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Clay e Jesse passavano la maggior parte del tempo in città, ed io me ne stavo a casa di Cam, a guardare film romantici, provarci i vestiti e farci. Cam non usciva spesso, non aveva veri amici li a Boca Raton, perciò stavamo imparando a conoscerci a vicenda.
Mi ero sentita subito a mio agio con lei. Era iperattiva e chiunque probabilmente sarebbe stato contagiato dalla sua parlantina.
Erano passati pochi giorni, eppure mi sembrava di conoscerla da sempre. Era quello che si avvicinava di più ad...una amica.
-Ecco, questo è il mio jumpsuits preferito, è di Armani. Non è bellissimo?-Chiese Cam, passandomi una tuta corta appesa ad una gruccia.
-Si. Dev'esserti costato una fortuna.-
-Oh, no. Non l'ho comprato.-disse con nonchalance, mostrandomi dei tacchi azzurri alla Lady Gaga.
-Te lo hanno regalato?-
-Ma l'ho rubato!- scoppiò a ridere, provandosi le mie scarpe rosa, decisamente più sobrie dei trampoli che aveva nella sua scarpiera.
-Hai rubato un vestito da Armani?- chiesi scettica. Quei negozi avevano più buttafuori che abiti; Jazmin ci andava spesso, e quando ero più piccola portava anche me e i miei due fratelli. Ne sapevo qualcosa, in merito.
-Era un'outlet. Ma costava comunque troppo. Non potevo lasciarlo la. È il più bel vestito che ho! Vuoi provartelo?-
Scossi la testa, appoggiando il vestito rubato da parte.
-Lo sai, dovremmo proprio andare a fare shopping.-
-Non mi piace lo shopping.- Non potevo dirle che ero ricercata da tutto lo stato e che lo shopping era l'ultimo dei miei pensieri.
Fece una strana smorfia e si buttò nel grande letto matrimoniale, ingozzandosi di patatine piccanti e sporcando di briciole il copriletto.
-Questa casa è tua?-
-Nah! È di Bob. Una delle tante. Questa era di sua nonna, che è morta però.- disse tranquillamente, concentrata su Candy crush, che aveva scaricato da sola, sul mio cellulare.
-Chi è Bob?-
Per la prima volta, distolse lo sguardo dal gioco, più interessata a quello che le avevo domandato.
-Lui è...non lo so, è difficile...-
-Il...il tuo ragazzo?-
Fece un smorfia tra lo stupore e il disgusto. -No! È più quello che mi scopo!-
-Ah...-
-Si. Lui cucina i cristalli, ed è il cuoco più bravo di Boca Raton. Cazzo, forse della Florida. La sua roba è la migliore. Non so dove sia ora, è sempre in giro per affari, e mi lascia da sola, in una delle due case isolate dal mondo. Sola come un cane.-
-Non sembri felice...-
-Non lo sono. Chi vorrebbe stare con Bob? Tutte, dirai tu. Ha un sacco di soldi e che tu ci creda o no, a parte quel meraviglioso jumpsuits, tutti gli altri abiti firmati me li ha presi lui, legalmente intendo. Mi sento sola, Ma sono contenta che lui non sia qui.-
-Perché non lo lasci?-
-Perché non ho nessun altro posto dove andare. È lui che mi dà i soldi per comprarmi la roba. Non posso andarmene.-
Rimasi zitta, anche se non condividevo le sue idee. Ma potevo capirla, in un certo senso.
-Non hai nessuno che potrebbe ospitarti o...-
-No. Sono rimasti tutti in Messico. Io sono venuta qui con un'amica di mia madre, ma non ho idea di dove possa essere. Mi sentivo spesso con i miei parenti, sarebbero dovuti venire qui a breve,ma ho perso i contatti e con la vincita di Trump...non credo li vedrò mai più.-
-Gesú...mi dispiace Cam.-
Fece un cenno con la mano, come a dire di lasciar perdere.
-Non ci penso più, ormai. Ehi, ti va di cucinare?-
La guardai confusa.- I cristalli?-
Camila scoppiò a ridere, rotolandosi fra le lenzuola rossa e trattenendosi la pancia. Risi anche io, leggermente perplessa, anche sen non capivo cosa ci fosse di così divertente.
-Cookie sei così forte! È Bob lo spacciatore, non io. Intendevo la cena per stasera.-
-Oh, certo.-
La mia domanda non era poi così strana. Nessuno di noi cucinava mai. Mangevamo i surgelati di Cam e il cibo che Jesse e Clay compravano alla Rosticceria. Ultimamente soprattutto giapponese e kebab, che io odiavo, perciò quando la mora propose di cucinare come due perfetta mogliettine, accettai.
La cucina non era molto attrezzata, ma c'era il minimo indispensabile e saremo riuscite a ricavare un cena modesta.
-Potremo fare il pollo alla diavola con patate! Io lo adoro!- disse leggendo una ricetta sul cellulare.
Aprii il frigo, realizzando che molto probabilmente anche quella sera avremo dovuto mangiare pizza surgelata.
Oltre a lattine di birra , uova, bacon e formaggio a primo impatto non mangiabile, non c'era nient'altro.
-Certo. Possiamo usare il bacon al posto del pollo.- Cam mi guardò stranita, come se stessi dicendo sul serio, così la invitai a dare un'occhiata al frigo vuoto.
-Oh...beh...abbiamo della pasta. Potremmo fare quella pasta italiana buonissima! Bob mi ha portata in un ristorante italiano quando eravamo ad Orlando. Ora la cerco su internet.-
Misi a bollire l'acqua per la pasta. Dalla TV in salotto proveniva la musica commerciale della radio.
-Eccola! Carbonara! Non sembra difficile! Io leggo e tu fai ok?-
Feci spallucce, capendo che in qualsiasi caso avrei cucinato io.
-Far rosolare il bacon in una padella ampia.-
Tagliai a cubetti la pancetta e la misi su una pentola , facendola rosolare sul fuoco basso.
-State insieme da tanto tu e Jesse?-
Non potevo aspettarmi che non mi facesse domande sul mio passato, quando mi aveva praticamente raccontato la storia della sua vita.
-É...lo conosco da due anni, eravamo amici, intendo quel genere di amicizia vera e...non so, è come se fossimo sempre stati assieme. -
-Siete davvero carini! Rompete tre uova in una terrina, aggiungete il formaggio...non abbiamo il formaggio...il sale e il pepe e sbattete. -
Mi passò il cartone delle uova.- Forse è meglio metterle tutte. Quei due mangiano come maiali...e Clay? Come lo hai conosciuto?-
-Oh, me lo ha presentato Jesse. Loro sono grandi amici. Tu lo conoscevi da molto?-
Le annuì, aiutandomi a rompere le uova .- Clay mi ha aiutato molto. È stato lui ad aiutarmi, quando sono arrivata qui. Ero da sola, non conoscevo la lingua e avevo paura. Di Clay potevo fidarmi. È un brav'uomo.- Non potei non notare come i suoi occhi si illuminavano e il suo sorriso si allargava quando pronunciava il suo nome.
-Già, me ne sono accorta.-
-Clay è come un guro. Non ha cattiveria nel cuore, è...cosi diverso.-
-Voi due ? Voglio dire...lui ti piace?-
Cam scoppiò a ridere, con la sua risata contagiosa e allegra, e scosse violentemente la testa. -No! Bleah! Sarebbe come stare insieme a mio fratello! Lui è troppo per tutti, figurati per me. Voglio dire, come saprai, a letto ci sa fare, ma...-
-Cosa? Perché dovrei saperlo?-
Mi guardò confusa. -Tu non te lo scopi?-
-No! Tu sì?-
Camila versò il sale nelle uova, forse un po' troppo, e prese una forchetta per sbattere le uova. -Tutti si scopano Clay! Ma non solo per il fatto che è un Dio del sesso. Non è solo un rapporto carnale. Quando lo fa, lui dona amore, qualsiasi genere d'amore, quello di cui hai bisogno tu. Ti fa sentire l'unica cosa importante.-
Non potevo capirla. Per me Clay era solo il migliore amico di Jesse, perennemente fatto e un po' scemo. Una visione completamente diversa da quella di Camila.
-I tuoi genitori dove sono?-
Deglutii, sperando di non rivelare troppo e cercando un modo per concludere quel discorso.
-In Delaware. Non avevamo un buon rapporto.-
-Sei fuggita di casa per stare col tuo fidanzato?-
-Mmh, si.-mentii sperando di sembrare convincente.
-Oh, ma è dolcissimo! Come in un film!-
Sarebbe stato molto più facile. Se solo non avessi fatto quello che avevo fatto, la nostra storia d'amore sarebbe stata una perfetta trama per uno smielato film romantico.
Ma la nostra, la mia storia, era più un'orrendo, triste film dell'orrore dal finale tragico.
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BLOWHOUSE - La cura
Mystery / Thriller■Terzo libro della serie "THE HOUSE SAGA".■ La fuga dal St. Gregory NY è solo l'inizio di un lungo percorso travagliato per Kira e Jesse. L'assassina di Westerfield, ora latitante, ricercata in ogni angolo degli Stati Uniti, e Jesse, il suo complic...