima di sentire finalmente la fatidica domanda "allora è quello giusto?" e riuscire a rispondere "si" in modo convinto e deciso. Io non ho visto il mio abito fino a pochi minuti prima, quando Giulia me lo ha portato, avvolto in un custodia trasparente. Quando quella che diventerà mia cognata ha fatto scendere la lampo della custodia un bellissimo abito color avorio mi ha fatto venire le lacrime agli occhi. È stupendo e mi sta anche benissimo addosso, come se fosse stato cucito appositamente per me. Si adatta perfettamente alle mie curve...è semplice, ma non banale, è scintillante ma non tanto da risultare pacchiano o eccessivo, è leggermente scollato sulla schiena ma non è volgare. È tutto quello che un abito da sposa dovrebbe avere e probabilmente è esattamente il tipo di vestito che io stessa avrei scelto per il mio matrimonio. Ha due spalline incrociate sul davanti che creano una scollatura molto particolare e che mettono in evidenza la mia scarsa seconda, che al momento mi sembra praticamente perfetta. Il tessuto avorio scivola leggero sulla pancia e sui fianchi e termina in un piccolissimo strascico che spazza in modo aggraziato il pavimento della camera di Stephan. Mi giro verso il numero 92 che campeggia sulla parete e mi viene da piangere...ma che diavolo sto facendo? Non posso sposarlo...mi appoggio alla parete cercando di calmarmi ma l'ansia, invece di diminuire, aumenta in maniera allucinante. Manca solo mezz'ora al matrimonio ed io sto seriamente andando in panico...ma cosa credo di fare? Come ho potuto prendere in considerazione l'idea che sposarlo fosse la decisione giusta? È tutto sbagliato..non posso sposarmi a 20 anni dopo 2 settimane di fidanzamento...ma soprattutto non posso sposare Stephan...non esiste...fisso il solitario e lo rigiro fra le dita...è bellissimo e starebbe assolutamente da favola se fosse al dito di una modella o di una presentatrice televisiva. Sicuramente starebbe benissimo al dito di una ragazza alta e bionda, che lo porterebbe con orgoglio sulle sue dita curate, magari fresche di manicure, con le unghie laccate, in un tenue color rosa cipria...io invece..quell'anello stona sulle mie dita di bimba. Ho le unghie corte e mezze smangiucchiate, mi tolgo le pellicine quando sono nervosa e quel bellissimo anello sembra qualcosa di troppo...troppo tutto...se ci aggiungiamo il fatto che fra poco dovrebbe essere accompagnato da una fede l'ansia si assale. Cosa avevo in testa quando ho risposto 'si' alla sua proposta di matrimonio? Prendo il cellulare e con dita tremanti compongo il numero di Stephan "Hey amore..come ti sta il vestito? Non che voglia una foto dato che porta male vedere l'abito della sposa prima del matrimonio ma...va bene?"
"L'abito è praticamente perfetto...solo che...non posso Stephan, non posso sposarti...mi dispiace..." mi siedo sul letto e cerco di fermare il tremito della voce "Cosa? Che vuol dire che non puoi sposarmi? Manca mezz'ora, anzi ancora meno e..che vuol dire Sabrina?"
"Non ce la faccio...è tutto sbagliato...non posso" mi tocco distrattamente l'acconciatura che mi ha fatto Giulia, uno chignon morbido con alcune ciocche lasciate libere ed alcuni fiorellini bianchi incastrati qua e la...tutti si sono dati un gran daffare per rendere quel momento assolutamente perfetto...io so che lo rovinerò sicuramente...non sono adatta per tutto quello, soprattutto non sono adatta per lui. Chiudo la telefonata e silenzio il telefono poi sento bussare pian piano alla porta "Avanti" quando l'uscio si apre compare la madre di Stephan. Ci vediamo per la seconda volta e non so cosa lei possa pensare di me...il giorno precedente sono stata presentata come la ragazza di suo figlio ed ora sono lì davanti a lei con un abito da sposa "Ho per caso sentito la tua telefonata con mio figlio" annuisco e mi alzo in piedi lisciandomi le pieghe del vestito "Lo ami?"
"Ovvio che lo amo..." non ho assolutamente dubbi riguardo a quello. Non ho mai avuto dubbi del resto...ho sempre saputo che lui sarebbe stato una figura importantissima nella mia vita. Certo all'inizio quando avevo 14 anni non potevo certo immaginare che lui diventasse quello che è ora..non riesco neanche a spiegare quello che è lui per me "E lui ti ama"
"Si...mi ama" lo dico come se non fossi totalmente convinta di quella cosa...in realtà so che lui per qualche strano motivo mi ama. Lo sento nel modo in cui mi abbraccia o nel modo in cui mi parla, con la voce che trema leggermente. Anche io ho la stessa intonazione quando parlo con lui...è come se entrambi dovessimo ancora imparare a dosare il grado di emozione nella voce. È come se stessimo ancora imparando a camminare su quello che è il terreno della nostra storia "Lo so che ti ama...e credo che non abbia mai amato in questo modo..la prima sera in cui vi siete incontrati, dopo che lui è tornato in stanza..mi ha chiamato...sai cosa mi ha detto?" scuoto la testa perché lui non mi ha mai detto di aver chiamato sua madre dopo che ci eravamo salutati davanti al Melià "Mi ha detto...'mamma ho conosciuto la ragazza...' ed io all'inizio non capivo...ho pensato 'quale ragazza?'...sapevo che lui era in trasferta con la squadra e non capivo come avesse potuto incontrare una ragazza che l'avesse colpito così tanto se era stato chiuso in albergo..e lui ha continuato 'quella giusta...dovessi vedere quanto è bella mamma...ed è anche di un timido che ho quasi paura di spaventarla dicendole che mi ha fatto letteralmente innamorare con uno sguardo'" sgrano gli occhi e mi chiedo cosa io possa aver fatto quella sera per colpirlo così tanto...addirittura per arrivare a dire a sua madre che si era già innamorato di me "Cavolo...cioè non ne avevo idea"
"Stephan ultimamente non mi diceva più nulla di quello che riguardava la sua vita privata. Parlava del calcio, di come stava, che per lui è sempre benissimo anche se non è affatto vero ma quello è un altro discorso...non mi metteva più a conoscenza delle ragazze che conosceva..so che non è un santo e non ho mai preteso che lo fosse. Ho sempre e solo voluto che lui trovasse una ragazza...come te.."
"Come me..." sbuffo come se quelle due parole avessero una connotazione negativa...insicura come me, complessata come me, sempre impanicata come me...invece Lucia mi spiazza "Si, giusta per lui come una solo ragazza al mondo potrebbe essere..." sorrido leggermente alle sue parole. Sono parole molto importanti da dire, sono qualcosa che ogni ragazza sogna di sentir uscire dalla bocca della mamma del ragazzo che ama..in fondo quella che diventerà la propria suocera è la figura femminile più importante che il futuro marito ha avuto fino a quel momento...ogni ragazza tenterà di entrare nella grazie di quella donna, soprattutto se come nel caso di Stephan e sua madre loro sono legati da un rapporto bellissimo "Non sono giusta..proprio per niente"
"Stephan da piccolino mi parlava di ogni ragazza che gli piaceva...dalle sue compagnette di scuola e quelle che gli facevano gli occhi dolci nei bar dove andava con i suoi amici a 16/17 anni...poi ha conosciuto la sua ex ragazza, l'unica con cui sia stato abbastanza da uscire sui giornali...da quel momento con me ha smesso di parlare di quel lato della sua vita..si, mi diceva se qualche ragazza lo colpiva più di altre tanto da uscirci invece che una volta sola almeno quattro e cinque...ma non mi diceva mai...mamma ho conosciuto una ragazza che potrebbe veramente interessarmi...è diventato chiuso per quanto riguarda quell'aspetto della sua vita...fino a due settimane fa...quando mi ha detto quella frase ho subito pensato che se me ne parlava allora voleva dire che tu dovevi essere proprio speciale"
"Non sono speciale...e sicuramente non sta pensando benissimo di me che ho deciso di sposarlo dopo appena due settimane. Sicuramente pensa che io miri solo a qualcosa, che magari fra poco lo lascerò pretendendo i suoi soldi e..." lei mi viene vicina e mi prende le mani fra le sue zittendomi "...Sabrina...ascolta...ho capito che Stephan in amore non si butta a capofitto così come faceva da ragazzino...perché puoi farlo a 16/17 anni o anche a 20/21 ma quando inizi ad averne quasi 25 come lui cerchi qualcos'altro...cerchi la ragazza che ti dia stabilità e sicurezza..e se lui ti ha chiesto di sposarlo dopo 2 settimane..vuol dire che ha capito che tu queste cose gliele puoi dare...e non penso assolutamente quelle cose che hai detto prima perché altrimenti avrei fermato Stephan prima che ti facesse la proposta dato che me lo ha detto l'altra notte chiamandomi ad un'ora folle per dirmelo..." arrossisco immaginando sua madre che si sente dire durante una telefonata fatta di notte che lui ha intenzione di sposare una ragazza dopo 15 giorni che la conosce "Ma non mi aveva neppure conosciuta..."
"Prima di tutto dammi del tu altrimenti iniziamo male...e poi ti avevo vista in foto e mi bastava quello che mi raccontava lui...il fatto che lui finalmente era tranquillo, lo capivo dalla voce..a me basta che lui sia felice Sabrina...e se lo è tanto da volerti sposare dopo pochissimo tempo chi sono io per impedirglielo? Stai pur sicura che se non mi fossi andata a genio glielo avrei detto...invece..sei perfetta...solo che adesso sei in panico..."
"Panico? No, è molto molto peggio...sono paralizzata dal terrore"
"Non sei sicura di volerlo sposare?" continua a tenermi le mani cercando di scaldarmele dato che le mie sono un autentico blocco di ghiaccio "Si che sono sicura..." ovvio che voglio sposarlo, non potrei desiderare altro. Insomma quale ragazza non sogna di sposare l'unico ragazzo che ha mai amato e che probabilmente potrebbe mai amare? "E allora cosa ti manda in panico?"
"Il resto...il contorno...il fatto che sono...sono io..Sabrina, una ragazza appena ventenne che non ha un padre e che ha una madre che è meglio perdere che trovare..studio ancora, sono appena al secondo anno di università e...questa è la mia vita, solo quello...non faccio nulla di speciale a parte rilassarmi cucinando e poco altro..."
"E questo sarebbe un problema?"
"No, se sposassi Stephan il barista che lavora all'angolo..ma sposo Stephan il calciatore di Serie A che ha miliardi di fan e che..."
"...e che ama passare le serate con te in quella che è casa vostra ormai...che ti ha portata a Firenze dopo 1 giorno da quando vi eravate conosciuti e che ha fatto letteralmente pazzie per te...si, è una pazzia sposarvi adesso ma...è la vostra pazzia Sabrina...Stephan è un calciatore ma è anche e soprattutto un ragazzo che vuole accanto a sé una ragazza che lo ami per quello che è e so che tu lo ami esattamente per quello che è, con i suoi pregi ma anche con i suoi difetti..vi completate..state bene assieme, si vede anche solo dalle foto...ora in non voglio assolutamente obbligarti a sposarlo se non te la senti ma..." le sue parole vengono interrotte da una porta che sbatte. Sia io che Lucia ci blocchiamo...in casa oltre a noi due c'è solo Giulia..la sentiamo urlare una roba tipo 'non puoi entrare' poi la porta della camera di Stephan si apre, anzi si spalanca letteralmente con il rischio che venga anche scardinata. Non capisco assolutamente nulla fino a quando due braccia ormai familiari mi abbracciano rischiando di stritolarmi "Stephan..." la voce allarmata di Giulia raggiunge le mie orecchie ma io non riesco a connettere il cervello. Per me in quel momento conta soltanto lui che mi stringa come se volesse fondersi letteralmente con me...non parla, mi abbraccia soltanto mentre io chiudo gli occhi e mi lascio cullare dal ritmico movimento delle sue braccia "Potete uscire per favore?" riapro parzialmente le palpebre quando la voce di Stephan fa questa richiesta. È una voce strana, che non gli ho mai sentito...è come se facesse fatica a parlare..Giulia fa per protestare ma un'occhiata di Lucia le fa capire che nonostante tutte le tradizioni che lui sta infrangendo è meglio che ci diano un secondo per parlare da soli. Quando la porta si chiude piano dietro di loro lui si stacca leggermente e mi fissa...ha due enormi occhi verdi spalancati e lucidi...deglutisco e per un attimo sento le gambe molli...riprendo in parte il controllo del mio corpo quanto mi basta per sedermi sul letto. Lui si accuccia davanti a mettendomi le mani sulle ginocchia "Che ci fai qui?"
"Pensavi che me ne sarei stato buono a casa di mia madre dopo che tu mi avevi detto che non volevi più sposarmi?" registro solo parzialmente le voci fuori. A quelle di Lucia e Giulia si sono aggiunte quelle del padre e del fratello di Stephan "Non ho mai detto che non volevo più sposarti ma che non potevo sposarti..."
"Non me ne frega un cazzo Sabrina..rimane il fatto che mi hai detto che per qualche cazzo di motivo non mi avresti detto di si...sono corso da casa dei miei fino a qua...ti dico che sono quattro chilometri...e che se non sono morto stavolta e soprattutto se la gamba non mi fa più male è una specie di miracolo...ora cosa vogliamo fare?" apro la bocca ma non ne esce alcun suono. Solo in quel momento mi accorgo di come è vestito...ha una camicia bianca stretta, con i primi due bottoni slacciati e le maniche leggermente arrotolate. I jeans chiari e le scarpe da ginnastica completano un look che potrebbe sembrare adatto anche per una serata in un locale se non fosse per il piccolissimo dettaglio dei fiorellini messi nel taschino della camicia, uguali a quelli che ho io fra i capelli. È bellissimo...no anzi non è bellissimo...è qualcosa di più. Indossa la sua collana, quella che porta di solito, oltre a quella che io e lui abbiamo comprato insieme a Firenze. Al polso ha i soliti bracciali fra cui spicca però quello che io gli ho dato e che prima di appartenere a lui è stato al mio polso per anni...è un bracciale bruttino in definitiva, rovinato e che probabilmente altri ragazzi avrebbero già buttato. In fondo era una cosa che lui avrebbe potuto indossare qualche giorno e poi togliere..invece sta sempre lì...gli guardo la mano, quella che fra poco all'anulare dovrebbe ospitare la fede "Non lo so"
"Non lo sai?" la sua voce trema pericolosamente...gli chiedo mentalmente di non piangere..non riesco a soppprtare le sue lacrime. Sono qualcosa che ho sempre reputato troppo forte da reggere...un pugno in pieno petto, un colpo al cuore, non uno ma cento coltelli rigirati nel cuore "Non sai se vuoi sposarmi? Dimmelo Sabrina cazzo perché almeno mi metto l'anima in pace...esco da sta dannata casa e me ne torno a Roma..." lo vedo alzarsi ed iniziare a camminare per la sua stanza "Non lasciarmi andare amore mio..per favore..so che per te è difficile e so che fa paura ma ti rendi conto che se mi molli io vado a fondo?" scuoto la testa "No..." lui da una manata al muro ed io sobbalzo ma non per paura, semplicemente perché la sua tristezza e la sua frustrazione mi arrivano come uno schiaffo in viso "Invece si..se mollo Sabrina entro in una spirale che manco quando sono stato infortunato quasi un anno è stata così profonda..perché qui si tratta della mia vita come uomo e non come calciatore. Qui non si tratta di El Shaarawy ma di Stephan...sai quanto mi batte il cuore a vederti vestita da sposa? Lo riesci a capire anche solo lontanamente?" Stephan torna davanti a me e mi prende una mano, facendomi alzare in piedi e poi posandosela sul petto. Sento il suo cuore battere velocissimo...sembra che stia per schizzargli fuori dalla gabbia toracica....la sua presa sulla mia mano è forte ma lo sento tremare...che cavolo sto facendo a sto ragazzo che mi ama in un modo che non credevo neanche possibile? "Ho paura" lui sorride debolmente, intuendo forse solo in quel momento che io sono soltanto in panico e che non sto avendo assolutamente ripensamenti sul mio amore per lui "Io no? Credi che non abbia paura anche io Sabrina? Sto letteralmente morendo di paura...l'amore è anche questo...ti fa mettere in dubbio tutto quello che sembrava sicuro fino ad un momento prima...un attimo prima pensavo di stare solo ancora per un pochino di tempo e l'attimo dopo ti ho vista e non ho capito più un cazzo Sabrina" riesco a rilassarmi abbastanza da lasciarmi scappare una risatina "Tua madre...mi ha detto che l'hai chiamata quella sera"
"E sembravo rincoglionito...si sono colpevole amore mio...mi serviva semplicemente che lei mi dicesse che sarebbe andato tutto bene...con te va tutto bene Sabrina...ma non ero innamorato da così tanto tempo che non mi ricordavo neanche più che anche se sei innamorato puoi comunque riuscire a respirare normalmente o quantomeno provare a farlo. Quella notte avrei solo voluto stringerti e dormire accanto a te...ho pensato anche di scappare fai te.."
"Sei matto" gli faccio passare il dorso della mano sulla guancia e lui si lascia scappare un sospiro estasiato muovendo il viso per seguire il mio movimento...quanto posso amare questo ragazzo? Non riesco neppure a quantificarlo...non si parla di 10 su una scala da 1 a 10, non si parla di molto, moltissimo, non si parla di 'da impazzire' o 'da morire'...qui si arriva a qualcosa che non si riesce neppure a spiegare "Si, sono matto di te Sabrina...matto per te piccola...voglio e ho bisogno di sposarti...è un bisogno viscerale che arriva da dentro...ho questo desiderio di proteggerti e tenerti sempre accanto a me che non mi fa pensare lucidamente...ma chi se ne frega di pensare sempre lucidamente...ho pensato fin troppo con la testa e con la ragione...con te voglio pensare con il cuore...tu hai il mio cuore Sabrina...e voglio che tu ce l'abbia per sempre...mi concedi il grande onore di dirti che ti amerò per sempre?" annuisco piano e poggio la mia fronte sulla sua. Ci fissiamo negli occhi...verde contro quel marrone insignificante ma che lui fa sembrare bellissimo definendolo color cioccolato....tutto con lui sembra più bello quando lui è con me. Sentiamo bussare piano ma nessuno dei due vuole spezzare quel momento quindi Stephan risponde semplicemente "Un attimo...dateci un secondo..."
"Ma tutto bene? Stephan..." riconosco la voce di suo fratello..il mio fidanzato alza gli occhi al cielo e mi tiene abbracciata stretta prima di rispondere "Si...tutto bene...scendete pure"
"Certo che in quanto a far venire infarti alla gente siete il massimo voi due messi assieme" io e lui ridiamo mentre sentiamo la sua famiglia parlare e poi lasciare il suo appartamento "Ora fatti guardare con questo vestito...anzi prima ti devo baciare" Stephan avvicina lentamente le sue labbra alle mie e poi me le sfiora quasi in maniera timorosa e insicura "Lo capisci che senza di te non ci so stare Sabrina?"
"Ed io non riesco a stare senza di te" apro la bocca e lui ride sulle mie labbra "Vuoi diventare mia moglie Sa? Io voglio con tutto il cuore che tu lo diventi...ma proprio tanto..." annuisco mentre continuo a baciarlo...quando ci stacchiamo finalmente il suo viso è di nuovo tranquillo e sereno...Dio che pazza che sono...non sarò perfetta ma non potrei mai vivere lontana da lui ora che ho assaggiato quanto può essere perfetta la mia esistenza accanto a Stephan "Ti amo"
"Anche io Sabrina...e non sai che paura m'hai fatto prendere..." mi abbraccia sollevandomi da terra e poi ride..quel sorriso magnifico e speciale che lui riserva solo a me...diverso da qualsiasi altro sorriso, solo nostro, solo mio e suo...

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